Ettore Viola: "Totti se l’è ripagata con gli interessi la sua permanenza. Lo stadio? Ben venga, ma che sia di proprietà della Roma"

04/05/2016 21:41

RETE SPORT - Ettore Viola alle 18.00 inaugurerà mostra su Dino e Flora Viola. A margine della conferenza stampa per la prima edizione del trofeo intitolato ai due presidenti, il figlio ha dichiarato ai microfoni dell'emittente radiofonica: "Questo evento rappresenta una grande soddisfazione. Il fatto che dopo 25 anni il ricordo dei nostri genitori sia così vivo ancora nei club e nei tifosi è un motivo di orgoglio per la famiglia viola". Presenti all'evento anche la figlia Federica, il nipote Andrea, oltre che Gaetano Colucci, della Roma dei Viola e Maurizio Cenci, uno che di Trigoria sa vita, morte e miracoli, avendoci passato 50 anni.

Ettore Viola poi ha rilasciato una breve intervista:

Lo stadio.
“Mio padre ha presentato tre progetti, non era né costruttore né proprietario delle aree. Fare lo stadio sarebbe costato alla società che lo avrebbe costruito, ma sempre di proprietà esclusiva della Roma, 70 miliardi. Poi per la ristrutturazione goffa e maldestra dell’Olimpico ne sono stati spesi 250… Vi lascio capire perché non è stato fatto lo stadio. Ben venga lo stadio di , ma che sia di proprietà della Roma, ma che sia di proprietà della Roma, evitiamo confusione”

La proprietà americana.
“Nessuno dei Viola ha guadagnato un euro da undici anni di presidenza. Vorrei che la società fosse più affettivamente presente e disponibile e presiedesse maggiormente Trigoria e con maggior entusiasmo e che le decisioni non vengano prese aspettando il fuso orario. Perché i giocatori si riferiscono solo alla proprietà. Quindi o la società è presente o deve delegare qualcuno che possa far le veci nei lunghi periodi di assenza”

.
“Qui è nato , comprato da mio padre a 13 anni che non è costato niente: 5 milioni e 800 mila lire e un cambio di un giocatore. Vuole un altro anno di contratto? Se l’è ripagata con gli interessi la sua permanenza”

La .
“Mio padre ha avuto un rapporto talvolta complicato con la curva, perché non sempre le sue scelte erano condivise, però la Roma è dei tifosi e si deve trovare qualcuno che sappia parlare con loro. Ma chi può farlo se non ?”

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