13/06/2018 21:00
Sono 9 in tutto le persone colpite da misure cautelari, sei in carcere e tre ai domiciliari derivati dall'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma: tra gli arrestati compaiono anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi), l'imprenditore Luca Parnasi e l'ex assessore regionale Michele Civita del Pd. Arrestato pure il presidente di Acea, Luca Lanzalone.
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23.22 - Potrebbero arrivare presto le dimissioni del presidente di Acea Luca Lanzalone, arrestato oggi nell'ambito dell'inchiesta della procura della Capitale sullo stadio della Roma. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha ricevuto oggi l'amministratore delegato di Acea Stefano Antonio Donnarumma e, a quanto si apprende, avrebbe sollecitato una rapida soluzione per la governance dell'azienda.
(adnkronos)
21.54 - L’architetto urbanista Francesco Sanvitto (portavoce del Tavolo Libera Urbanistica ed ex coordinatore del Tavolo Urbanistica del M5S) ha parlato nel pomeriggio della vicenda. “La Raggi è bugiarda – ha affermato -. La sindaca mente quando dice che se non ci sono irregolarità il progetto andrà avanti, perché tutte le illegittimità dello stadio le sono state spiegate quando si è insediata ed è questo uno dei motivi per cui il nostro tavolo, che continua ad esistere, le aveva spiegato che le procedure che stavano adottando erano completamente illegittime. Ad esempio noi facemmo una denuncia alla Corte dei Conti a luglio dell’anno scorso, perché hanno dimezzato le cubature e tolto delle opere, ma il vero problema è che le opere premiali hanno una procedura di legge per essere calcolate. Se solo avessero fatto i conti del contributo straordinario per le cubature in più, non occorreva per dimezzare le cubature togliere le opere, si potevano fare tutte le opere dimezzando le cubature. Nessuno ha fatto questi conti, neanche l’assessore Berdini. La sindaca questo lo sapeva perché noi gliel’avevamo detto, però le sirene del potere economico vero, quello dei costruttori romani alla fine ha prevalso sulla volontà di cambiamento. Io credo che questo sia successo per stupidità, per incompetenza e per supponenza. Un Consiglio comunale gestito da due caporioni come Ferrara e Calabrese che inneggiavano allo stadio, con tutti gli altri consiglieri spaventati, perché se facevi un’analisi critica ti cacciavano dal consiglio comunale come è successo con Cristina Grancio. Questo si chiama fascismo”.
“La cosa grave – ha aggiunto Sanvitto - è che il politico dà l’input al sistema dei tecnici e i tecnici avvallano le interpretazioni sbagliate delle leggi. E’ un sistema che sta facendo carta straccia di tutte le regole che riguardano le opere sul territorio. Lo stadio è solo la punta dell’iceberg. Se noi continuiamo a pensare che le grandi opere si facciano soltanto attraverso deroghe e sotterfugi sbagliamo completamente. Se io fossi un tifoso di calcio, mi indignerei a vedermi strumentalizzato per appoggiare un imbroglio urbanistico. Io pretenderei uno stadio in un posto raggiungibile, che venga a costare il meno possibile alla città e alla mia squadra di calcio. Mi fa pena vedere i tifosi utilizzati come paravento per interessi che comunque non portano allo stadio. Quell’operazione è fatta soltanto per aumentare i metri cubi su quel territorio, lo stadio non lo faranno mai e una volta che l’area sarà passata di categoria e avrà la possibilità di costruire il doppio dei metri cubi, andrà alla banca che ha i crediti in mano della società perché la società è nullatenente, e la banca la metterà sul mercato per fare probabilmente residenze o attività commerciali”.
20.54 - «Dobbiamo assumere troppe informazioni per poterne parlare dire. Dobbiamo assumere i dati necessari. Sul proseguimento del progetto stiamo cercando di capire come e se si va avanti. È troppo presto per tutto». Lo ha detto l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori in merito all'inchiesta sullo Stadio della Roma.
20.32 - "Piena fiducia nella magistratura, noi siamo dalla parte della legalità". Lo scrive in un post sulla propria pagina Facebook il Movimento 5 Stelle Roma, a proposito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma che ha portato, oggi, a 9 arresti. "Gesto di grande responsabilità da parte di Paolo Ferrara - sottolinea poi il M5s di Roma - che si è autosospeso. Siamo certi, come lo è anche Paolo, che la magistratura dimostrerà la sua totale estraneità ai fatti".
20.20 - L'ordinanza di applicazione delle misure cautelari per nove dei sedici indagati nell'inchiesta "Rinascimento" è lunga 288 pagine e al suo interno contiene tutti i nomi e i reati degli indagati, così come la trascrizione di numerose intercettazioni legate agli episodi di corruzione legati alla realizzazione del complesso di Tor di Valle da parte degli esponenti del gruppo Parnasi. Tra di esse, anche alcune telefonate - irrilevanti dal punto di vista penale - tra Luca Parnasi e il direttore generale giallorosso Mauro Baldissoni. Una in particolare descrive l'episodio in cui Parnasi chiese alcuni biglietti per Barcellona-Roma al Camp Nou, sentendosi rispondere che li avrebbe dovuti pagare.
Parnasi: "[...] Se non disturba io verrei a Barcellona con il professor Laghi che sarebbe mio ospite con cui stiamo facendo un po' di ragionamenti... Mi sai dire se e come posso trovare due ticket con la AS Roma? Tu come sei combinato, avete ancora spazi nella delegazione della AS Roma o siete full?".
Baldissoni: "Nella delegazione della AS Roma non so nemmeno se mi siedo io perché Jim da Boston e non so quanti se ne porta, poi c'è l'ufficio commerciale di Londra con tutta una serie di ospiti che hanno invitato".
Parnasi: "Immagino immagino, infatti non ti devi preoccupare mi devi solo dire se con te posso fare...".
Baldissoni: "Abbiamo poi un gruppo di biglietti a pagamento".
Parnasi: "Ah fantastico".
Baldissoni: "che sono di tribuna che tra l'altro abbiamo destinato una parte alla squadra perché ne aveva bisogno e una parte la stiamo gestendo e voglio capire a che punto siamo".
Parnasi: "Se ce l'hai veniamo io e Enrico Laghi tutto qua"
Baldissoni: "No va bè l'importante che me lo hai detto perché lunedì o proprio mercoledì faccio una riunione con **** per capire dove siamo arrivati".
Parnasi: "Senza impegno, senza impegno. [...]"
20.18 - "Nel corso delle attività tecniche è emersa la volontà di Luca Parnasi di vendere il terreno sul quale sorgerà lo Stadio della Roma, nonchè il progetto complessivo comprensivo delle autorizzazioni fino a quel momento conseguite alla società Dea Capital Real Estate sgr. La convenzione urbanistica con il Comune di Roma sarà dunque sottoscritta dal soggetto che in quel momento risulterà proprietario del terreno e del progetto". E' un passaggio dell'ordinanza del gip che oggi ha portato a 9 arresti nell'indagine sul nuovo stadio della Roma.
"L'operazione di cessione del terreno e del progetto a De Capital è ad oggi in fase conclusiva. Dall'ascolto di alcune comunicazioni - è detto nel provvedimento - emerge che si sta stipulando un accordo tra le parti non vincolante e nei prossimi mesi e' prevista la firma del preliminare. Al termine delle operazioni il gruppo facente parte a Parnasi dovrebbe cedere al prezzo di oltre 200 milioni di euro il terreno acquistato a 42 milioni, pagamento peraltro non ancora ultimato".
20.14 - Aria cupa in Campidoglio dopo gli arresti di oggi sul versante Stadio della Roma. E' terminata da poco una riunione di maggioranza a Palazzo Senatorio. All'incontro a quanto su apprende ha partecipato anche Paolo Ferrara che si è autosospeso dal M5S perchè indagato.
Uscendo dalla sede del Comune la consigliera comunale M5S Gemma Guerrini commenta cosi' tutto l'accaduto: "Sono cose che fanno male. Chiaramente nessuno se lo aspettava, comunque affrontiamo i problemi con determinazione. Se Ferrara si dimettera' da capogruppo? Adesso vediamo, lui intanto si e' autosospeso. Adesso le cose importanti da capire sono altre, come leggere le carte. Ci sono persone arrestate, che tra l'altro erano di nota fiducia nel Movimento. Sullo stadio io ho sempre avuto perplessita', non ho votato e comunque rimango contraria. Ma non potevo immaginare tanto. Abbiamo fatto una riunione di maggioranza in cui c'era anche la sindaca e tutti i consiglieri. Ferrara ha detto di aver fatto un passo indietro con consapevolezza, cosciente del momento difficile. Fin quando non ci sara' chiarezza tutti sono innocenti fino a prova contraria, ma se c'e' qualcuno che ha sbagliato paghera'. Noi non ci nascondiamo dietro a niente, a differenza degli altri, politici di lunga carriera, provvediamo qualora ci siano riscontri certi".
"Oggi ci sono stati avvenimenti che stiamo valutando - le parole della presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio, anche lei M5S, interpellata sul possibile prosieguo del progetto - . Nessuno si aspettava una cosa del genere. Vediamo se possono esserci ripercussioni. Da quello che e' emerso e ho sentito non ci sono ripercussioni sugli atti amministrativi. Ma vanno fatte valutazioni nei prossimi giorni. Se e' possibile che il progetto vada in porto? Se non ci sono state ripercussioni sul procedimento amministrativo e sulla legittimita' dell'atto si vedra'. Ci prendiamo almeno due o tre giorni per vedere come evolve la cosa".
20.12 - Negli atti dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di nove persone gli inquirenti citano, per spiegare il legame tra Lanzalone e Parnasi, anche il giornalista Luigi Bisignani e il sito Dagospia. In una delle conversazioni intercettate "Lanzalone chiede a Parnasi un intervento sul sito Dagospia, che aveva pubblicato un articolo sul suo conto e sulla sua vita privata che aveva - e' scritto nell'ordinanza - gia' agitato Di Maio". Parnasi, per risolvere il problema, si affida a Bisignani. In una delle circa 300 pagine dell'ordinanza viene quindi scritto che il giorno 9 aprile 2018, tramite sms, Bisignani riferisce a Parnasi che "a seguito del suo intervento con il referente del sito, l'articolo e' stato modificato". "Guarda tra 5 minuti, corretto". Sempre Bisignani spiega il tipo di modifica che ha ottenuto: "tolta seconda parte cambiato titolo e tolta
una foto". Secondo gli inquirenti "la vicenda relativa alla modifica dell'articolo comparso su Dagospia seppure presenta una modesta rilevanza appare comunque esemplificativa dell'intensita' del rapporto corruttivo instauratosi tra il Parnasi e il Lanzalone".
20.08 - Carabinieri nella sede della società, in via Emilia a Roma, riconducibile a Luca Parnasi, l'imprenditore arrestato questa mattina in esecuzione di un'ordinanza del gip del Tribunale di Roma nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. I militari hanno effettuato una perquisizione nella sede della società.
(adnkronos)
20.05 - "Lanzalone svolgeva le funzioni dell'assessore per la questione stadio". Sono le parole dell'ex assessore all'urbanistica del Campidoglio Paolo Berdini che lascio' in polemica proprio sul nuovo progetto dell'impianto. Secondo il gip le dichiarazioni di Berdini "appaiono attendibili" e dalle intercettazioni "è emerso chiaramente il ruolo decisionale assunto da Lanzalone e la riconducibilità alla sua persona del mutamento di indirizzo in relazione al progetto stadio".
Sempre nelle carte si fa riferimento al fatto che Parnasi "chiede l'intervento di Lanzalone per fare fronte all'iniziative del'ex assessore Berdini". Parnasi indica Lanzalone come "colui che ha fatto lo stadio", ovvero che ha risolto tutto portando in porto il progetto modificato. In una intercettazione Parnasi riferisce che "ero dato per spacciato perchè avevano messo assessore Berdini, un pazzo totale... assoluto... matto". In un'altra intercettazione Berdini è accusato di "suggerire le cose alla Grancio", la consigliera dissidente espulsa da M5S proprio perché si oppose allo stadio.
20.04 - «Sono contento che la società, la Roma, sia estranea alle vicende. Per il resto, aspetto che la Magistratura faccia il suo corso, perché ho sempre cercato di evitare giudizi sommari fatti su un lancio di agenzia». Così Massimo D'Alema, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo
(la 7)
19:54 - Arrivano anche indiscrezione su delle telefonate tra Parnasi e Gola, con l'imprenditore che affermerebbe: "Giovanni Malagò è un mio grande amico". L'imprenditore avrebbe confidato che Malago gli avrebbe anche dato una mano, ma di non sapere quali sono i compensi al Coni. Sempre da quanto emerge nella telefonata Parnasi avrebbe consigliato a Baldissoni di assumere Gola all'interno della Roma: "In questo periodo vedo Mauro Baldissoni per i vari impegni della Roma e gli ho parlato di te come una persona valida capace di lavorare nella Roma".
19:52 - Intanto la presidente del municipio di Ostia, Giuliana Di Pillo, ha revocato le deleghe all'assessore Giampaolo Gola, coinvolto nell'inchiesta Stadio. Queste le parole della presidente: "Alla luce delle ultime vicende giudiziarie ho deciso di revocare le deleghe all'assessore Giampaolo Gola. Abbiamo bisogno di lavorare nella massima trasparenza e nella legalità. Domani mattina darò mandato agli uffici di preparare l'ordinanza di revoca che firmerò non appena sarà pronta. Spero la magistratura faccia quanto prima chiarezza su questa vicenda. Chi sbaglia paga. Non facciamo sconti a nessuno".
19:51 - Le parole di Malagò: "Per quanto riguarda il discorso sportivo, una cosa che mi sembra assolutamente certificata è che non c'è nessun coinvolgimento a nessun titolo né della società, né dei suoi legali rappresentanti in tutta questa storia. È un elemento molto molto importante e significativo"
18:40 - Il compito di Lanzalone sarebbe stato quello di combinare gli interessi tra pubblico e privato, tant'è che fu nominato "Wolf" dallo stesso Parnasi, come il noto personaggio di "Pulp Fiction"
18:10 - Secondo quanto emerge, Luca Parnasi, nel corso di una cena, avrebbe dichiarato: "Lanzalone è stato messo a Roma da Grillo per il problema stadio, insieme al professore Fraccaro e Bonafede". L'imprenditore avrebbe poi aggiunto che Lanzalone è persona molto dotata.
(ansa)
17:46 - Queste l'ordinanza del GIP, Mario Paola Tomaselli: "Tutta l'attività di impresa condotta dall'imprenditore Luca Parnasi - consapevolmente coadiuvato dai suoi collaboratori, non solo al corrente del programma criminoso dal medesimo perseguito, ma coscienti co-artefici della realizzazione dello stesso - si muove, non attraverso canali ordinari, ma attraverso le relazioni, soprattutto con il mondo politico, che il gruppo ha sapientemente costruito e continua ad alimentare, in maniera assolutamente trasversale, così da garantirsi, in ogni ambito, un trattamento di favore. Le energie dell'imprenditore sono costantemente assorbite dall'implementazione di tali canali, attraverso l'erogazione di finanziamenti, la condivisione di relazioni, il procacciamento di incarichi e l'elargizione delle più svariate utilità. Questo «rappresenta l'ordinario modus operandi del suo gruppo, in cui il rischio di impresa viene sostanzialmente abbattuto dal ricorso a pratiche illecite tramite le quali si costruisce il buon esito delle diverse operazioni imprenditoriali intraprese. Il desolante e inquietante quadro - si legge - viene completato dalle figure pubbliche, senza il cui apporto l'illecito programma non avrebbe potuto essere realizzato e l'illecito sistema essere costruito. I pubblici funzionari, lungi dall'avere un ruolo residuale nelle vicende oggetto di esame, consentono, infatti al Parnasi - con una adesione talvolta limitata a singoli episodi e talvolta, come nel caso di Lanzalone, assai più ampia così da tradursi, da un'iniziale convergenza di opposti interessi, in una vera e propria coincidenza dei medesimi tale da far progettare ai protagonisti di »lavorare insieme« - di realizzare i propri obiettivi- La concorrente condotta di quanti ricoprono cariche pubbliche appare «essenziale nel sistema progettato dal Parnasi ed elemento indefettibile della sua costruzione"
(Il Sole 24 Ore RadioCore Plus)
17:13 - Come si legge in un'intercettazione contenuta nell'ordinanza, il collaboratore di Parnasi, Luca Caporilli, a chi gli faceva notare come levando il ponte sul Tevere (dal progetto dello stadio, ndr) si creasse il caos sulla via del Mare, rispondeva: "Questo tienilo per te". Il Ponte sul Tevere, insieme ai lavori per il prolungamento della metro B e alle due torri di Liebeskind, rappresentano le parti tagliate dal progetto originale. Secondo il gip ciò testimonia un «metodo corruttivo finalizzato a realizzare profitti al massimo grado e incurante dei danni sociali che esso provoca».
17:12 - Secondo quanto emerge, Luca Parnasi avrebbe chiesto informazioni anche sulla famiglia Spada al consigliere comunale Davide Bordoni, nota per alcune vicende criminali nella zona di Ostia: "Tu che sei di quelle parti questo Roberto Spada l'hai conosciuto?". Questa la risposta del consigliere: "Sì ma certo che li conosco! sono strozzini! Tipo Casamonica", è la replica di Bordoni intercettato. «Sì ma gente che muove affari importanti. Prima era robetta mò non so se muovono affari importanti... certo che vanno un pò gestiti... Vanno controllati, lì ci stanno tutti i palazzoni comunali! poi è una piccola parte di Ostia che quella verso il mare. Capito?"
(ansa)
17.00 - Daniele Frongia, assessore allo Sport di Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle vicende odierne, inerenti allo Stadio dell'asta Roma. Queste le sue parole: «Non ho elementi per rilasciare alcuna dichiarazione, non avendo letto le carte non ho materialmente elementi per poter rispondere a domande precise. Ribadisco quanto detto dalla sindaca e cioè che chi sbaglia paga. Ho preso atto della autosospensione dal M5s del capogruppo Paolo Ferrara pur ribadendo la totale estraneità ai fatti. Quando avrò modo di approfondire sarò in grado, come sempre fatto, di rispondere a tutte le domande. Per adesso non posso che augurarvi buon lavoro». Poi a chi gli chiedeva se Lanzalone dovrebbe dimettersi, Frongia ha ribadito: «Non ho elementi per rispondere a domande così precise»
16.30 - Nella carte dell’indagine spuntano anche 250mila euro che Parnasi, tramite una sua società, avrebbe dato all’associazione “Più voci“ considerata vicina alla Lega. In un’intercettazione l’imprenditore precisa “non è stata fatta per Salvini” ma per creare “un sistema di imprenditori, appaltatori“. Parlando del versamento alla Onlus Parnasi intercettato spiega che «è una cosa fatta all'epoca quando io....creare un sistema di imprenditori, appaltatori ecc. che hanno organizzato cene per conoscere....le ho fatte con Stefano Parisi, le ho fatte con Meloni....». Parlando dell'associazione, Parnasi la definisce «un comitato di professionisti di Milano, gente non legata a Salvini. Non è una roba della Lega Nord». In particolare l'indagato Parnasi, intercettato al telefono, in riferimento a questa organizzazione afferma: «questa è un'Associazione - si legge nell'ordinanza del gip - che ha valorizzato non solo la Lega ma ha valorizzato Stefano Parisi tutto il centrodestra diciamo.... a Milano ed è stato anche un veicolo con cui io mi sono accreditato in maniera importante no... ho organizzato cene, ho portato imprenditori, ho fatto quello che, tu mi insegni, un ragazzo di 38 anni all'epoca doveva fare per crescere a Milano..». Sui finanziamenti ad associazioni da parte di Parnasi la procura dovrà valutare se ci sono profili di natura penale.
(ansa)
16.00 - L'imprenditore Luca Parnasi e i «suoi sodali» avrebbero «avvicinato in maniera diretta e molto spesso tramite intermediari qualificati i pubblici funzionari coinvolti a vario titolo nella vicenda al fine di ammorbidirli e indurli a un atteggiamento di favore confronti del progetto dello stadio». I «fedeli collaboratori» di Parnasi avrebbero «richiesto la mediazione dell'avvocato Claudio Santini, già capo segreteria del ministero per i beni e attività culturali, al fine di avvicinare il sovrintendente Francesco Prosperetti chiamato a pronunciarsi in merito alla proposta di vincolo architettonico sulle tribune preesistenti dell'ippodromo di Tor di Valle» .
(ansa)
15.55 - Paolo Ferrara, ormai ex capogruppo del M5S in Campidoglio, comunica tramite il suo profilo Facebook la decisione di autosospendersi dal movimento pentastellato. Queste le sue parole:
"Chi ha sbagliato pagherà. Io sono sereno ed estraneo alla vicenda perché non ho nulla da nascondere. Ho fiducia nella magistratura e spero che si faccia chiarezza al più presto. Ho deciso di autosospendermi dal M5s. Avanti a testa alta"
15.53 - Anche Matteo Salvini, Ministro dell'Interno, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda Parnasi:
«Io da milanista non parlo di calcio. Chi sta lavorando alla costruzione dello stadio della Roma lo conosco, ed è una persona per bene ma non si conoscono mai bene le persone fino in fondo. Adesso è nelle patrie galere, spero possa dimostrare la sua innocenza. Probabilmente la complicazione del settore pubblico, come il codice degli appalti, il proliferare di leggi e codici aiuta chi vuole fregare il prossimo, in un paese più semplice sarebbe più difficile corrompere»
(ansa)
15.50 - Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ha commentato gli arresti per una presunta corruzione nell'ambito della variante del progetto per la costruzione del nuovo stadio della Roma. Queste le sue parole:
«È un'inchiesta all'inizio, il principio di garanzia e presunzione d'innocenza lo mantengo come una stella polare, dopodiché per la Raggi è l'ennesimo pasticcio, almeno un'inadeguatezza complessiva della classe dirigente a Roma si è dimostrata al di là del singolo caso. La Giunta Raggi è sulle prime pagine dei giornali da quando si è insediata per molti casi, dal panino sulla terrazza delle medesima sindaca, assessori dimessi, manager pubblici che hanno sbattuto la porta e se ne sono andati, fino agli arresti di oggi che coinvolgono esponenti di tutti i partiti, però la Giunta Raggi governa Roma, doveva essere la Giunta del cambiamento, della moralità, dell'essere cristallini, della politica nuova dei 5 stelle, quindi per loro l'inchiesta di oggi è un vulnus in più».
15.45 - Anche il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato il caso scoppiato intorno al progetto del nuovo Stadio della Roma:
"Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c'è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto"
(ansa)
15.40 - Nessun accenno all'inchiesta sullo Stadio della Roma che ha portato all'arresto di due consiglieri regionali del Lazio nel corso della seduta che si è svolta stamattina alla Pisana. L'Aula ha proseguito nell'esame degli ordini del giorno collegati alla manovra di Bilancio, sui temi più disparati, iniziata nella sessione precedente. Ai domiciliari sono finiti il vicepresidente dell'Aula Adriano Palozzi (FI) e il consigliere Michele Civita (Pd). La seduta si è conclusa attorno alle 14,30. Al di fuori dell'Aula, però, l'argomento è sulle bocche di tutti, ma nei corridoi della Pisana quasi nessuno vuole rilasciare dichiarazioni. Si resta in attesa, spiegano, di poterne sapere di più sui contenuti dell'indagine.
(ansa)
15.36 - Emergono ulteriori dettagli rispetto al metodo corruttivo che sarebbe stato messo in atto da Luca Parnasi:
L'imprenditore Luca Parnasi e gli uomini del suo gruppo puntavano ad esportare il suo sistema corruttivo a Milano. È quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare. Il gruppo puntò a corrompere l'assessore all'urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, proponendogli l'acquisto di una casa. Un tentativo caduto nel vuoto perché Maran respinse la «proposta in modo sdegnato». In una intercettazione gli uomini del gruppo Parnasi dicono: «Siamo andati a parlare con l'assessore Maran, gli abbiamo proposto un appartamento ma lui ha risposto di no dicendo che lui 'non voleva prendere per il c... chi lo ha votatò. Abbiamo fatto una brutta figura, sembravamo i romani dei film quando vanno a Milano» .
(ansa)
15.33 - L'Anac, a quanto si apprende, ha fatto richiesta degli atti relativi all'inchiesta per corruzione nelle procedure per la realizzazione del nuovo stadio di Roma, per valutare eventuali profili di sua competenza. Contatti ci sono stati questa mattina tra il presidente dell'Autorità, Raffaele Cantone, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, a seguito dei quali è stata avviata la procedura per la trasmissione dei documenti relativi alle indagini. In particolare, secondo quanto accertato dai magistrati, Parnasi aveva promesso a Luca Lanzalone promesse di consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell'asservimento della sua funzione, il gruppo Parnasi aveva promesso l'assunzione del figlio in una delle società. Per l'attuale vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Infine l'attuale capogruppo M5S, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.
(ansa)
15.30 - Secondo quanto accertato dai magistrati, Parnasi aveva promesso a Luca Lanzalone promesse di consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell'asservimento della sua funzione, il gruppo Parnasi aveva promesso l'assunzione del figlio in una delle società. Per l'attuale vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Infine l'attuale capogruppo M5S, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.
(ansa)
15.10 - Roberta Lombardi, consigliera e capogruppo del M5S alla Regione Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda. Queste le sue parole:
«La presunzione di innocenza - continua Lombardi - vale per tutte le persone coinvolte nell'inchiesta ma, nell'attesa di conoscere meglio il lavoro della magistratura, dobbiamo ribadire che il nostro primo interesse è stroncare ogni fenomeno di corruzione, anche potenziale. Se qualcuno ha commesso reati dovrà pagare, e pagare caro, e noi auspichiamo con forza che la certezza della pena diventi presto una realtà, come previsto nel contratto di governo. Il MoVimento Cinquestelle è per la legalità sempre e comunque, e non c'è opera o progetto che valga più dell'intransigenza e della trasparenza assoluta, che sono parte essenziale del nostro rapporto con i cittadini che ci hanno dato la loro fiducia».
(AdnKronos)
15.00 - L'associazione Italia Nostra, dopo le recenti vicende giudiziarie relative al nuovo Stadio della Roma, ha diramato una nota in cui si chiede l'immediato blocco dell'intero progetto. Questo il testo della nota: «Italia Nostra Roma, anche alla luce dell'odierna inchiesta della Procura della Repubblica di Roma, ribadisce, ancora una volta, che la scelta dell'area di Tor di Valle non era sostenibile e volerla continuamente riconfermare presentava dubbi a partire della questione della proprietà. Infatti l'Associazione ha contestato, fin dal 2014, la decisione dell'Assemblea Capitolina di votare l'interesse pubblico su un progetto da realizzare su di un'area che non era ancora nelle disponibilità del proponente. Per non parlare delle questioni tecniche e di procedimento che Italia Nostra Roma ha evidenziato sia in conferenza dei servizi regionale che nelle osservazioni alla variante urbanistica presentate nei giorni scorsi. Tra queste quelle relative alle diverse implicazioni riguardanti in particolare la vincolistica in materia di rischio idrogeologico, quella riguardante le diverse disposizioni urbanistiche e il problema di assetto della mobilità non risolto. Per tutte queste ragioni Italia Nostra Roma chiede che venga bloccato il progetto in attesa che l'indagine della Procura faccia ulteriore luce sull'intera vicenda».
(omniroma)
13.50 - Perquisizione da parte dei carabinieri nella sede della società dell'imprenditore Luca Parnasi dopo gli arresti di stamattina nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma
(ansa)
12.55 - Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Roma James Pallotta, all'uscita dall'Hotel de Russie: "Non sono preoccupato. Com’è stato detto ufficialmente, la Roma non c’entra nulla. Tutto ciò non avrà alcuna influenza sullo Stadio. Non so tutto quello che sta succedendo, l’ho letto dalla stampa, ma la Roma è estranea. Dal mio punto di vista la Roma non c’entra, costruiremo lo stadio. Tutti vogliono lo stadio, costruiamolo".
12.35 - In una riunione tra i media e il procuratore Ielo avvenuto nella sede della Procura di Roma, è emerso che la Società Roma non è minimamente coinvolta in questa vicenda. Gli indagati sono 16, a cui si contestano questi reati: associazione a delinquere, 2 reati di traffico di influenza, 4 di fatture false, 5 di corruzione e 2 finanziamenti illeciti. A Michele Civita viene contestato di aver ricevuto dal gruppo Parnasi una promessa di assunzione di suo figlio all'interno del gruppo; ad Adriano Palozzi di aver ricevuto 25mila euro di fatture false; a Luca Lanzalone viene contestato di aver ricevuto promesse di circa 100mila euro per consulenze e aiuto nella ricerca di casa e studio. Sarebbe stato remunerato con incarichi orizzontali per un valore di circa 100mila euro e ricopriva ruolo di consulente di fatto del Comune sullo Stadio. A Paolo Ferrara, indagato, è stata promessa una parte relativa al restyling del lungomare di Ostia
In carcere:
Luca Parnasi, imprenditore
Luca Caporilli, collaboratore di Parnasi
Simone Contasta, collaboratore di Parnasi
Naboor Zaffiri, collaboratore di Parnasi
Gianluca Talone, collaboratore di Parnasi
Gianluca Mangosi, collaboratore di Parnasi
Ai domiciliari:
Adriano Palozzi, vicepresidente del Consiglio Regionale di Forza Italia
Pier Michele Civita, ex assessore regionale del Pd
Luca Lanzalone, presidente Acea e consulente per M5S sullo stadio
Indagati:
Paolo Ferrara e Davide Bordoni
Il procuratore Ielo ha spiegato: "La corruzione continua nel tempo e nello spazio del gruppo Parnasi. La corruzione è sistemica. Il tutto nasce da indagine su Scarpellini-Marra. La parte forte della corruzione è il versante privato, ci sono contanti che girano e fatture inesistenti. C’è un nuovo tipo di tangente: l’assunzione di parenti o amici. La tangente è l’assunzione di un congiunto. Il metodo corruttivo si basava su un forte investimento sui politici, in parte lecito e in parte illecito, quindi non sono tutti i reati i finanziamenti fatti dal gruppo Parnasi. Si trattava di una corruzione sistemica, ma di basso livello. C’è stato il tentativo di esportazione del metodo, ci hanno provato anche a Milano ma l’assessore Maran ha rifiutato una casa che gli era stata offerta e ha detto che lì non si fa così. C’è stata anche una insensibilità sociale. Per esempio è emerso dalle intercettazioni che sul ponte dovevano essere omesse delle criticità sul traffico, derivanti dalla costruzione del ponte. Lanzalone è stato remunerato da Parnasi con incarichi opacizzati. Era di fatto un funzionario del Comune di Roma, ma riceveva soldi anche da Parnasi. Tutta la corruzione inizia da quando arriva Lanzalone a preoccuparsi del progetto".
12.05 - L'inchiesta sullo Stadio della Roma che oggi ha portato a 9 arresti e che vede 27 indagati potrebbe portare allo stop dell'intero progetto modificato
(ansa)
11.50 - L'inchiesta sullo stadio della Roma, che ha portato all'arresto di nove persone, riguarda il progetto modificato e approdato poi in conferenza dei servizi con l'abbattimento delle cubature rispetto al progetto originario. Lanzalone tra il gennaio e il febbraio del 2017 fu consulente per il Campidoglio e si occupo' di una mediazione con la societa' di Parnasi che acquisto' i terreni dell'ippodromo di Tor di Valle, che dovrebbe ospitare lo stadio, dalla societa' Sais. La mediazione porto' appunto ad un taglio delle cubature: furono soppresse le due torri ma anche le infrastrutture a servizio come il prolungamento della Metro B e il ponte sul Tevere. Per la Regione si occupo' del progetto Michele Civita, allora assessore all'urbanistica.
(ansa)
11.44 - «Non sappiamo ancora niente, abbiamo appreso questa mattina dalle agenzie». Così il dg della Roma, Mauro Baldissoni, ha risposto a chi chiedeva un commento sull'inchiesta sulle procedure per la realizzazione del nuovo stadio della Roma, che oggi ha portato a una serie di arresti. Baldissoni è da poco giunto nella sede milanese della Lega Serie A per l'assemblea sui diritti tv ma non ha escluso di tornare a breve nella Capitale per approfondire e seguire da vicino la questione.
(ansa)
11.26 - Secondo gli ultimi aggiornamenti c'è anche il capogruppo degli M5S in campidoglio, Paolo Ferrara, tra i 27 indagati della inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Nei primi mesi del 2017 Ferrara aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.
(ansa)
11.17 - Sono due, al momento, i procedimenti giudiziari che riguardano il nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere nell'area dell'ex ippodromo di Tor di Valle. Oltre all'indagine di oggi, affidata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo al sostituto Barbara Zuin nel quali si ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, un altro procedimento, coordinato dal pm Mario Dovinola, è già approdato al dibattimento. Si tratta dell'indagine sui terreni per bancarotta per distrazione e omesso pagamento dell'Iva. Per questi reati sono stati rinviati a giudizio quattro ex amministratori della Sais, società della famiglia Papalia già proprietaria dell'area sul quale dovrebbe sorgere lo stadio, e della «Ippodromo di Tor di Valle», società che gestiva il galoppatoio. Il processo si sta svolgendo davanti ai giudici della nona sezione penale. Secondo la procura, il contratto di affitto del terreno fu oggetto di una serie di distrazioni da parte della società locataria, in danno dei creditori delle due società, poi fallite. Sotto processo sono finiti gli imprenditori Gaetano e Umberto Papalia, già presidente e componente del cda della Ippodromo Tor di Valle, costituita nel 2008 per la gestione del galoppatoio e fallita nel giugno 2013, nonchè soci e detentori del capitale della Sais (fallita nel 2014); inoltre Umberto Ciccozzi, liquidatore della Ippodromo Tor di Valle, e Michele Saggese, ex amministratore unico della Sais.
(ansa)
11.15 - "Luca Lanzalone, braccio destro di Raggi e Nogarin, superconsulente per lo stadio imposto dalla sindaca di Roma nientemeno che alla presidenza di Acea, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta per associazione a delinquere proprio sul nuovo stadio della Roma. Il 5 marzo, il giorno dopo le elezioni, era al Parco dei Principi a festeggiare insieme a Luigi Di Maio. Fu mandato a Roma e Livorno da Genova. Grillo, Di Maio, Raggi e tutto M5s devono molte spiegazioni. Nessuno parla?", lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.
11.00 - Anche il quotidiano che si occupa delle vicende giallorosse riferisce che, essendo coinvolto direttamente il titolare della società proponente (Luca Parnasi di Eurnova), il Comune sarà costretto a sospendere la procedura di approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale in attesa che vengano forniti (dai proponenti stessi e dalla Procura) i necessari chiarimenti. Solo una volta accertata la regolarità del procedimento amministrativo sin qui svolto si potrà riprendere.
(IlRomanista.eu)
10.50 - Ad intervenire anche il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha dichiarato: "Chi stava lavorando allo stadio della Roma ed è stato arrestato lo conosco personalmente come una persona perbene e spero possa dimostrare la sua innocenza. C'è complicazione nel settore pubblico: il codice degli appalti, la legge contro il caporalato, il proliferare di leggi, codici e burocrazia aiuta chi vuole fregare prossimo. Un Paese più semplice è anche meno corrotto".
(ansa)
10.35 - Nuovi dettagli sulla vicenda sono riportati dal quotidiano romano secondo cui il Campidoglio sarebbe pronto a sospendere la maxi-variante per il progetto dello stadio a Tor di Valle. Dopo gli arresti di stamattina, l'amministrazione comunale di Roma, da quanto apprende il quotidiano, sta per inviare una comunicazione alla società Eurnova del costruttore Luca Parnasi, finito in carcere poche ore fa insieme a cinque collaboratori, per cognelare la procedura e chiedere informazioni.
(ilmessaggero.it)
10.26 - Interviene anche il Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori:
"Lo Stadio della Roma non potrà essere realizzato, almeno per il momento, e la Procura deve disporre il blocco immediato dell’intero progetto. Di fronte alla gravità dei fatti contestati dalla Procura è evidente che lo Stadio della Roma deve essere bloccato immediatamente, allo scopo di evitare ulteriori danni alla collettività e la prosecuzione dei reati. In tal senso, in qualità di parte offesa rappresentativa degli utenti e di associazione ambientalista, presenteremo istanza urgente alla Procura chiedendo il sequestro di tutti gli atti amministrativi relativi allo Stadio, e la sospensione dell’iter per la realizzazione del progetto di Tor di Valle. I nostri timori circa lo Stadio della Roma, purtroppo, hanno trovato riscontro, a dimostrazione che l’opera non può essere realizzata senza ripercussioni negative per la collettività".
(Italpress)
10.21 - "Chi ha sbagliato pagherà noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte. Al momento non esprimiamo alcun giudizio". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti", ha concluso la sindaca, commentando la vicenda.
(ansa)
10.06 - A quanto riporta il quotidiano romano, il Comune sarebbe pronto a sospendere il progetto.
"Il Comune, da quanto apprende il Messaggero, è pronto a sospendere il progetto".
10.05 - Fermato assieme a cinque collaboratori a Milano, al momento sono in corso perquisizione nella sua abitazioni dell'imprenditore Luca Parnasi. Smentito dalla stessa emittente satellitare il coinvolgimento di Gaetano e Umberto Papalia, membri della società proprietaria dei terreni venduti a Parnasi per la costruzione dello Stadio della Roma. Gaetano Papalia che, ai microfoni dell'ANSA, ha dichiarato: "Sono vittima di questa vicenda".
(Sky Tg24)
9.34 - Tra le persone raggiunte da provvedimento di custodia cautelare, nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, c'e' anche l'ex assessore regionale Michele Civita del Pd. In base a quanto si apprende l'attuale consigliere regionale, sempre nelle fila del Pd, si trova agli arresti domiciliari come il presidente dell'Acea, Luca Lanzalone.
(ansa)
9.10 - Il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo ha indetto una conferenza stampa alle 12.00.
9.05 - Secondo l'emittente satellitare, tra gli indagati ci sono anche Gaetano e Umberto Papalia, membri della società proprietaria dei terreni venduti a Parnasi per la costruzione dello Stadio della Roma.
(Sky Tg24)
9.00 - "Preoccupati per gli arresti sullo Stadio della Roma". A dirlo è stato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, intercettato dai microfoni di Radio Anch’io pochi minuti dopo l'uscita della notizia dell'arresto di nove persone legate alla costruzione del nuovo stadio della Roma.
Il Ministro ha proseguito: "Non ho informazioni particolari per fare commenti. Ribadisco la battaglia che il Movimento 5 Stelle ha fatto per far sì che la colata di cemento, che doveva cadere secondo il primo progetto del Pd, fosse enormemente limitata, e questo è stato un successo".
Ore 8.38 - In merito alla notizia di stamattina sugli arresti che hanno coinvolto politici e imprenditori riguardo il nuovo stadio della Roma, l'emittente satellitare specifica che nella questione non c'è alcun coinvolgimento del club capitolino.
#UltimOra Progetto stadio della Roma, fra i nove arrestati il costruttore Luca Parnasi, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi e Luca Lanzalone, presidente di Acea. Nessun coinvolgimento del club capitolino #canale50 https://t.co/0kxapzvQk0 pic.twitter.com/Eg0t3Sy88e
— Sky TG24 (@SkyTG24) 13 giugno 2018
8.20 - Ci sono anche politici e imprenditori fra le nove persone arrestate questa mattina. Fra questi, il vicepresidente del Consiglio Regionale e coordinatore Forza Italia Provincia di Roma, Adriano Palozzi, l'imprenditore Luca Parnasi e l'avvocato Luca Lanzalone, presidente Acea. Prima della indicazione per il vertice di Acea (di cui il Comune detiene il 51%), Lanzalone aveva seguito come consulente legale il dossier sullo stadio per conto proprio dell'amministrazione Raggi.
(agi)
8.15 - LAREPUBBLICA.IT (M.E. VINCENZI) - Nove arresti dei Carabinieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma. Sono diversi e di diversa provenienza i politici arrestati stamattina all'alba dai carabinieri del nucleo investigativo. Nove in tutto le persone colpite da misure cautelari, sei in carcere e tre ai domiciliari, tra i quali politici e imprenditori: l’accusa degli inquirenti è che siano parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di condotte corruttive. Il tutto per le procedure legate alla realizzazione dello stadio di Tor di Valle. Arrestato l'imprenditorie Luca Parnasi, mentre ai domiciliari Luca Lanzalone, presidente Acea. Tra gli altri anche alcuni consiglieri regionali. Gli indagati avrebbero ricevuto, in cambio dei favori agli imprenditori, una serie di utilità, tra le quali anche l’assunzione di amici e parenti.