08/05/2019 02:23
TRS - Walter Veltroni, autore dell'intervista realizzata ad Antonio Conte e pubblicata stamani su La Gazzetta dello Sport, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica dove ha chiarito alcuni passaggi delle dichiarazioni dell'ex ct della Nazionale. Queste le sue parole:
Quando è stata realizzata questa intervista?
"Ci sono stati più contatti e l'ultima volta che ci siamo parlati è stata ieri"
Si è trovato davanti un allenatore in cerca di panchina o un allenatore in cerca di qualche offerta?
"Sono stato io a proporre l'intervista ad Antonio e non lui a sollecitarla. Ci conosciamo da molti anni, c'è un rapporto di stima reciproca. Ha fatto una lunga conversazione e non ho avuto la sensazione che lui sia in cerca di visibilità o di qualsiasi contratto. Credo che lui voglia tornare in Italia con un progetto che gli consenta di essere competitivo con la squadra. La condizione che lui pone, ed è comprensibile visti i risultati fatti con la Juventus e il Chelsea, è di avere una squadra che gli consenta di poter vincere".
È la condizione economica, progettuale o ambientale che ha inciso sulla risposta di Conte sulla Roma?
"Ha una gran voglia di avere un rapporto con questa città che ha conosciuto quando era allenatore della Nazionale e apprezza molto il calore del tifo della Roma. La frase 'prima o poi allenerò la Roma' non è una frase buttata lì, ma è l'espressione di una persona che vorrebbe farlo e che oggi registra che non ci sono le condizioni. Sicuramente non è quella ambientale, anzi sarebbe stata la condizione che lo avrebbe spinto a prendere in considerazione questa ipotesi. Probabilmente ci sono altre condizioni, ma su questo Conte è stato riservato. Ciò che posso dire è che Antonio ha stima in Francesco Totti e della società".
Quali sono le percentuali di vedere Conte all'estero a quali sono quelle di vederlo in Italia?
"Ho la sensazione che lui voglia allenare in Italia, ma la condizione che pone è quella di allenare una squadra mettendolo in condizione di poter competere per lo scudetto. Se queste condizioni non ci sono c'è la possibilità che si fermi".
Nell'intervista Conte ha dichiarato che un giocatore non si deve mai sentire di passaggio ma deve essere sempre pronto a scrivere delle pagine importanti per il club in cui milita. Questo tassello potrebbe aver scoraggiato l'idea che ha Conte di costruire una squadra?
"Questa frase lo ha pronunciata riferendosi alla Juventus. Quando è arrivato nel club bianconero, pur non avendo la rosa dello stesso livello di oggi, parlando con Paratici si rese conto che alcuni giocatori che c'erano non avevano le motivazioni necessarie. Perciò la cosa che cerca, avendo questa ossessione per la vittoria, sono giocatori che abbiano questa stessa ossessione e che abbiano un fortissimo rapporto con la maglia, Marco Tardelli ne è la dimostrazione".