18/02/2020 18:25
CENTRO SUONO SPORT - Consigliere capitolino, ex M5S ora nel gruppo misto, Cristina Grancio parla alla luce delle rivelazioni in rassegna stampa sulla possibilità di dire "no" al progetto per lo Stadio della Roma senza incorrere in penali. Queste le parole di Grancio all'emittente radiofonica, nello spazio di 'Te la do io Tokyo':
"Finalmente oggi tutti conoscono la verità: il parere diceva che si poteva dire di no senza incorrere in penali. L’ho detto per anni perché lo avevo letto, lo conoscevo, sapevo quello che c’era scritto. Doveva essere la politica a tirarlo fuori questo parere, non certo la Guardia di Finanza. La Raggi ha raccontato altro per anni nonostante sapesse benissimo la verità, una sorta di gatta morta. Vorrei sapere in questi anni con chi si è confrontata la Raggi, con Bonafede, con Fraccaro… oppure con coloro che oggi sono rinviati a giudizio, De Vito e Lanzalone? Questa è la domanda che adesso dovremmo porci. Nascondere questo documento è reato? Domanda lecita, ma non siamo noi a poter rispondere a questa domanda. Come cambia l’iter? Credo che a questo punto la maggioranza debba avere uno scatto d’orgoglio e porre il problema sul tavolo della sindaca. Di certo ora la storia che andavano raccontando delle conseguenze gravissime che ci sarebbero state di fronte al no allo stadio, atteggiamento scorrettissimo tra l’altro, non regge più".