23/02/2017 01:32
E' stato già inviato e protocollato agli organi competenti - ovvero Avvocatura capitolina e Dipartimento Urbanistica - l'atto cautelativo con cui la sindaca di Roma Virginia Raggi chiede loro di prendere posizione, avviando la verifica della sussistenza dei presupposti per proseguire o, al contrario, annullare, revocare o modificare la delibera di pubblico interesse della giunta Marino riguardo il progetto del nuovo stadio della Roma. Lo rende noto l'agenzia di stampa.
Con questa mossa, si apre di fatto alla possibilità che sia lo stesso Dipartimento Urbanistica a decidere per l'eventuale annullamento -in presenza di profili di illegittimità - o viceversa ad optare per il prosieguo del progetto. Mentre la modifica o la revoca della delibera, a cui si fa comunque accenno nell'atto in questione, sarebbero atti di natura politica, sui quali Dipartimento e Avvocatura non possono esprimersi.
(adnkronos)
Al momento nessuna decisione è stata presa dai consiglieri capitolini di maggioranza, riguardo allo stadio dell'As Roma a Tor di Valle e
restano quindi in piedi tutte le ipotesi, dall'annullamento della delibera Marino a una possibile modifica della stessa. Novità sul dossier stadio potrebbero emergere già nella riunione con l'As Roma, inizialmente prevista per oggi, e successivamente slittata a venerdì su richiesta del Comune per approfondimenti.Qualora l'avvocatura definisse illegittima la delibera di pubblico interesse approvata nel 2014 dalla giunta Marino, a quanto si apprende da fonti della maggioranza, la scelta compatta e indiscussa dei consiglieri dovrebbe essere quella dell'annullamento della stessa, ed un'eventuale riapertura del dialogo con l'As Roma che prevederà il replicarsi per intero dell'iter progettuale, a partire dall'individuazione di un'altra area, preferibilmente scelta tra quelle già di proprietà del Comune di Roma. Laddove il parere dell'avvocatura non si esprimesse invece nella direzione dell'illegittimità, lo scenario più probabile sarà quello della rimodulazione della delibera Marino attraverso una trattativa con l'As Roma al fine di trovare un accordo sulla riduzione delle cubature. Tuttavia il 3 marzo è la data stabilita per la chiusura della conferenza dei servizi e l'unico ente che può chiedere un'ulteriore proroga è l'As Roma, dandone esplicite motivazioni. Per quella data il parere dell'avvocatura capitolina dovrebbe arrivare con ogni probabilità: è atteso infatti intorno al 28 febbraio.
(omniroma)
Non è ancora stata presa una decisione sul progetto dello stadio della Roma e al momento restano in campo diverse ipotesi
. Dall'annullamento a una «rimodulazione» della delibera Marino, sono diverse le soluzioni su cui si ragiona in queste ore per uscire dall'impasse.Mentre si attende un nuovo parere dell'Avvocatura capitolina e la pronuncia del Dipartimento Urbanistica, c'è chi nella maggioranza pentastellata sembra possibilista su una presunta dichiarazione di illegittimità della delibera di Marino e non esclude in quel caso l'ipotesi che il progetto possa essere, qualora si arrivasse alla decadenza della conferenza dei servizi, rivisto in toto. A partire dalla location.
Se la maggioranza si dice compatta sulla volontà di fare lo stadio, l'obiettivo resta scongiurare «la colata di cemento» e per farlo non viene escluso che un nuovo progetto, ritenuto più in sintonia con la maggior parte dei consiglieri, potrebbe portare a individuare un'area di proprietà comunale.
(adnkronos)