11/04/2015 22:51
CORRIERE.IT (A. LOSAPIO) - Potere ultrà. I calciatori e lo staff dell’Atalanta hanno interrotto la rifinitura, questa mattina allo stadio comunale di Bergamo, su esplicita richiesta degli ultrà. La squadra era in fase di allenamento in vista della sfida con il Sassuolo, decisiva per allontanare l’incubo della serie B. Durante l’allenamento dalla tifoseria, appostata nella tribuna Creberg, si è alzato il coro: «Sotto la Curva...». I calciatori in un primo momento non hanno reagito, fino a quando dagli spalti sono partiti i fischi. E solo a quel punto, uno dopo l’altro, i giocatori e i preparatori si sono portati sotto la tribuna, di fronte ai supporter schierati: non solo tifoseria organizzata, ma anche famiglie e sostenitori più anziani.
La strigliata - Calciatori come alunni da sgridare, e così è stato. Nei panni del maestro severo si è messo Claudio Galimberti, il «Bocia», uno dei più noti leader ultrà d’Italia, che non entra allo stadio da anni durante le manifestazioni ufficiali, sia a causa dei Daspo (ormai scaduti) sia a causa dell’articolo 9 della legge Amato, che impone di restare lontani dalle partite se si viene condannati in primo grado per reati da stadio. Il «Bocia» ha strigliato la squadra a ripetizione, un vero e proprio discorso motivazionale ai calciatori nerazzurri: «Svegliatevi! Avete una responsabilità incredibile, ma così meritiamo di andare in B, se si continua ad affrontare le partite con sufficienza. Non prendeteci in giro!». E molte altre espressioni colorite, anche piuttosto accese: «Dovete tirare fuori i c...in campo non vogliamo signorine che la sera vanno a ballare».
Reja: ci hanno dato la carica - Anche l’allenatore dell’Atalanta, Edy Reja, ha assistito al discorso del Bocia. E ne ha parlato in conferenza stampa: «Quello di oggi è stato un incontro voluto dalla società e dai supporter. I tifosi? Ci hanno dato una grande carica. Hanno detto la loro e li abbiamo ascoltati, giusto che quando ci si incontra ognuno esprima le sue sensazioni. Ma ci hanno anche promesso sostegno dal primo al 90’. L’importante è onorare sempre la maglia. Domani voglio un’Atalanta aggressiva fin da subito, non voglio ripetere i primi venti minuti contro il Torino, che sono stati imbarazzanti».
La Curva: «Confronto chiesto da noi» - È la stessa tifoseria organizzata, intanto, a protestare per il trattamento che i media stanno riservando ai fatti: «La richiesta di fare l’allenamento allo stadio è partita dalla Curva Nord — si legge sulla pagina Facebook “Sostieni la Curva” — proprio per poter caricare la squadra e tirare un po’ le orecchie ad alcuni che secondo noi non stanno dando il massimo. Era quindi ovvio che ci sarebbe stato un confronto, duro ma sentito e di cuore». Poi un riferimento agli stessi calciatori, sempre sulla pagina Facebook: « Sgridati come giocatori che hanno una responsabilità verso i tifosi, e se mancano di impegno devono essere ripresi. Da chi? Da voi giornalisti col biglietto omaggio o da chi da anni paga il biglietto? Se i tantissimi tifosi presenti non si sentissero rappresentati dalla Nord e da Claudio avrebbero potuto andare o manifestare il proprio sdegno, invece applausi e condivisioni sulle parole di Claudio Galimberti».