27/07/2020 19:28
GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – Una vita, la sua, dedicata completamente al calcio, da calciatore prima e allenatore poi.
Inizia la sua carriera nel 1963 nella Dinamo Bucarest, totalizzando solo tre presenze in due anni e zero gol. Passa per un paio di anni allo Sportul Studentesc prima di tornare di nuovo alla Dinamo Bucarest, questa volta per restarci dieci anni. Colleziona 247 presenze e 57 gol, vincendo sei volte il campionato nazionale e una coppa di Lega.
In questo periodo così positivo, viene anche convocato in nazionale e può giocare il campionato del mondo del 1970 in Messico da capitano. Anche con la nazionale colleziona presenze e reti, per un totale di 9 gol e 74 partite.
Chiude la carriera al Corvinul Hunedoara giocando ancora 5 stagioni nel campionato di Liga 2 (la nostra Serie B) vincendone una edizione e segnando in tutto 21 gol.
Inizia così nel 1979 la sua carriera da allenatore, una carriera lunga e costellata di successi.
Parte dal Corvinul Hunedoara in qualità di calciatore/allenatore portandola nella prima divisione nel 1981 e facendo del suo stile di gioco l’arma principale, dato che non vi erano giocatori fortissimi o esperti. Ha avuto il pregio di crescere talenti locali ed in pochi anni ha fatto di una squadra di provincia una della più temute dalle 3 squadre della capitale. Questa fama portò la sua carriera da allenatore alle stelle perché nel 1983 (come lui racconta in un’intervista), fu pressato dalle autorità a rinunciare al Corvinul e diventare C.T. a tempo pieno, che guiderà fino al 1986, partecipando agli europei del 1984.
Dopo l’esperienza della nazionale rumena, torna alla Dinamo Bucarest con il quale vince il campionato della stagione 1989/90 e due Coppe di Romania nelle stagioni 1985/86 e 1989/90.
Nel 1990, Lucescu lascia la sua nazione per iniziare la carriera da allenatore in Italia al Pisa.
È un allenatore dotato di grande carisma e impone ai giocatori un modulo e una mentalità offensiva, al punto da guadagnarsi il soprannome di “il vecchio Zeman”.
Il campionato a Pisa inizia molto bene, con due vittorie consecutive che portano i toscani in testa con Milan e Inter. Poi, nonostante il bel gioco, arriva la prima sconfitta contro il Napoli che in un primo momento non preoccupa più di tanto. Arrivano poi le sconfitte con tanti gol contro l’Inter (6-3) e Fiorentina (4-0), specchio della difesa alta del mister. Nonostante queste pesanti sconfitte il presidente Romeo continua a dargli la massima fiducia, almeno fino alla sconfitta per 2-1 a Cagliari che apre le porte alla zona retrocessione della classifica. Viene esonerato e la panchina del Pisa viene affidata a Giannini, che però non riesce ad evitare la discesa verso la serie B.
Nella stagione successiva Lucescu diventa direttore sportivo del Brescia, squadra per la quale lavorerà per ben cinque stagioni, vincendo il campionato di B nel 1991/92 e la coppa Anglo-Italiana del 1993/94. Nel 1996 allena la Reggiana in A, concludendolo all’ultimo posto e la conseguente retrocessione nella serie minore. Torna, seppur per poco, in Romania sulla panchina del Rapid Bucarest, dove conclude il campionato vincendo la Coppa di Romania.
Nel 1998, il ritorno nel belpaese. Il presidente Moratti infatti, lo chiama a guidare la panchina dell’Inter al posto di Gigi Simoni. Nonostante una squadra composta da campioni del calibro di Ronaldo, Baggio e Zanetti, la stagione nerazzurra non è delle migliori e si conclude all’ottavo posto in campionato, con l’esclusione ai quarti di Champions e in semifinale di Coppa Italia.
Abbandona definitivamente l’Italia, per tornare prima al Rapid Bucarest e poi, dal 2000 al 2002 per andare in Turchia ad allenare il Galatasaray, con il quale vince la Supercoppa Europea del 2000 e il campionato della stagione 2001/2002. Rimane in Turchia passando al Besiktas per due anni vincendo un campionato.
Dopo la parentesi turca, nel 2004 si sposta in Ucraina per allenare lo Shakhtar Donetsk, che negli ultimi anni domina sia il campionato che le coppe. Appena sbarcato vince due campionati di seguito e la Coppa Nazionale del 2005. Nella stagione 2007/08 vince Campionato, Coppa Nazionale e Supercoppa nazionale. La squadra ucraina gli dà molte soddisfazioni, riuscendo nel campionato 2008/09 in Coppa Uefa, ad eliminare squadre come il Tottenham, il CSKA Mosca, il Marsiglia e la Dinamo Kiev, e portargli il trionfo della vittoria della Coppa battendo per 2-1 il Werder Brema nella finale ad Istanbul. Vince anche il campionato e la Coppa nazionale 2009/2010.
Dopo dodici anni e un percorso ricco di trofei, il 21 maggio 2016 lascia lo Shakhtar Donetsk per firmare, alcuni giorni dopo, un contratto biennale con i russi dello Zenith San Pietroburgo, vincendo anche con questa squadra una Supercoppa di Russia e qualificandosi all’Europa League grazie ad un terzo posto in campionato.
Nell’estate 2017 diventa C.T. della nazionale turca, squadra che seguirà fino al 2019.
Da pochi giorni (dal 23 luglio u.s.) è tornato sulla panchina di un club per allenare la Dinamo Kiev ma è notizia di ieri che, a causa delle ostilità manifestate dai tifosi che non gli “perdonano” il suo passato allo Sachtar, la sua rinuncia all’incarico.