06/04/2015 13:32
A Calcinate, il 6 aprile 1959 nasce uno dei più forti difensori della storia del calcio italiano, Pietro Vierchowod, che sul campo si guadagnerà il nome d’arte di “Zar”. Vierchowod si mette in luce, giovanissimo nel Como dei miracoli che in due stagioni, tra 1978 e il 1980, passa dalla serie C1 alla serie A con due promozioni consecutive. Nel 1979 vince il Guerin di Bronzo come miglior giocatore della serie C ex aequo con Carlo Ancelotti e nello stesso anno, veste anche la maglia azzurra della rappresentativa di serie C.
Passato alla Fiorentina di Giancarlo De Sisti vive una stagione esaltante sfiorando lo scudetto che sfumerà per i viola solo all’ultima giornata. Nell’estate del 1982 è tra i ventidue convocati da Enzo Bearzot per i mondiali di Spagna. Diventa Campione del Mondo anche se, complice un infortunio, non disputa neanche un minuto di gioco. Già il 18 maggio di quell’anno, era divenuta di dominio pubblico la notizia che Dino Viola era riuscito ad ottenerne il prestito dalla Sampdoria, proprietaria del cartellino del giocatore.
Pietro disputa la sua prima gara in giallorosso il 25 agosto in un’amichevole contro l’Inter nella quale va anche a segno. A quell’occasione è riferito un aneddoto che lo stesso calciatore ha svelato alcuni anni or sono: “La formazione era stata fatta e io mi permisi di prendere la maglia. Nils Liedholm venne da me e mi disse: ‘Speriamo che non ti succeda niente’. Gli altri mi spiegarono poi che la maglia doveva darla lui, personalmente. Immaginate che effetto fece su un giocatore, giovane, alla sua prima partita, quella frase del Mister. Da allora non mi sono più permesso di farlo”. Vierchowod darà un contributo fondamentale alla conquista del titolo italiano 1982/83 con la sua velocità inimitabile e con doti di coraggio, forza fisica, senso della posizione fuori dal comune.
A fine stagione, contro la sua volontà, sarà costretto a lasciare Roma con un bilancio di 30 presenze in serie A, 5 in Coppa Italia, 8 in Coppa UEFA (15 furono le gare amichevoli). Nel proseguo della sua lunghissima carriera “il russo”, conquisterà quattro coppe Italia (1984/85, 1987/88, 1988/89, 1993/94), due supercoppe italiane (1991, 1995), un secondo scudetto (1990/91), una Coppa delle Coppe (1989/90), una Champions League (1995/96), una medaglia di bronzo ai mondiali (1990). Nelle file della Sampdoria disputerà anche la finale di Coppa dei Campioni del 1992.
(asroma.it)