10/05/2018 21:37
"Serve un passo indietro da parte di tutti per il bene del sistema". Questo l'invito diretto da Giovanni Malagò, presidente del Coni e commissario straordinario della Lega di Serie A, alle parti coinvolte nella questione della vendita dei diritti tv del campionato per il triennio 2018-2021. "In questo momento un'opera di mediazione da parte mia non sarebbe neanche giuridicamente corretta, perché i diritti sono in ogni caso in capo a un soggetto (Mediapro, ndr). Non devono esserci ne' vincitori ne' vinti, altrimenti si rischia di farsi male: in questi casi serve un passo indietro da parte di tutti per fare in modo che il sistema ne benefici. Dopodiché c'è una prospettiva a medio-lungo termine e lo abbiamo visto con la finale di Coppa Italia: se investi e fai un buon prodotto, ci sono le potenzialità per fare ricavi e dare soddisfazione a tutti, se invece vuoi capitalizzare il massimo in un senso o nell'altro la partita diventa complicata".
Il presidente del Coni ha chiarito anche la sua posizione in merito alle recenti novità riguardanti la Figc, con Lega nazionale dilettanti, Lega Pro, Associazione calciatori e arbitri pronte a chiedere nuove elezioni e candidare l'ex presidente Giancarlo Abete: "Se c'è la volontà di fare una assemblea elettiva, ora piu' che mai la Serie A deve essere rappresentata, altrimenti si torna a fare l'errore del passato. Nelle assemblee della Lega di A, che conosco bene avendole frequentate assiduamente negli ultimi mesi, non si è mai parlato ne toccato questo argomento. Se c'era la volontà di fare un candidato unitario, è stato completamente sbagliato e fuori luogo non renderne partecipe la Lega di A, a prescindere dal discorso sul nome sul quale non do alcun giudizio". Secondo il presidente del Coni, la strada delle riforme avviate dal commissario della Figc Roberto Fabbricini comunque non si fermerà: "E' giusto che si vada avanti, se poi chi arriva ritiene corretto cambiare le cose e' un suo diritto - prosegue Malagò - Se uno aspetta per fare delle cose di buon senso, sostenute a suo tempo anche da alcune componenti che oggi chiedono l'assemblea elettiva, non si combina nulla".
(italpress)