17/02/2016 02:17
ROMA TV - Ivan Helguera, ex di Roma e Real Madrid, ha rilasciato un'intervista all'emittente televisiva ufficiale del club giallorosso. Con 9 presenze nella stagione 1997/1998, l'ex difensore ha parlato della sua permanenza nella capitale: "I tifosi sono straordinari, quando arrivai a Roma rimasi a bocca aperta. Per me è la partita più bella, anche se ci ho giocato poco la Roma è la mia squadra italiana. A livello fisico mi ha aiutato tanto l'esperienza di Roma anche ho giocato poco. Dal punto di vista tattico il calcio italiano è il massimo, mi è servito per giocare nel Real Madrid, perché ho imparato a difendere. I tifosi sono importanti per me, il Real è il club più importante al mondo. Anche se si perde 1-0, i tifosi sono sempre lì a incitare, sia nel bene che nel male. Mi è piaciuto sia il calcio italiano che quello spagnolo, che sono diversi. Per me sono entrambi i numeri uno per quanto riguarda il tipo di calcio. In Italia oggi stanno attraversando un periodo difficile, però penso che il calcio italiano e spagnolo sia differente da quello inglese e tedesco. Siamo simili anche tra tifosi, difficilmente riusciamo a vivere senza calcio. Il mio arrivo in Italia è stato costellato da incertezze, avevo problemi di lingua e di adattamento, anche se mi è servita come esperienza per giocare in Spagna, che era il mio obiettivo. Mio fratello Luis ci ha giocato tanti anni, è rimasto legato al calcio italiano ma anche io. Quando sono andato al Real non c'erano molti campioni, nel tempo sono arrivati. Occorre lavorare molto dal punto di vista tattico, perché sì avere i campioni è molto importante per lo spettacolo, oggi Real e Barcellona ne hanno tanti, ma il mio Real ha vinto troppo poco per quello che aveva. Cristiano Ronaldo è sicuramente il giocatore più forte che c'è adesso, lui è Messi si spingono a vicenda per battere tutti i record: dobbiamo semplicemente goderceli".
Poi sull'addio di Benitez: "La verità è che il Real non ha mai avuto tutti questi allenatori spagnoli, Del Bosque ha vinto tutto, poi c'è stato Ancelotti che sa parlare con i calciatori e che per mè il Del Bosque italiano.Benitez si concentra molto sulla tattica, per questo ci sono stati dei problemi, mentre con Zidane avviene l'opposto, vuole creatività e lascia liberi i calciatori. Io penso che nel calcio odierno occorre sapersi adattare con i giocatori che si hanno a disposizione, se io dovessi allenare la Roma devo adattarmi".
Ex tecnico del Napoli sostituito da Zidane: "Non ho molto da dire, abbiamo giocato poco insieme e devo dire che era molto introverso e sinceramente non me lo immaginavo sulla panchina del Real Madrid a incitare i suoi, però devo dire che è anche molto creativo e vuole che i suoi giocatori si divertano. Certo, ora deve battere anche le big di Spagna, perché sta battendo le cosiddette piccole proprio come faceva Benitez. Non so quante possibilità abbia la Roma per passare il turno. In passato ci sono state squadre che le erano inferiori in alcuni periodi, tipo Inter e Milan, che però avevano consapevolezza, quella che manca alla Roma: in Champions non è convinta di andare avanti. Una volta sono andati in finale con il Liverpool e hanno perso, oggi credo che abbiano la squadra per arrivare in semifinale ma devono crederci. Storicamente le squadre italiane sono stati ostiche per il Real, bisogna vedere com'è la situazione dopo i primi trenta minuti di gioco".
In conclusione su Totti e De Rossi: "Sono i due giocatori più importanti, ammiro Totti perché ha deciso di restare a Roma per tutta la carriera e questa è una bella dimostrazione di passione, quando torno in Italia riconosco la grandezza di Totti. Se sarò allo stadio a vedere Roma-Real Madrid? Sì certo sarà un grande spettacolo"