IL TEMPO (T. CARMELLINI) –
La dura legge del calcio punisce la «giovane» Roma di Di Francesco che domina la partita con l’Inter mostrando enormi progressi, ma viene piegata dalla doppietta di Icardi al quale bastano due palle buone per vincere una partita: il 3-1 di Vecino è la ciliegina sulla torta per Spalletti e punizione troppo dura per Di Francesco. Tutto il resto è la retorica del ritorno all’Olimpico del tecnico toscano fischiato ripetutamente e che sta lì con lo sguardo basso come un cane bastonato, ma continua ad essere un tabù per Di Francesco contro il quale non ha mai perso. Tre su tre. Ne esce un risultato bugiardo perché se è vero che a Bergamo la Roma aveva faticato e portato via tre punti «fortunati», ieri sera all’Olimpico ha dominato per lunghissimi tratti la gara (le espressioni e Sabatini in tribuna lo hanno confermato, ripreso più volte mani nei capelli) commettendo solo un grosso errore: quello di non chiuderla. Senza dimenticare che sul vantaggio dell’1-0 ha colpito tre pali e non ha avuto un netto rigore a favore per fallo di Skriniar su Perotti. Della serie nella vita meglio essere fortunati che ricchi: e Spalletti lo sa bene. Ma ci sta, è comunque un percorso di crescita che inizia a dare segnali positivi per la Roma e la conferma arriva dall’applauso a fine gara che il popolo giallorosso dedica alla squadra nonostante il ko.