12/05/2020 12:21
Sono trascorsi 20 anni da quando la Lazio vinceva il suo secondo scudetto, quel 14 maggio 2020, una stagione importante anche per la Roma, visto che dopo i biancocelesti, anche la società di Trigoria si quota in borsa, come secondo club italiano della storia.
Un fatto che non è certo trascurabile, in una cornice e un contesto storico retrospettivo, perché quello segnò l’inizio del grande ritorno della Roma, con una campagna acquisti votata a rinforzare una squadra che già aveva grande qualità e giocatori di prestigio e fama internazionale.
Furono però fondamentali gli innesti di calciatori come Samuel e Zebina, di un centrocampista de livello di Emerson, ma soprattutto l’acquisto del centravanti della Fiorentina Gabriel Batistuta.
Una squadra saldamente nelle mani del suo allenatore
Una squadra che nelle mani di un tecnico come Fabio Capello, poteva giocarsi alla pari il titolo con le dirette contendenti. Sulla carta le favorite erano naturalmente la Lazio, campione in carica, così come la Juventus, che veniva da un periodo molto positivo, in Europa così come a livello nazionale, senza dimenticare anche il Parma e l’Inter, sempre lì per strappare qualche punto e tentare di agganciarsi alla testa della classifica, come era successo più volte durante le stagioni precedenti.
Il girone d’andata comincia bene con le prime tre vittorie facili, mentre al primo vero ostacolo gli uomini di Capello, cedono. Succede a San Siro contro l’Inter che vince 2-0 grazie alle realizzazioni di Sukur e Recoba.
Tre sconfitte in trasferta per una squadra sempre ben messa in campo
Quella sarà la prima sconfitta, in trasferta, delle complessive tre gare perse di una squadra fortissima, tanto amata e per molti ancora indimenticabile. Il girone d’andata procede bene, con passo spedito, fino alla seconda sconfitta, ancora a Milano, stavolta contro il Milan di Leonardo e Sevcenko.
Ne arriverà solo un’altra di sconfitte, sempre in trasferta a Firenze, abbastanza fuori pronostico in chiave di scommesse calcio visto che i bookmaker dell’epoca davano sempre la Roma favorita, particolarmente contro l’ex squadra del Re leone, Batistuta.
Il resto è storia, con un piccolo calo di rendimento durante le ultime quattro gare di campionato, ma con i giallorossi che dominano la classifica, praticamente senza interruzioni, dopo la sesta giornata del girone d’andata, quando la Roma torna in testa alla classifica, davanti all’Udinese.
Saranno proprio le reti di Batistuta, assieme a quelle del capitano Francesco Totti e di un discusso ma funzionale Vincenzo Montella, a riportare lo scudetto a Trigoria, a distanza di ben 18 anni da quello storico, vinto da Nils Liedhom e di una squadra che è rimasta nella leggenda del calcio italiano e dei colori di una città. L’anno prossimo, per la stagione 2020-2021, cadrà anche per la Roma, come già avvenuto quest’anno per la Lazio, il ventesimo anniversario dell’ultimo tricolore vinto.
C’è un po’ di rimpianto e di amarezza per quello che la Roma degli ultimi tempi non ha saputo cogliere e sfruttare al meglio, contendendo alla Juventus di Allegri e al Napoli di Sarri, la leadership della serie A, senza dimenticare la stagione di Champions League culminata con la semifinale per contro il Liverpool dell’ex Momo Salah, per un solo gol di differenza, dopo aver clamorosamente rimontato il Barcellona di Messi, durante la partita di ritorno valida per i quarti di finale.