03/08/2020 23:44
ASROMA MATCH PROGRAM - Antonello Valentini, ex direttore generale della FIGC, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del match program in vista della partita che i giallorossi dovranno affrontare giovedì sera contro il Siviglia in Europa League. Queste le sue parole.
Cosa ricorda di Duisburg?
“È stato il quartier generale della nazionale 2006, ci allenavano nel loro stadio. Abbiamo fatto lì l’ultima parte del ritiro e a me evoca solo ricordi positivi. Spero possa essere di buon auspicio per la Roma”.
Quale fu l’ingrediente vincente di quella Nazionale?
“Facile dire Lippi che fu bravissimo a ricompattare il gruppo, ma voglio menzionare Ciro Ferrara che non giocò ma con la sua simpatia ed esperienza diede una grande mano e poi Gigi Riva, una personalità unica che solo con la sua presenza lasciava il segno”.
I Mondiali iniziarono in uno dei periodi più bui per il calcio italiano, l’ambiente ne risentì?
“Partimmo in piena Calciopoli, tutta l’Italia dava giudizi. C’era chi chiedeva le dimissioni di Lippi, volevano togliere la fascia di capitano a Cannavaro. Un momento davvero tristissimo che diede a tutto il gruppo una grande voglia di rivalsa, avremmo potuto buttarci giù invece capitò l’esatto contrario”.
Qual è stato il momento in cui ha avuto la sensazione che sareste potuti arrivare in fondo?
“Quando abbiamo superato il primo turno, ho visto negli occhi dei giocatori la voglia di riscatto in campo e fuori. È stato un segnale forte per tutto il movimento del calcio. Tutto il gruppo era determinato ad arrivare in fondo. Non posso non parlare dei romanisti della spedizione, Totti, De Rossi e Perrotta, anche quando non scendevano in campo tutti i calciatori davano il loro apporto. Ricordo la grande festa del Circo Massimo, siamo atterrati a Pratica di Mare e siamo stati scortati dai tifosi fino al centro della città. Vorrei aggiungere una cosa…”.
Prego…
“Bisogna tifare gli azzurri sempre, non solo quando si festeggia al Circo Massimo. La Nazionale è la squadra di tutti”.
Veniamo ad oggi, come ha visto il calcio italiano dopo il lockdown?
“Abbiamo vissuto una stagione anomala, ma non è stato un campionato falsato. Il presidente Gravina e il consiglio federale sono riusciti a tenere la situazione sotto controllo e siamo riusciti a portare a termine il campionato. Nonostante qualche ostilità il campionato è salvo”.
E la Roma come l’ha vista?
“Dopo un piccolo passaggio a vuoto iniziale, si è rimessa in carreggiata e ha chiuso il campionato molto bene”.
Con la bella prestazione all’Allianz Stadium ha chiuso in bellezza la stagione, avrebbe potuto fare di più a suo parere?
“Con l’organico a disposizione e altre problematiche di varia natura è un buon risultato. I tifosi devono essere soddisfatti. I giocatori e Fonseca sono stati bravi a non perdersi. Inoltre è stata la prima stagione di Fonseca in Italia ed è stato senza dubbio un buon inizio. Certo, ora bisogna puntare in alto per il futuro e portare la Roma ai primi posti dove manca da troppo tempo”.
Un suo giudizio su Fonseca?
“Mi piace. Un uomo concreto che parla poco e pensa seriamente al lavoro. È un uomo umile, ma non remissivo. Punta dritto all’obiettivo. Ha rimesso in piedi il gruppo in un momento difficile”.
Chi dei giocatori l’ha colpita positivamente?
“La Roma ha un buon organico, che le può servire per crescere nelle prossime stagioni. Le doti di Zaniolo sono indubbie, è molto giovane, va guidato ma senza mettergli troppo peso sulle spalle. Può seguire le orme di un certo Francesco Totti. Poi non finisco mai di stupirmi di quello che Dzeko riesce a fare e pensare che c’è chi voleva che andasse via! Fa salire la squadra, fa gol e poi lo trovi in difesa, certo sbaglia qualche gol come tutti i numeri 9. Anche Lorenzo Pellegrini è un punto di forza, di sicuro avvenire”.
Archiviato il campionato la Roma si gioca il passaggio del turno con il Siviglia, che gara si immagina?
“La Roma ha le carte in regola per passare il turno. La squadra di Fonseca in questo finale di campionato ha recuperato qualità nelle prestazioni, autostima e determinazione. Può e deve puntare a vincere il trofeo che darebbe lustro alla società”.
Analizzando i valori delle due squadre?
“Tra Roma e Siviglia preferisco i giallorossi”.
Crede che giocando una gara secca le possibilità possano crescere?
“Penso di sì, giocare una sola gara per ogni turno si è reso necessario a questo punto della stagione”.
Potrebbe essere la giocata di un singolo a determinare il passaggio del turno?
“Non credo alla possibilità che la giocata di un singolo possa essere risolutiva. La Roma in campo si muove bene, ha costruito con Fonseca una idea di gioco. Ha acquisito equilibrio tra i reparti requisito fondamentale per la buona riuscita”.
Un pronostico?
“Lo faccio volentieri e le dico che faccio il tifo per la Roma”.