Gonalons: "Felice al Granada. Il campionato italiano è molto tattico"

25/07/2020 19:12

OLTV - Ai canali ufficiali del Lione, club in cui ha militato, ha parlato il centrocampista Maxime Gonalons, ora in forza al Granada dove rimarrà dopo l'obbligo di riscatto scattato per gli spagnoli (4 milioni nelle casse della Roma). "Il campionato italiano è di altissima qualità, molto tattico - racconta sulla sua esperienza in Serie A con la maglia della Roma- . A volte puoi fare un'ora e mezza di sessioni solo sugli schemi, per esempio. A volte all'inizio è stato difficile perché i metodi sono molto diversi da quelli che conoscevo, ma alla fine questa attenzione per la tattica mi è servita molto. Inoltre, nella mia prima stagione alla Roma siamo arrivati in semifinale di e siamo stati vicini all'impresa contro il Liverpool".

"La stagione che abbiamo appena vissuto è stata storica per il club con questa qualificazione in Europa League - così sulla sua avventura al Granada - . Sulle tribune ho visto la gente piangere. È un piccolo club dove c’è un forte spirito familiare. Anche quelli che non giocano partecipano, ognuno ha lo stesso obiettivo e rema nella stessa direzione. Eravamo anche vicini alla finale in Coppa del Re: è stata davvero una grande stagione e sono molto felice di continuare l’avventura con il Granada. Tutte le partite sono complicate in Liga, giochiamo ogni fine settimana in stadi magnifici. Sono molto felice di fare questa esperienza".

Infine, un ricordo dei momenti con il Lione: "C’era un accordo con il presidente prima che io partissi per Roma, era di tornare per una partita per dire addio ai tifosi. Sfortunatamente, per mancanza di tempo, non è stato possibile. Sono molto legato ai tifosi, non si può restare 17 anni in un posto senza aver stretto legami. Questo club è molto importante per me, è la mia squadra del cuore e lo sarà per tutta la vita. Anche se ho lasciato il Lione tre anni fa, continuo a seguire il suo sviluppo. Avrei voluto finire la mia carriera lì. Come capitano, non capitano, titolare o no, ho sempre messo il Lione al di sopra di tutto. In carriera ci sono sempre dei rischi. Non sto mettendo da parte nulla per il futuro, ma so che la mia storia con il club non è finita. Sono l’uomo che sono oggi grazie al Lione e voglio ripagarlo".

Chiusura sulla semifinale con l'Ajax: "La partita contro l’Ajax rimane il mio più grande rimpianto con il Lione. L’andata mi ha lasciato l'amaro in bocca e se fossimo passati ero sicuro che avremmo potuto fare di più di battere il Manchester United in finale. Nella prima partita abbiamo perso il doppio confronto. Non abbiamo affrontato bene l'evento, anche se piccoli dettagli avrebbero potuto cambiare la situazione, come il 4-2 mancato di Nabil Fékir all’andata o il tiro di Maxwel Cornet al ritorno. C’era davvero la possibilità di qualificarsi".

(ol.fr)

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