18/04/2020 02:00
Il calcio, come buona parte del globo terrestre, è costretto in casa dalla pandemia Covid-19. Nonostante le molte incertezze, i vertici del pallone continuano a progettare scenari per la ripartenza. Non accadrà, invece, per quanto riguarda le giovanili nazionali che ieri sono state "definitivamente sospese" dalla Figc.
Qui tutte le notizie, aggiornate in tempo reale, dal mondo dello sport:
23.05 - La rinuncia a quattro mensilità (marzo-giugno) in caso di stop definitivo alla stagione, e in più un aiuto economico ai dipendenti di Trigoria finiti in cassa integrazione a causa dell'emergenza coronavirus. Questo l'accordo, a quanto apprende l'ANSA, raggiunto tra la Roma, la squadra e il suo tecnico, Paulo Fonseca. Anche la dirigenza giallorossa si è mossa tagliandosi una mensilità.
(Ansa)
22.10 - Le squadre della Bundesliga stanno intensificando la preparazione, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie per la pandemia, in vista di una ripresa che sembra prossima ma il lavoro dei tecnici non è solo legato all'aspetto fisico e tecnico, ma anche a quello psicologico. Lo sottolinea l'allenatore del Borussia Dortmund, Lucien Favre, che si dice preoccupato anche dall'incognita 'porte chiuse'. "Sarà molto diverso, per tutti - ha dichiarato il tecnico elvetico sul sito del club -. Se giochi a Dortmund, hai sempre almeno 80mila tifosi a darti forza, a spingerti oltre il limite. Ora dovremo abituarci a questa nuova condizione". Giocare in stadi completamente vuoti, e per più partite, è una condizione innaturale, specie in Germania, dove quasi tutte le società riescono a riempire gli impianti ad ogni gara grazie agli abbonati. Come andrà la stagione senza spettatori "nessuno lo può dire", afferma ancora Favre: "Dobbiamo prepararci, non solo tecnicamente, tatticamente, fisicamente, ma anche mentalmente". Il Borussia è secondo in campionato, sospeso per la pandemia dopo 25 partite su 34, con quattro punti di distacco sulla capolista Bayern Monaco.
21.05 - German Pezzella, uno dei giocatori della Fiorentina risultati positivi al Coronavirus, è intervenuto nel corso di un diretta Instagram organizzata dal Betis Siviglia, essendo lui stato un ex biancoverde. "Sto bene, per fortuna il virus è alle spalle - le parole del capitano viola - Se ne è andato dopo un po' di tempo e adesso sto provando a tornare. La vita è più o meno la stessa, ma speriamo passi tutto al più presto. I messaggi? Impressionante, non sono riuscito a rispondere a tutti perché erano troppi. Di sicuro è una cosa che ti rende felice e ti dà forza per superare questo virus. Giocare a porte chiuse? E' surreale, perché il calcio è soprattutto passione. Senza tifosi è tutto diverso, anche se capisco che sia importante provare a finire la stagione per non compromettere il sistema calcio".
20.25 - Ufficiale la sospensione del Campionato Nazionale "Dante Berretti", manifestazione giovanile organizzata da Lega Pro. Di seguito la nota ufficiale:
"Preso atto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020 recante “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, considerate le condizioni di incertezza e il periodo estremamente delicato derivante dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, valutata la concreta difficoltà nel concludere le attività ufficiali del Campionato Nazionale “Dante Berretti” e delle successive Fasi Finali (Fase Finale A e Fase Finale B) per la stagione in corso nonché ritenuta la necessità di tutelare la salute dei giovani tesserati;
visto il Com. Uff. n. 187/A della F.I.G.C. pubblicato il 16 aprile 2020;
la Lega Pro dispone di sospendere definitivamente lo svolgimento del Campionato Nazionale “Dante Berretti” per la stagione sportiva 2019-2020".
(lega-pro.com)
20.15 - Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, che milita in Serie B, ha parlato nel corso di "Stadio Aperto": "Chi dice di non avere le strutture, dove li fa i ritiri d'estate? Che si fa, a Crotone si va in campeggio? Mi sembra che gli alberghi ci siano, con situazioni decorose, seppure non saranno il massimo. Ognuno tira l'acqua al suo mulino, il presidente del Lecce mi sembra di capire abbia dei dubbi sulla ripresa. Ma se aveva i punti del Verona secondo me di dubbi ne aveva meno... Fatemi dire certe cose. Alla fine si va sempre a cadere sugli interessi personali".
Come avrebbe dovuto ragionare il sistema?
"Inutile far parlare i presidenti, me come chiunque altro: la Samp e il Genoa vorrebbero smettere di giocare, idem il Crotone. Questo è il sistema. Ci sono delle direttive UEFA, che per fortuna ha una visione più globale e generalizzata. Gravina sta facendo il possibile per perseguire quell'obiettivo. Speriamo di arrivare in fondo a questa sera, bisogna mettersi in salvaguardia come prima cosa. Anche oggi ci sono stati 575 morti, un numero terrificante, così com'è impensabile pensare di passare questi mesi così. La situazione un po' però sta migliorando, soprattutto su ricoveri e terapie intensive. Bisognerà poi pensare anche alla tragedia economica, all'altro tsunami che arriverà, e per senso di responsabilità ciascuno di noi deve fare il possibile per provare ad ammortizzare i problemi che ci ritroveremo tra 10-15 giorni, quando le aziende riapriranno. Quelle che ci riusciranno, almeno".
Si dovranno fare i conti anche con il danno economico.
"Alla Serie B mancheranno tra i 2 e 3 milioni. Però guardando più in là si penserà anche a danni del botteghino, delle sponsorizzazioni... Dovremo metterci del nostro per affrontare un calcio ridimensionato. I problemi di oggi mi sembrano più gestibili, ma credo che quando inizierà il prossimo campionato ci vorrà ancora più compressione: a quel punto la gestione sarà difficile".
Quali strumenti serviranno?
"Ad occhio mi sembra che possa sparire metà dei dilettanti, idem per la Serie C. L'asse portante è la Serie A, un gradino sotto c'è la B che da par suo ha sempre portato energie, idee e calciatori al calcio che conta. Poi va contato il settore giovanile, il meccanismo è ampio. Io guardo al mio, ed ho 150 famiglie che dipendono dalle mie bischerate, mi attribuisco un certo tipo di responsabilità, e non posso pensare soltanto per me. Ora tranne la Primavera è tutto sospeso, e se ne riparla alla nuova stagione, ma anche la gestione di questo patrimonio ha bisogno di soluzioni per assistere tutte queste famiglie ed accompagnarle alla ripresa del campionato. Che non è una cosa che si fa dalla sera alla mattina, ma c'è bisogno di energie. Sono situazioni mai vissute, ma tenere fermi dal 15 marzo ai primi d'agosto questi ragazzi abituati a 4-5 allenamenti alla settimana è un po' anomalo".
Ha parlato alla squadra del discorso taglio stipendi?
"Sì, abbiamo parlato e fatto dei ragionamenti, ma mi sembra che da parte loro ci sia la dovuta disponibilità, capiscono e hanno senso di responsabilità rispetto alla nostra società. Ma in generale si parla dell'azienda calcio, e speriamo di giocare così mancherà meno energia economica, arriveranno anche i diritti tv. Ci sarà poi un ragionamento più ampio con i giocatori, anche dopo la fine di questo campionato. Tutto il calcio deve trovare un ridimensionamento: la realtà ci richiama a trovare equilibri diversi da quelli di oggi".
Si parla di strascichi in tribunale. Anche per questo bisogna ripartire a tutti i costi?
"FIFA e UEFA si sono pronunciate in un certo modo, dopo valutazioni a 360 gradi. Per quanto mi riguarda sì, poi ovviamente ci sarà chi sarà meno contento, chi di più... Però non ci si può addentrare nel giudicare le singoli situazioni, sarebbe squallido. Mi sembra ingeneroso già parlarne. Chi è salvo vorrebbe chiudere la Serie A domattina, e mi sembra una cosa molto all'italiana. Puoi anche pensarlo, ma almeno non dirlo... Ci vuole una bella faccia".
Un esempio molto italiano è stato Parma-SPAL...
"Lì è stata fatta confusione, ma ci sta. Siamo esseri umani, e chi ha certe responsabilità può sbagliare. Non credo si possa fare dei processi, anche se quell'episodio è rimasto impresso. Sicuramente c'era chi aveva una volontà, chi un altro... Qualcuno può aver sbagliato ma non riesco a vedere colpe, si tratta di situazioni straordinarie. Ora a bocce ferme, sentendo il parere di tutti, bisogna trovare una soluzione con gli argomenti giusti per tutelare al massimo la salute degli atleti. Però dico che qualsiasi lavoratore sia più esposto di loro, penso a Lotito quando dice che ha 3000 persone a pulire le sedi... Non credo che gli atleti rischino quanto la gente comune".
Sono mancati i DPI.
"Purtroppo siamo stati tutti impreparati, abbiamo lanciato in guerra i medici senza le armi. Tanta gente è rimasta a risolvere il problema a mani nude, e infatti è una tragedia per quante vittime ci sono state. Ora conosciamo la materia, a differenza di prima, e bisognerà organizzarsi diversamente. Di fronte ad un eventuale nuovo picco, sbagliare sarebbe una cosa gravissima. Dovesse risuccedere saremo tutti pronti. Almeno speriamo".
(TMW Radio)
20.10 - Durante il programma radiofonico "Stadio Aperto" è intervenuto il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ed ha commentato la situazione Coronavirus legata all'eventuale ripresa di allenamenti e campionato: "Il momento è di grandissima difficoltà per l'intero paese, e mi sembra di poter dire che per quanto riguarda il profondo Sud, siamo stati particolarmente fortunati. Qui a Lecce, nel Salento, il virus è arrivato in maniera molto blanda, in numeri ridotti grazie alle misure. Il sacrificio terribile del Nord almeno è servito per dare la giusta responsabilità al Sud, nel rispettare rigorosamente le misure, anche se qui non c'era una percezione così forte. Guardiamo comunque con solidarietà le zone più colpite, chi sta soffrendo di più".
Che ne pensa del protocollo di ripresa, è attuabile?
"Questo è uno studio preliminare, una bozza che dovrà essere approvata anche dal Ministero della Salute. Ho chiesto ai miei medici, allo staff, di approfondire questa bozza per capire in che maniera sia applicabile. Ben venga un'attività organizzativa approfondita, ma questo non deve comportare una forzatura dei tempi o un'accelerazione improvvisa. Rimane il punto interrogativo sul se e quando, i numeri dell'epidemia sono importanti e il protocollo avrà senso quando la situazione sarà molto migliorata, altrimenti è una forzatura e non la condividerei".
Come sta reagendo il sistema calcio?
"All'inizio c'è stata una reazione disorganizzata, ognuno è andato un po' per i fatti suoi. L'impatto di questa vicenda ha determinato prese di posizione immediate che sinceramente non ho condiviso, né chi ad epidemia appena scoppiata voleva giocare, né chi da subito voleva subito fermarsi definitivamente: due posizioni troppo estreme, che mettono il dubbio su ragionamenti di classifica. La posizione del Lecce è stata sempre di attesa verso una cosa più grande di noi, sulla quale non abbiamo competenze. Per non far implodere il sistema ci siamo, anche a conseguire risultati sul campo, ma a condizione che modalità e tempo siano di cautela. Piano piano questo atteggiamento lo stanno avendo tutti, rimettendosi alle decisioni delle autorità sanitarie".
Che ne pensa sulla possibilità di giocare in estate?
"Quello che è emerso in maniera chiara, anche a livello europeo, è che bisogna far di tutto per concludere questo campionato. Il mio stato d'animo ad ora non è particolarmente incline e votato alla ripresa, ma faccio parte di una Lega, e se a garanzia di rischio zero mi venisse chiesto di riprendere a giocare, lo farei per senso del dovere. Sarebbe una ripresa per onorare l'impegno, perché senza pubblico, con le problematiche legate ai contratti al 30 giugno e mai chiarite: andrebbero risolti questi problemi, anche perché abbiamo giocatori in prestito e a scadenza, e se non si cambia si rischia un campionato con formazioni stravolte, una cosa impensabile".
I diritti tv hanno forse troppa importanza nel sistema?
"Il punto è fondamentale, rappresentando l'80% dei ricavi per le medio-piccole. E il costo giocatori rappresenta circa il 70% delle spese, sono due le macro-voci tra entrate e uscite. Tanto è vero che nelle principali società in difficoltà finanziarie sono le principali voci che ballano. Io posso dire che per quanto riguarda il Lecce, questa società in tre anni ha fatto una scalata senza mai fare il passo più lungo della gamba: non abbiamo debiti con le banche né con istituti di credito. Sono d'accordo che non dovremmo dipendere troppo dai diritti tv, ora stanno venendo meno quelli previsti ad inizio stagione ed è un problema. Diverso sarebbe sapere che cambiano nella prossima stagione, così da poter calibrare gli investimenti futuri".
Una delle ipotesi è spostare le partite rimanenti al centro-sud. Lei è d'accordo?
"Sono contrario a scelte troppo forzate: se riusciamo a concludere questo campionato con scelte ragionevoli è un bene, ma si rischia di accanirsi. La variabile di non poter giocare sull'intero territorio è davvero importante. Idem il fattore organici: il Lecce al 30 giugno rischia di perdere dieci-dodici giocatori. Una conclusione così non avrebbe valore sul piano sportivo. Capisco la logica, ma mi sembra di estremizzare".
Nel vostro centro sportivo è attuabile il protocollo?
"Sì, abbiamo una struttura molto bella, un albergo con annesso campo di calcio che consentirebbe di dedicarci un'intera ala. Questa cosa non mi preoccupa particolarmente, i presupposti per lavorare bene ci sono. La squadra in questo momento cerca di stare vicina al territorio: l'altro giorno siamo intervenuti, acquistando in 24 ore la fornitura necessaria per sopperire alla carenza di tamponi in alcuni ospedali salentini. Per ora stiamo vicini alla gente, poi quando ci sarà da riparlare di calcio giocato, cercheremo di farci trovare pronti".
Si rischierebbe di rovinare la stagione 2020/21, lavorando troppo con la fantasia? C'è anche l'Europeo.
"C'è questo rischio: andare troppo oltre significa rovinare due stagioni. Questo è un tema molto complicato, capisco che non sia facile il ruolo del presidente della FIGC: finire il torneo lo esonererebbe da scelte che riceverebbero contestazioni vari. Ma il problema dei tempi è vero e serio".
(TMW Radio)
20.00 - Il direttore dell'Istituto di virologia dell'Università di Lipsia in Germania, Uwe Liebert, ritiene realistico garantire l'isolamento dei giocatori e le prove necessarie per riprendere la Bundesliga, attualmente paralizzata dal coronavirus. «L'ideale sarebbe e tutti (i giocatori) fossero in una sorta di scatola di vetro e fossero separati l'uno dall'altro», ha detto l'esperto al giornale Mitteldeutsche Zeitung. Liebert ha spiegato che i test potrebbero essere utilizzati per determinare se i giocatori hanno già superato il virus e per determinare se ne sono immuni. Secondo l'esperto, un simile test costerebbe circa 130 euro, che sarebbero poco meno di 4.000 euro a partita. Un altro esperto tedesco, il capo dei laboratori Amedes, Kai Gutensohn, è anche convinto della capacità necessarie per eseguire le analisi sui giocatori di calcio. «In Germania vengono attualmente effettuati circa 110.000 test al giorno. Direi che, in base alla situazione attuale, sì, possiamo farlo. Soprattutto nei fine settimana, perché il carico proveniente dai centri sanitari è inferiore», ha detto. Sebbene Liebert definisse tale possibilità «sicuramente fattibile», ha voluto anche mettere in allerta dai rischi. «Per il momento consiglierei al calcio: pensaci. Non puoi aspettare ancora qualche settimana..? E spero che a quel punto avremo superato il picco dell'infezione», ha aggiunto.
19.45 - «Non si potrà riprendere tra due o tre settimane anche perché mancano i tamponi a chi ne ha veramente bisogno. Lotito deve smetterla di rompere i c******i con la ripresa a tutti i costi». Il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, all'emittente televisiva ligure Primocanale affronta il tema della ripresa del calcio ancora fermo per l'emergenza Coronavirus. «La Serie B spero riparta a ventidue squadre con le tre promosse dalla C, senza retrocessioni, e le prime due promosse in Serie A, che sarà a ventidue. Dobbiamo pensare anche ai ricorsi che ci potrebbero essere. I più grandi armatori al mondo hanno le navi passeggeri ferme - spiega ancora Spinelli -. Uno di questi era interessato al Genoa ma adesso il problema per loro non è il calcio. Ricordo che il porto di Genova ha perso il 10,3% in questi mesi: torniamo con i piedi per terra, il calcio - ha concluso - ha bisogno della moralità di una volta».
Successivamente, parlando al'l'emittente piemontese Radio Bianconera, Spinelli ha rincarato la dose. «Io contro Lotito? Ma no, lui è uno vulcanico - ha detto -, e dimentica che Roma è un'isola felice rispetto al Nord Italia, dove ci sono tutti i giorni 5-600 morti. Come facciamo a pensare che i giocatori possano stare in 30-35 in uno spogliatoio? Cosa facciamo, le barriere a un metro? Non battiamo i calci d'angolo? Sono cose naturali, non sono cose che mi invento io. A me piacerebbe che si concludesse il campionato, ma dobbiamo renderci conto che avremo sicuramente dei contagiati. Alla Samp ne hanno avuti otto, come fanno ad andare in campo? Ringraziando Dio a Roma e in altre Regioni ci sono oasi felici, ma noi al Nord abbiamo questo problema». Secondo il patron del Livorno, «stiamo subendo una crisi senza precedenti. Il calcio in questo momento non può pensare di essere un'oasi a parte. Se riprendiamo e viene fuori un positivo come si fa, si ferma di nuovo tutto? Secondo me si dovrebbero promuovere le prime dei campionati e fare una A a 22 e una B a 21 squadre, magari l'anno prossimo si aumentano le retrocessioni. Potrebbe lamentarsi solo Stirpe, che però la deve smettere di fare il Lotito 2 la vendetta».
19.40 - Il Milan richiama i propri giocatori che sono all'estero: entro la metà della prossima settimana - tra mercoledì e giovedì - tutti i tesserati dovranno essere in Italia in previsione della possibile ripresa degli allenamenti di inizio maggio. I sei giocatori del Milan che sono tornati in patria in queste settimane e che oggi hanno ricevuto la notifica sono Ibrahimovic, Leao, Calhanoglu, Kjaer, Begovic e Paquetà. Al rientro in Italia, dovranno stare due settimane a casa prima di tornare a Milanello, dove è tutto allestito e pronto per accogliere i componenti della squadra in assoluta sicurezza.
19.15 - Tra le idee per tornare in campo c'è anche quella di ricominciare in autunno, quando si presume il peggio sarà alle spalle e il rischio di contagi di Coronavirus sarà più basso. Probabilmente non sarebbe, però, ancora possibile aprire gli stadi al pubblico. Ricominciando in autunno, la stagione potrebbe concludersi prima di Natale, mentre la stagione successiva comincerebbe a fine gennaio o inizio febbraio e si disputerebbe nell'anno solare con due varianti possibili: sospenderla a metà per consentire di giocare Euro 2020, spostato appunto nel 2021, oppure portarla avanti fino ad autunno e spostare l'Europeo a novembre-dicembre. Anche nel 2022 la stagione seguirebbe l'anno solare per concludersi con il Mondiale in Qatar.
L'idea piace alla Fifa ma non all'Uefa (e neanche all'Eca), che preferisce scommettere sull'eventualità di ripartire il prima possibile. L'ipotesi è sui tavoli di Fifa, Uefa e della Figc, che però al momento la valutano come una soluzione di ripiego.
(repubblica.it)
19.10 - "Sono lieto di comunicare di essere ufficialmente guarito da questo maledetto Covid-19. Una liberazione che ci tengo a condividere con la mia famiglia e tutti coloro (tantissimi) che in questi giorni mi hanno trasmesso grande affetto. Ringrazio di cuore gli operatori dell’Azienda sanitaria, per il supporto e il monitoraggio costante, e sono vicino a chi sta lottando ancora. Mi auguro che la bella stagione contribuisca a scacciare il virus, farci ritrovare il sorriso e la nostra vita normale. Amici e tifosi, a presto!", con questo messaggio Mauro Lovisa, presidente del Pordenone, ha annunciato di essere guarito dal virus.
(pordenonecalcio.com)
18.55 - Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, ha raccontato la sua quarantena al programma 'A casa con la Juve': "Guardo qualche vecchia partita ma soprattutto leggo tanto, sopratutto gialli". "Questo periodo va vissuto soprattutto per staccare - aggiunge - perché quando si ripartirà - e spero proprio che quest'estate si giochi - poi si andrà avanti praticamente senza sosta per 14-15 mesi". "In quale posto mi piacerebbe andare? (dopo lo sblocco del lockdown, ndr)? A Roma, per la finale di Coppa Italia - dice l'allenatore della Juventus - e in qualsiasi città d'Europa perché vorrebbe dire che siamo andati avanti nella Champions". "Rivedo tante nostre partite per cercare di farmi un'idea più distaccata, anche se il mio obiettivo in questo periodo è quello di staccare la spina. Mi rilasso guardando il Milan di Sacchi, che era vent'anni avanti per l'epoca, e leggo molto", racconta. "Non sono il solo a essere scaramantico, tutti noi allenatori lo siamo perché i nostri risultati non dipendono direttamente dalle nostre prestazioni - ha spiegato il tecnico - e di episodi sulla scaramanzia da raccontare ne avrei tanti, ne scelgo uno legato alla mia esperienza in Eccellenza. Parcheggiavo sempre nello stesso posto, i miei ragazzi lo avevano capito e prima di una partita occuparono il mio: entrai in spogliatoio dando tre minuti di tempo per spostare la macchina, non avendo ricevuto risposta feci per conto mio e misi la mia".
(JTV)
18.15 - Mohamed Salah ha donato una gran quantità di cibo e carne agli abitanti di Nagrig, il piccolissimo centro sul delta del Nilo da cui proviene, per aiutare le famiglie colpite dalle ripercussioni economiche del coronavirus. Lo ha riferito al quotidiano egiziano Al-Masry Al-Youm suo padre, Salah Ghaly, aggiungendo che il campione del Liverpool augura salute ai propri compaesani e li esorta a seguire le prescrizioni contro il virus. Fra l'altro saranno macellati due vitelli e la carne distribuita agli abitanti di Nagrig (circa 9.000 persone secondo un censimento 2006) e di altri villaggi vicini del governatorato di Gharbiyya, ha annunciato il genitore di Salah come riporta il sito Egypt Independent.
18.00 - Nel frattempo cade l'ipotesi 30 giugno come data limite per ultimare l'attuale stagione di Premier League: dalla riunione tra i tutti i 20 club è emersa la volontà di portare a termine il campionato senza alcuna deadline
17.30 - Walter Ricciardi, componente dell’OMS e consigliere del Ministero della Salute ha discusso della situazione: "Bisogna valutare lo scenario in due settimane, perché è il tempo di incubazione del virus, La situazione sta andando meglio in molte regioni italiane, ma non in tutte. In Lombardia c'è ancora uno scenario preoccupante, non si può dare un'indicazione generica. Ad inizio maggio potremo dare dei suggerimenti guardando la situazione, ma è ancora un mese a rischio, specialmente in alcune regioni, sarà ancora un periodo interlocutorio. Questo virus continuerà a circolare fino a quando non si troverà un vaccino e così come colpisce i cittadini, anche i calciatori e lo staff: bisogna tutelare tutti. Per il protocollo ci sono diverse ipotesi, è sicuramente finalizzato alla fine del campionato a cui tutti tengono molto". Proprio perché ci sono alcune regioni più colpite di altre, si ragiona ad uno spostamento degli eventi più a Sud: "C'è un discorso geografico: l'Italia non è tutta uguale a livello di contagi. Al Centro-Sud non c'è stata quell'esplosione terribile del Nord. Ma la gente comunica e viaggia, in alcune parti del paese questo non si può ancora fare, ci sono zone dove ci sono ancora 100 e più morti al giorno. Differenziare le aree per livello di rischio è giusto, stiamo proponendo di giocare al Centro-Sud, perché non ha senso vietare attività dove ci sono 0 casi come la Basilicata. La Campania ha reagito molto bene, tempestivamente, la popolazione ha compreso bene la situazione ed ha reagito in tempo, preoccupa un po' di più la Puglia. La seconda e terza ondata possono risultare più pericolose della prima: non possiamo permettercelo. Ciò che suggeriremo è di avere provvedimenti diversi a seconda delle aree geografiche".
(Radio Punto Nuovo)
17.15 - «Riuscire a vincere subito un trofeo, giocarsi lo Scudetto, è la dimostrazione di un'annata incredibile. Speriamo di riuscire a finire questo campionato perché ce lo meritiamo. C'è tanta voglia, la testa non si è mai staccata». E' quanto dice Manuel Lazzari intervistato oggi. L'esterno biancoceleste ha fatto un bilancio della sua prima stagione alla Lazio dopo il suo passaggio dalla Spal l'estate scorsa: «Le aspettative che avevo sono state ripagate, anzi sono andate molto oltre. Firmare con una squadra così incredibile era già un sogno. Quando ho visto Formello avevo un entusiasmo e una felicità incredibile, sembravo un bambino che ha realizzato il suo sogno». «A casa il primo mese è stato duro, sono uno a cui piace correre. Siamo abituati ad allenarci in gruppo, non è semplice. Ora si pensa ovviamente meno al calcio perché ci sono molte persone in difficoltà, giusto badare alla salute. Appena però potremo allenarci di nuovo ci faremo trovare pronti», precisa Lazzari, dicendosi sicuro che «quello che avevamo creato era unico, ma passato questo periodo torneremo la famiglia che eravamo prima, nessuno si dimentica di niente. Ne usciremo tutti insieme».
(Lazio Style Radio)
17.00 - «Tornare a giocare? Sarebbe importante, credo che non esista un calciatore che non voglia finire il campionato. Ma davanti a tutto viene la salute e quindi non possiamo che rimetterci alla Lega e alle decisioni dei vertici preposti». Così Milan Badelj intervenendo oggi all'emittente toscana. «Stiamo tutti vivendo una situazione anomala - ha continuato il centrocampista della Fiorentina - Per fortuna, per quanto riguarda la mia squadra, i compagni che sono risultati positivi al Coronavirus adesso hanno recuperato». Come il resto del gruppo viola anche Badelj si sta allenando in casa seguendo un programma personalizzato preparato da Iachini e dal suo staff: «Allenarsi in questo mondo è particolare, facciamo ciò che è possibile in uno spazio chiuso, dobbiamo saltare e faticare in soggiorno e spesso finiamo per disturbare i vicini di casa, meno male che i miei stanno mostrando una grande pazienza e mi stanno sopportando» - ha scherzato il giocatore croato. Quanto alla eventuale prossima ripresa degli allenamenti sul campo ha affermato: «Specie all'inizio saranno inevitabilmente diversi da come sono stati finora, andranno valutati tutti i rischi possibili».
(Lady Radio)
15.00 - "Condivido la speranza del ministro dello Sport Spadafora di poter ripartire il 4 maggio, con tutte le dovute cautele e garanzie. Abbiamo elaborato un protocollo sanitario che domani consegneremo domani a Spadafora e al ministro della Salute Speranza, rigido e attento ma flessibile e facile da applicare. Ci sara' periodo di controllo per garantire negativita' di tutti coloro che partecipano agli eventi. Se sono tutti negativi non c'e' pericolo. Serviranno tre settimane di sicurezza, quindi a fine maggio inizio giugno si puo' tornare a giocare". Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al telefoni da Sulmona con la trasmissione 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1.
12.50 - "Credo sia impossibile che si possa tornare in campo questa estate", lo ha detto, intervistato da Cadena Ser, il direttore dell'ospedale da Campo di Ifema, Antonio Zapatero che si è unito al coro di esperti che si dicono pessimisti circa la possibilità di un ritorno al calcio giocato in emergenza coronavirus in Spagna. Zapatero non nasconde il suo pessimismo che cozza con la volontà della Liga e della Federcalcio spagnola che invece spingono per la ripresa. Il medico ha spiegato che "il test non è la soluzione, la soluzione arriverà a seconda del risultato del test. Se si scopre che non si dispone di anticorpi si è suscettibili alle infezioni". "Nel periodo asintomatico fino a due giorni e mezzo prima dei sintomi e fino a mezza giornata prima dell'inizio dei sintomi la carica virale è massima e mantenere le distanze in campo non è possibile - ha concluso Zapatero - Giocare al calcio nei prossimi mesi per me è impossibile".
10.30 - La finale di Champions League a Istanbul il 29 agosto, quella di Europa League a Danzica tre giorni dopo, il 1/o settembre: nel balletto di scenari e date al quale anche in calcio e' costretto, rincorrendo il giorno della possibile ripresa dall'emergenza coronavirus, e' questa l'ultima ipotesi alla quale i vertici della confederazione europea starebbero lavorando. Ieri l'Uefa ha annunciato per la prossima settimana un doppio appuntamento decisionale: martedì una riunione con le 55 federazioni, giovedì l'esecutivo chiamato a dire una parola su campionati e coppe. Tutto è legato alla fine dei campionati nazionali: la Fifa ha chiarito che la stagione non finirà finchè non saranno completate tutte le competizioni, Ceferin d'accordo con l'Eca ha già dato priorità ai campionati nazionali stabilendo che le Coppe europee si disputeranno solo quando sarà stato possibile concluderli. Ma la volontà Uefa, secondo Bbc Sport, sarebbe comunque quella di chiudere tutto entro agosto, per non compromettere il calendario anche della prossima stagione. Di qui i due scenari: far riprendere le coppe lì dove si erano interrotte, o inventarsi un play off con partite secche a partire dai quarti dopo che si sono definite le quattro qualificate su otto mancanti. Con l'obiettivo di tagliare il traguardo il 29 agosto.