04/01/2019 02:34
RADIO RADIO - Una riunione con tutte le componenti del calcio per affrontare il problema violenza, anche con una rappresentanza di «una componente fondamentale del calcio che è il tifo pacifico e non violento»: il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, resta convinto che al tavolo convocato per lunedì al Viminale si debbano sedere anche i tifosi. «Quello inglese può essere un modello da cui stiamo studiando diverse iniziative - ha detto Salvini - A partire dagli steward a cui dare maggiori poteri, maggiori tutele e maggiori responsabilità all'interno degli stadi, fino a squalifiche a vita, non di qualche mese o anno, per chi si macchia di episodi di violenza, sia all'interno che fuori dagli stadi. Parlo dei tifosi, ma anche di giocatori, dirigenti e allenatori».
«Se ci sono le regole vanno fatte rispettare e con squalifiche a vita se inizi a colpirne qualcuno altrettanti capiscono che aria tira», specifica il vicepremier, sottolineando che «la responsabilità penale è soggettiva e non è delle società, il problema in Italia è la certezza della pena. Sono convinto che anche nelle curve ci sia il 99% di gente per bene, ma chi mena con le mani o tira fuori coltelli, bastoni o sassi, deve avere la certezza che viene identificato e punito. Il problema è che in Italia vengono identificati ma poi scontano qualcosina ma non fino in fondo. Più che nuove leggi vanno fatte rispettare leggi che già ci sono». Proprio nel merito «io lunedì farò una riunione dell'Osservatorio sullo sport e sulla sicurezza al ministero degli Interni con tutti i protagonisti per cercare di riportare quello che è uno sport a uno sport e non alla gara di teppismo. Se verranno anche gli ultras? Stiamo ragionando con le società - ha concluso Salvini - che hanno rapporti con oltre cento tifoserie pacifiche organizzate, come e da chi rappresentare una componente fondamentale del calcio che è il tifo pacifico e non violento».