14/03/2015 19:22
Il centrocampista della Roma (in prestito al Latina) Federico Viviani, è intervenuto ai microfoni del portale dedicato al calciomercato. Queste le sue parole: “Dopo gli allenamenti, almeno due volte a settimana, mi fermo a provare a riprovare i calci di punizione: la tecnica va affinata giorno dopo giorno con il lavoro. Ho sempre guardato con ammirazione Mihajlovic e Beckham cercando di rubare il più possibile dal loro stile. Dell’inglese, poi, sono sempre stato innamorato: mai visto uno calciare in quel modo, una classe pazzesca”.
Sul Latina.
“Questa situazione mi carica, siamo cresciuti molto ultimamente. Non meritiamo la posizione di classifica che occupiamo, diamo sempre il massimo in ogni allenamento e, grazie anche alle ultime prestazioni, abbiamo acquisito maggiore fiducia”.
Sul mercato e l'arrivo nella provincia laziale.
“Sono stato in Inghilterra quattro giorni, un mondo completamente differente all’Italia: strutture all’avanguardia, un calcio diverso. Da Latina mi hanno fortemente voluto, mi chiamavano in continuazione: conoscevo la piazza, ho un rapporto splendido con l’ambiente, diciamo che non ho resistito al richiamo di casa. Anche se in futuro l’idea di fare un’esperienza all’estero mi affascina molto”.
Sul passato in giallorosso.
“A Trigoria sono cresciuto, ho trascorso sette anni nel settore giovanile: logico che ci si affezioni, la considero un po’ coma la mia famiglia. Il mio sogno è giocare da protagonista in Serie A e se riuscissi a farlo con addosso la maglia della Roma sarebbe ancora meglio”.
Sull'esordio in serie A e il rapporto con i 'senatori' della Roma.
“Ricordo il giorno dell’esordio in Serie A, contro la Juventus nel dicembre 2011, mi si avvicinò dicendomi che ero un predestinato, di stare tranquillo, e in caso di difficoltà di passare la palla a lui. Daniele è un esempio, sia come calciatore che come uomo: ci sentiamo spesso, mi dà sempre tanti consigli, mi aiuta tanto. Idolo? Si, anche se il mio primo amore si chiama Batistuta: lo adoravo da piccolino e tifavo Fiorentina”.
Sulla Nazionale.
“L’obiettivo è quello di fare bene nell’Europeo di categoria, smentendo tutte quelle voci che a inizio anno dicevano che non eravamo un gruppo all’altezza. Sapere dei complimenti di Antonio Conte è un qualcosa che ti ripaga da tanti sacrifici fatti: credimi solo a pensare a quella maglia, a cantare l’inno, mi vengono i brividi…”.
(gianlucadimarzio.com)