09/03/2020 23:34
GOAL.COM - Non può essere una partita come le altre quella in programma giovedì prossimo tra Siviglia e Roma per il direttore sportivo Monchi, lui che ha rivestito il ruolo di dirigente nel club giallorosso per due anni, sebbene non abbia lasciato un buon ricordo. Il d.s. andaluso, il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale sportivo, si è soffermato proprio sul suo ritorno a Siviglia: "Quando ho incontrato il presidente Pepe Castro, con Jesús Arroyo, mi è piaciuto tutto. Mi ha incoraggiato sentire che il club voleva continuare a crescere, essere all'avanguardia del calcio spagnolo ed europeo. Convincermi non è stato difficile, perchè dopo averli ascoltati avevo le idee chiare: volevo tornare a casa mia. Sono stato qui per quasi 30 anni, ho vissuto tutto, come giocatore, come delegato, come direttore sportivo ... È difficile da spiegare. Il mio rapporto con il club va oltre il lavoro: sono più 'siviglista' che direttore sportivo. A volte ti motiva e a volte ti pesa, ma cerco sempre di essere positivo". Poi sull'Europa League ha aggiunto: "Vincerla per la sesta volta quest'anno sarebbe un sogno, toccare di nuovo il cielo con le mani. Un qualcosa di quasi impossibile, perché ogni volta vincere un torneo è sempre più difficile". Infine sul rapporto con gli andalusi Monchi ha concluso: "C'è sempre una frase che di solito uso molto: più che il cuore, mi batte lo stemma... C'è un legame col club e col sentimento 'sivigliano' ed è esattamente ciò che fa sì che chiunque ami questa società dia il massimo".