Ag. Fonseca: "Ha dato un grande contributo durante la campagna acquisti e per i rinnovi. Il derby? Sa che è una partita speciale"

31/08/2019 21:07

CORRIEREDELLOSPORT.IT - Sfumata la possibilità di arrivare ad prima e a Giampiero Gasperini poi, la Roma a giugno ha quindi scelto Paulo Fonseca per sostituire che nel frattempo aveva lasciato la panchina giallorossa. E proprio del trasferimento del tecnico portoghese nella capitale ne ha parlato Marco Abreu, il procuratore che ha avuto un ruolo determinante nella carriera di Fonseca, il quale intervenuto al portale del quotidiano sportivo ha dichiarato:

Quando è arrivata la chiamata della Roma?
«Credo alla fine di maggio, o al massimo i primi di giugno. I campionati erano finiti. C’erano altri club che lo cercavano e aveva un altro anno di contratto. Avevo incontrato altri club che giocano la . Vedevo dirigenti e lo informavo. Quando lo ha cercato la Roma, Paulo ha voluto gestire personalmente la trattativa e ha voluto partecipare all'incontro che si è svolto a . Eravamo io, lui, Fienga e Petrachi. Ci trovammo a pranzo e mi accorsi che ci fu subito empatia tra Paulo e Petrachi. Si trovarono subito d’accordo sulla necessità di programmare un lavoro duro, nell'imporre subito rigore e regole».

Fonseca ha rinunciato a dei soldi per allenare la Roma.
«Il giorno dopo si è messo subito a studiare la Roma. Gli è piaciuto il progetto, ha voluto fortemente la Roma per la storia e la grandezza della società. Non per i soldi: aveva condizioni molto più vantaggiose allo Shakhtar, dove guadagnava quasi il doppio, e non ha preso in considerazione altre offerte più vantaggiose di club spagnoli, inglesi e francesi. Il fatto che la Roma non conquista un trofeo da tanto tempo è uno stimolo in più. Ha detto che non se ne andrà fino a quando non vincerà qualcosa».

In un secondo momento Fonseca ha incontrato .
«Prima a Londra, poi in Toscana, quando era già allenatore della Roma. Paulo parla molto bene l’inglese oltre ad altre quattro lingue. Ha avuto subito una buona impressione del presidente. Vedrete che tra un mese parlerà bene anche l’italiano. Già lo capisce perfettamente e non ha più bisogno dell’interprete in allenamento. Solo in Ucraina ha incontrato difficoltà con la lingua».

Appena arrivato a Roma cosa lo ha colpito?
«La città, che già conosceva per essere venuto da turista quando allenava lo Shakhtar e il calore dei tifosi».

E’ vero che Paulo ha chiamato personalmente i giocatori acquistati dalla Roma?
«Sì. Credo che abbia parlato anche con Smalling, è soddisfatto del suo arrivo. Paulo ha sempre agito in sintonia con Petrachi ed è sceso in campo per dare il suo contributo in sede di campagna acquisti. Anche per far rinnovare e Zaniolo, tutti i giocatori considera importanti come Ünder, che ha tanta qualità. A questi calciatori ha fatto capire che era importante restare insieme per provare a vincere qualcosa. Ha stabilito un buon rapporto con loro e anche contro il hanno lottato fino alla fine».

Il derby: come lo vive Fonseca?
«E’ tranquillo. Da una settimana, quando va a cena fuori, i tifosi gli dicono: “mi raccomando domenica”. Sa che è una partita speciale. In Italia c’è la passione per il calcio come in Portogallo».

Chi farà giocare domani?
«Devi chiedere a lui... Da quello che ho visto domenica scorsa nella sfida contro il , la manovra offensiva ha funzionato, sta lavorando per migliorare le cose che hanno funzionato meno. Per cambiare ci vuole pazienza, Fonseca vuole rigore e disciplina. I giocatori hanno dato grande disponibilità per lavorare duramente, questo è importante».

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