19/06/2015 01:15
Stefano Palazzi è tornato nella 'sua' Napoli, ma non per una visita di piacere. Il procuratore della Figc, infatti, ha incontrato nella procura partenopea il pm Vincenzo Piscitelli, titolare dell'inchiesta sulla telefonata tra Claudio Lotito e il dg dell'Ischia Pino Iodice, per la quale il presidente della Lazio è indagato per tentata estorsione. Al collega e amico ha messo a disposizione gli atti dell'inchiesta sportiva e, con lui, ha fatto il punto della situazione sugli atti delle rispettive inchieste.
Il tempo, infatti, stringe ed entro pochi giorni - probabilmente entro metà della prossima settimana - dovrà decidere se deferire il n.1 biancoceleste e consigliere Figc o archiviare il fascicolo aperto nei suoi confronti in seguito alla telefonata resa pubblica dallo stesso Iodice. Palazzi ha già usufruito di tre proroghe (di 40 giorni ciascuna) concesse dal Superprocuratore Coni, Enrico Cataldi, e ora deve tracciare una linea che, visti i recenti sviluppi (con annesse perquisizioni in Figc, Lega Pro e nell'abitazione e nelle sedi delle società di Lotito), appare quasi scontata. Il patron di Lazio e Salernitana, infatti, sembra destinato ad essere deferito per la violazione dell'articolo 1 del codice di giustizia sportiva («principi di lealtà, correttezza e probità») e rischia la decadenza dalla carica di consigliere, avendo già accumulato fino ad ora 8 mesi e 15 giorni di inibizione (il limite fissato dalle Noif è di 12 mesi).
Alcuni club avrebbero confermato di aver subito pressioni o promesse di contributi per votare il bilancio consuntivo 2014 della Lega Pro e sostenere, quindi, il presidente Mario Macalli. C'è poi la questione Gubbio: i quotidiani umbri hanno riportato nei giorni scorsi, senza essere smentiti, di un incontro tra i dirigenti del club retrocesso in Serie D e Lotito in cui i rossoblù avrebbero garantito il loro sostegno a Macalli in cambio di alcuni giocatori delle giovanili e di un interessamento del laziale per il ripescaggio della società in Lega Pro.
(ansa)