Coronavirus, Sileri (viceministro Salute): "Tanti casi ma in una sola squadra, campionato non rischia". Zampa (sottosegretaria Salute): "Stop solo ai positivi e ai contatti stretti"

01/10/2020 16:27

RTL - "Al Governo abbiamo la stessa idea, non credo che il Ministro Spadafora abbia un punto di vista diverso rispetto al protocollo che e' stato siglato e di cui lui e' stato fautore. Ieri nella mia prima intervista radiofonica evidentemente mi sono spiegata molto male: quando ho detto 'quel protocollo deve essere rispettato', ho dato per scontato che si conoscesse il contenuto. Nel protocollo non dice che si sospende il campionato, ma che non possono giocare i calciatori che sono positivi e tutti i contatti stretti che hanno avuto. Quello che intendevo dire ieri era che si devono fermare quei giocatori". Lo ha precisato Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, intervenuta alla trasmissione "Non Stop News" sulla frequenza 102.5.

"Mi sono scambiata poi con Spadafora un semplicissimo messaggio, dove gli ho detto quello che pensavo e cioe' che avrebbe fatto bene a prendere in considerazione la precisazione che io stessa ho fatto uscire ieri un'ora dopo le mie parole e dove c'e' scritto che la Federazione e le Societa' calcistiche decideranno come procedere - ha aggiunto Zampa - Di certo non credo che qualcuno possa sostenere che calciatori positivi possano andare in campo a giocare".


''Se c'è una squadra con molti positivi, quella squadra ovviamente avrà dei problemi per giocare, ben diverso è avere altri positivi in tutte le altre squadre. Al momento il rischio di sospensione del campionato non c'è, perché il problema riguarda un'unica squadra. Se solamente una squadra ha questi problemi, bisognerà trovare una soluzione per quella squadra, se invece dovessero esserci tanti positivi in tante squadre allora il problema è più ampio. Non credo che oggi debba essere sospeso il campionato, a meno che non si trovino nei prossimi giorni altri positivi in altre squadre". Lo dice Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, ai microfoni di Radio Cusano Campus.

"Giocare al calcio è un lavoro e comporta dei rischi, il rischio non potrà mai essere zero -aggiunge Sileri-. Chi gioca a calcio ha un contatto fisico che pone un certo grado di rischio, i giocatori hanno accettato questo rischio. Bisognerebbe però evitare i contatti non necessari, come gli abbracci durante le esultanze. Anche in politica, qualcuno avrà esultato perché è andato al ballottaggio per le elezioni comunali e ho visto colleghi che si sono abbracciati contenti, questa cosa non si può fare, non va fatta. Bisogna evitare il più possibile le occasioni di rischio. Anche i pranzi in famiglia pongono dei rischi, dobbiamo imparare a mantenere un po' le distanze. Basta un po' di buon senso, non dico di tenere la mascherina quando si fa un pranzo in famiglia, ma cercare di limitarsi e usare il buon senso''.