De Rossi e Manolas ribaltano il destino

11/04/2018 13:02

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Una delle più grandi sorprese calcistiche degli ultimi 20-30 anni ha i volti sfigurati di e . Sì, proprio loro,che al Camp Nou si erano resi protagonisti, loro malgrado, dei due autogol che avevano spalancato le porte al 4-1 dei blaugrana. Sembrava di assistere al solito film, quello che molti 40enni, 50enni e 60enni hanno vissuto più volte sulla loro pelle con i vari Roma-Liverpool, Roma-Slavia Praga, Roma-Torino o Roma-. Perché alzi la mano chi, al 2-0 di Daniele, non ha pensato che la beffa fosse dietro l’angolo. E invece stavolta la storia a lieto fine si tinge di giallorosso. Sembra incredibile, eppure è così. «È tutto vero», come twitta . L’urlo del greco al terzo gol (ma anche quello al fischio finale non era male) somiglia a quello del celeberrimo ritratto di Munch. Occhi fuori dalle orbite, corsa senza freni verso la linea di centrocampo, seguito da Under, Gonalons, Schick e che provano a braccarlo, non riuscendoci. è letteralmente impazzito e la sua esultanza, fa quasi da contraltare alla calma di che approfitta del caos che regna in quei secondi all’Olimpico per parlare con . Rieccoli, sono ancora loro. La strana coppia Kostas e Daniele, cornice di una notte indimenticabile: «Non mi interessa se entrerò nella storia, mi interessa che siamo in semifinale di dopo aver battuto i più forti al mondo. Ci abbiamo creduto, la Roma c’è, è una squadra forte emerita tutto il meglio», urla ai microfoni di Mediaset il difensore. Che poi lancia un appello che si trasforma in un ringraziamento: «Non abbiamo sempre il pubblico a spingerci, ne abbiamo bisogno. Con uno stadio del genere non abbiamo limiti. Grazie ai tifosi».

GIOIA INCONTENIBILE Esultanze diverse. Perché se anche negli spogliatoi è tra i più scatenati, , dall’emozione, nel post-gara fa fatica pure a parlare: «Immaginate da soli quello che proviamo, per qualsiasi squadra sarebbe un trionfo ma per noi è qualcosa in più, per la dimensione che ha sempre avuto la Roma. E’ qualcosa di incredibile, adesso va fatto un passo in più». Prova a rivivere un sogno al quale fatica ancora a credere: «Eravamo consapevoli che sarebbe stato difficilissimo ma c’era un pizzico di convinzione. La partita dell’andata ci aveva detto che erano più forti ma non così tanto. Se andiamo a rivedere la partita, c’erano stati episodi così e così. Non c’era quel distacco. Poi è inutile negarlo, da lì a fare 3-0 in casa contro di loro ce ne passa. ha modificato la formazione dal nulla, il resto l’abbiamo fatto noi. Sono contento per lui, per lo staff e per i miei compagni». Menzione finale per il pubblico: «Prima della partita ero quasi commosso vedendo lo stadio pieno che ci credeva. Ai compagni ho detto che se ci credevano loro, dovevamo crederci anche noi e non farcela sotto. Non lo so se è il giorno più bello da quando sono alla Roma. È certamente una delle serate più belle, il massimo che potevamo ambire oggi». La precisazione temporale non passa inosservata.Ora,dopo aver eliminato i marziani del (che in stagione avevano perso solo una gara in coppa del Re con l’Espanyol, imbattuti in e nella Liga, dove hanno eguagliato il record della Sociedad di 38 gare senza sconfitte tra il 1979 e 1980) nulla sembra più impossibile