27/09/2019 19:12
GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – La storia dell’Associazione Calcio Reggiana vede il proprio inizio il 25 settembre 1919 con la fusione del Reggio Foot – Ball & Cricket Club e l’Audace Reggio.
Il mese successivo, precisamente il 19 ottobre, si gioca la prima partita ufficiale sul terreno del Mirabello: un’amichevole con la Spal Ferrara che termina con il risultato di 3 a 3.
Il primo campionato dei granata è subito vittorioso e vede la promozione della squadra in Prima Divisione Emiliana, la Serie B dell’epoca,
Nella stagione 1921/22 viene acquistato dalla dirigenza granata un oriundo argentino: Felice Romano, unico granata a vestire la casacca della Nazionale maggiore mentre indossa la maglia granata. La stagione non fu delle migliori ma si concluse comunque con la salvezza.
Quella della fondazione fu un’annata trionfale che si ripeterà dopo altri quattro anni e, dopo cinque anni dalla fondazione, il club si ritroverà quindi in Divisione Nazionale, ossia l’attuale serie A. Ci resterà un anno, il successivo grazie ad un insperato ottavo posto, per poi vivere gli anni successivi fino al 1930, con un continuo su e giù tra serie A e Serie B, fino al baratro della serie C in cui resterà fino al campionato 1941/1942.
La guerra trasforma anche i campionati e la Reggiana gioca in una serie C diventata oramai un torneo regionale. Così, negli anni 1942/43, le avversarie si chiamano Budrio, Trancerie Mossina (Guastalla), Panigale. La Reggiana disputa un buon campionato e chiude al secondo posto in classifica rimanendo imbattuta per tutta la stagione tra le mura amiche del Mirabello.
L’anno successivo, causa guerra, i tornei non vengono disputati e si gioca solo la Coppa Emilia; la Reggiana guidata da Regolo Ferretti conclude il torneo al secondo posto, rinunciando poi a giocare il girone finale.
Fino agli anni 50, il club reggiano, non otterrà risultati prestigiosi, passando la maggior parte del tempo in Serie B.
Nel 1952/53, la nuova dirigenza punta subito in alto e costruisce una squadra con l’obiettivo chiaro di risalire subito nella serie cadetta. La squadra viene affidata all’ex romanista Guido Masetti che tradisce le attese e invece di lottare per i primi posti si trova invischiata nella lotta retrocessione. Quando nel derby, batte per 2-1 il Parma al Tardini, sembra quasi risorgere anche se la gioia per questa vittoria viene però duramente soffocata dalla notizia bomba che scoppia dopo pochi giorni. La Reggiana, e precisamente un suo dirigente, vengono accusati di tentata combine dai dirigenti Parmensi. La C.A.F. riconosce la Reggiana colpevole e la condanna a 20 punti di penalizzazione e squalifica a vita per Degola. La Reggiana, che chiude così all’ultimo posto in classifica, retrocede in IV serie: una vicenda che segna la pagina più nera della storia granata.
Nel 1953/54 si ritrova quindi nel campionato dilettantistico di quarta divisione e si vede costretta a rifondare la società e ad applicare drastici cambiamenti.
Nel campionato 1954/1955, con il mister Luigi Del Grosso, inizierà il primo cambiamento. Per otto anni consecutivi infatti, Del Grosso siederà sulla panchina tecnica e porterà il club dalla quarta divisione alla permanenza stabile in serie B. Da quel periodo, salvo brevi periodi in C, la “Regia”, come la chiamano i tifosi, resterà una presenza costante in B fino alla stagione 1975/76, quando retrocederà in C e non vedrà più il campionato cadetto fino agli anni ’80.
Arrivano poi gli anni del presidente Vandelli, quelli che iniziano con una partecipazione in B, fino alla retrocessione in C1 che diventerà categoria stabile del club per alcuni anni.
Nella stagione 1988/1989 finalmente la Reggiana torno nella serie cadetta, dove resterà per tre anni. Ma la partita che rimarrà nella storia, è quella del 16 maggio 1993, quella nella quale più di 4.000 tifosi riempiranno il settore ospiti durante la trasferta a Cesena. Grazie al risultato di 1-1 con reti di Sacchetti e Hübner, i granata conquisteranno la promozione in serie A con quattro giornate di anticipo.
La stagione successiva si realizza una inaspettata salvezza nella massima serie grazie ad una vittoria contro il Milan a San Siro con rete di Esposito e strepitose parate del portiere Taffarel.
La stagione successiva vede la retrocessione in B e l’ingaggio di un allenatore ancora giovane e alle prime armi, un certo Carlo Ancelotti, il quale porterà di nuovo la squadra in serie A dopo un solo anno in B, anche se poi verrà sostituito da Mircea Lucescu e con il quale la squadra non raggiungerà più la salvezza.
In quegli anni cambia anche lo stadio, dal Mirabello, le partite casalinghe si sposteranno al Giglio, quello che oggi si chiama “Mapei Stadium – Città del Tricolore”.
Per la Reggiana inizia l’incubo dei tempi moderni che vedrà i propri giocatori retrocedere dalla Serie A fino alla C2, la quale verrà occupata sino alla stagione 2007/2008, grazie alla promozione in Prima Divisione (ex Serie C1). Sfumerà ancora la serie B, ma la Reggiana non smette di sognare la massima serie e porta ancora nel cuore e nella testa le ambizioni di un club che ha fatto la storia del calcio in Italia.