24/11/2020 13:55
«Questo è il momento peggiore che stiamo vivendo, ma da qui in avanti con il rispetto delle regole e con questo monitoraggio stretto vivremo forse altri cinque-sei mesi di difficoltà ma andremo verso la fine del tunnel». Lo ha detto il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto ieri in tarda serata a 'Tiki Taka - La Repubblica del pallone", il talk show sportivo condotto da Piero Chiambretti, in merito al rischio del calcio e della serie A di fermarsi a causa dei molti contagi.
E per quanto riguarda il ritorno dei tifosi allo stadio «quando avremo il vaccino la situazione tornerà progressivamente verso la normalità. Dobbiamo aspettare ancora qualche mese e dobbiamo aspettare le certificazioni dell'ente regolatorio europeo per i vari vaccini. Una volta avuto l'ok inizierà la distribuzione. È chiaro che le prime dosi andranno riservate per i più fragili e per gli operatori del settore. Poi progressivamente la campagna vaccinale verrà estesa a tutti».
I calciatori, ha detto Sileri, «devono usare le stesse regole di tutte le altre persone, quindi il distanziamento e l'uso della mascherina. Molti però sono positivi e non malati e verosimilmente facendo tantissimi controlli è più probabile scoprirne la positività. Ma credo che l'andamento dei contagi nel calcio sia in linea con quello della popolazione generale, soprattutto con quella giovanile».
Per quanto riguarda invece il sospetto che, rispetto al Covid i personaggi famosi abbiano avuto un'attenzione migliore rispetto alle altre persone negli ospedali «faccio fatica a credere - ha concluso - che ci sia stato un occhio di riguardo per le persone famose malate. Durante la prima ondata abbiamo avuto più di 145mila ricoveri e abbiamo cercato di salvare tutti coloro che potevamo. La stessa cosa stiamo facendo adesso e questa cosa che è stata scritta è un'idiozia. Chi studia medicina ha un unico obiettivo: curare le persone, indipendentemente dal loro credo, dalla loro religione e dal loro ceto. Hanno davanti delle persone e le persone si curano tutte alla stessa maniera».