21/11/2019 18:18
Walter Sabatini è tornato allo Stadio Olimpico per prendere parte all'evento del Social Football Summit, che si è tenuto ieri e oggi nella sala conferenze delle stadio romano. L'ex direttore sportivo delle Roma ha avuto modo di parlare anche della società giallorossa e dei suoi giocatori, uno su tutti Javier Pastore, che lui ha portato a giocare in Serie A ai tempi del Palermo: "Quando ho visto Pastore pensavo fosse uno scherzo. Non credevo che a vent’anni si potesse giocare in quel modo. Quando l’ho portato al Palermo sembrava di essere in una fiaba. La prima volta che ha giocato ho visto Zamparini piangere per la commozione. Quando è venuto a Roma mi sono rammaricato delle prime partite che ha fatto, senza ritmo. Ora sta rigiocando un brandello del suo calcio. Era l’uomo dei sogni. Kolarov non lo conosceva nessuno, è arrivato alla Lazio e si è imposto subito".
Sabatini ha poi proseguito sulla questione stadio, che in questi giorni con le voci su un possibile passaggio di proprietà è un argomento di grande importanza: "Ma per quale motivo a Frosinone riescono a fare uno stadio un anno e non si riesce a farlo a Roma che è una città da tre milioni e mezzo di abitanti? Gli stadi servono, serve coesione tra politica e sport. È sempre una lotta di potere che rimanda indietro l’orologio. Io sono un ottimista".