FIGC, Gravina: "Rischio stop del campionato? No, ma c'è preoccupazione che coinvolge il calcio e non solo"

15/11/2020 17:40

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto a margine di un'iniziativa di solidarietà all'ospedale Core di Reggio Emilia in cui, tra le altre cose, ha parlato del futuro della Serie A e ha risposto ad alcune polemiche relative al fatto di far giocare le partite della Nazionale in un momento così difficile a causa della pandemia. Queste le sue parole.

Salvare il calcio?
Sarà compito della Federazione lavorare di comune accordo coi presidenti delle varie componenti. È giusto andare incontro ai più deboli e a chi soffre di più, Credo che raggiungeremo insieme un risultato. Esistono tanti settori economici in difficoltà, nel nostro ci sono proprietà e società che stanno mettendo all'interno del mondo del calcio grandi sacrifici. Solo alcuni club, una percentuale inferiore a quella che si può immaginare, hanno chiesto il rinvio del pagamento degli stipendi al 1° dicembre. Si prospettano momenti di difficoltà, ma anche di idee e progetti che possono offrire soluzioni a momenti duri.

Si gioca troppo?
Il ritmo credo sia sempre lo stesso, ma in questo momento forse si è esasperati da questa pandemia. Posso dire che dopo questo weekend concederemo un momento di tregua ai nazionali, visto che non giocheremo fino a marzo. Ma credo anche che se la Nazionale rappresenta un patrimonio di questo Paese, in grado di testimoniare speranza, non dovremmo spegnerla. Anzi, dobbiamo alimentarla facendo in modo magari di conciliare gli impegni anche attraverso alcune piccole modifiche di forma laddove possa essere necessaria.

Rischi di stop dei campionati?
Non mi pare ce ne siano al momento. La preoccupazione esiste ed è inutile nasconderla. Coinvolge il calcio e non solo, anche la vita sociale ed economica. Da noi sappiamo benissimo cosa muove il calcio, in questo sport siamo tra le nazioni più importanti. Ma sappiamo anche che dobbiamo vivere alla giornata, programmando, progettando e cercando di adottare tutti gli strumenti a nostra disposizione per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Dobbiamo avere maturità, capacità e senso di responsabilità, mettendo in conto che i rischi sono sempre dietro l'angolo.

(Ansa)