Hai praticato altri sport prima del calcio?
"No sempre e solo calcio, sin dall’ultimo anno di asilo. Andavo con mio padre, anche lui era calciatore e gli chiedevo sempre di farmi i tiri. A volte quando mi segnava ‘rosicavo’ e piangevo. Io ho sempre fatto il portiere, mentre mio padre era terzino destro".
Cosa ricordi del tuo debutto?
"Nella serie B romena ho esordito una stagione nel Corvinul Hunedoara, la squadra della mia città. Da un giorno all’altro il primo portiere non si presentò più. L’allenatore scelse me tra altri due. Le porte erano ancora di legno! Dopo 20 minuti avevo preso già due gol, ma la partita finì 2-1. Tra i professionisti ho esordito nel 1997 nel Rapid Bucarest in un match di Intertoto contro l’Odra Wodzislaw, una squadra polacca. Dopo una settimana dal mio arrivo l’allenatore mi disse: ‘Ragazzino, giochi tu’. Si era preso la responsabilità davanti al presidente di puntare su di me e io dopo pochi minuti presi con le mani un retropassaggio con i piedi! Ma alla fine la partita è andata bene, abbiamo vinto 4-2 e la mia carriera è partita".
Qual è la gara che ricordi con più piacere?
"Quella contro l’Olanda in casa nelle qualificazioni per Euro 2008. Abbiamo vinto in casa 1-0, una gara molto sofferta. C’era brutto tempo e quella vittoria fu un passo importante per partecipare agli Europei. Anche oggi, quando ho la possibilità mi riguardo quella partita".