La Roma si avvicina alla vetta

24/10/2016 13:16

IL TEMPO (A. AUSTINI) - No, la Roma non ha fatto la stupida ieri sera. Doveva battere il Palermo per avvicinarsi alla e tenere il passo del Milan al secondo posto, fatto. Doveva dimostrare di saper mantenere la concentrazione alta una volta raggiunto il vantaggio, fatto in parte anche questo, ad eccezione di una pausa di qualche minuto sul 2-0 e del gol (sfortunato) concesso a dieci dalla fine ai siciliani. Doveva gestire le forze di un gruppo spompato dagli impegni ravvicinati e falcidiato dagli infortuni: c' e riuscito, risparmiando un tempo a e testando i progressi di sul campo. Il vero esame alle ambizioni da scudetto dei giallorossi quello di mercoledì in casa del , ma intanto i novanta minuti di ieri cancellano la rabbia accumulata per quel finale da schiaffi in Europa League.

In campionato la continuità è intatta: terza vittoria di fila, miglior attacco confermato con ventitre reti, delle quali diciassette all'Olimpico tornato a essere un fortino inespugnabile come lo è da sempre lo Stadium per i bianconeri. Quanto ai singoli, la conferma più importante arriva da , che allunga in testa alla classifica cannonieri della serie A con l'ottavo sigillo, uno dei più belli segnati da quando romanista, dopo aver mostrato le cose migliori da rifinitore. Un attaccante completo, rigenerato, che in due mesi ha già realizzato il numero di gol con cui aveva chiuso il campionato scorso.

Primo tempo da sbadigli, in un Olimpico che ha sprecato tutto il fiato dei pochi presenti (25mila) per applaudire Cerezo e le vecchie glorie della Hall of Fame nel prepartita. manda in campo una difesa d' emergenza, con che debutta inizialmente a destra al posto di non al meglio, poi a sinistra e sfodera la sua miglior prestazione in giallorosso. La Roma non alza i ritmi, convinta che il gol possa arrivare da se. Sarebbe successo in avvio, se non avesse mancato la porta da due passi. Il Palermo arroccato da De Zerbi in un 3-4-2-1 non arriva quasi mai nell' area giallorossa e vive gli unici sussulti grazie agli errori d'impostazione di e Juan Jesus, che devono rimediare entrambi con due falli da ammonizione. Dall'altra parte si diverte a innescare la velocità di e proprio su questo asse nasce il vantaggio, con Posavec beffato sotto le gambe dall' egiziano, al sesto gol stagionale, il quarto nelle ultime cinque gare casalinghe. Un lampo nel nulla o quasi. E superato lo spavento della punizione di Diamanti si va all'intervallo con la sensazione che giallorossi abbiano offerto solo il minimo sindacale.

La ripresa inizia con dentro al posto di Juan Jesus ed spostato a sinistra. Il raddoppio e un regalo di Posavec, che trasforma una punizione cross di nel primo gol dell' argentino all'Olimpico. Partita in ghiaccio? Ovviamente no, perche la solita Roma «facilona» rischia di prenderlo subito, ma si oppone prima a Diamanti e poi, alla grande, su Andelkovic. I pericoli finiscono, la squadra di stavolta riesce a gestire il pallone in discreta scioltezza, un contributo lo da anche entrando al posto di un in apparente ripresa. II tris nasce da un bel pallone «imbucato» da per che stoppa e la piazza all'angolino. C'e spazio anche per qualche minuto di , invocato dalla folla, solo che mentre si prepara a entrare il capitano arriva il gol guastafeste di Quaison, con deviazione decisiva di . Ci sarebbe il tempo per complicarsi la vita, ma la Roma decide si ributta subito in avanti a capofitto. La chiude e ora si preparano i bagagli: tre trasferte in fila, , Empoli e Vienna, per sognare in campionato e qualificarsi in Europa.