13/11/2020 12:39
A volte le carriere prendono strade talmente tortuose da rischiare di provocare la nausea ma alla fine conducono ugualmente ad orizzonti ormai inimmaginabili. E' il caso di Loic Nego che fu acquistato dalla Roma nell'estate del 2011, la prima 'americana' e con al comando delle operazioni Walter Sabatini che lo trasferì in giallorosso con grandi aspettative. Si trattava, infatti, di uno dei migliori prospetti francesi dell'epoca, reduce dal Mondiale Under 20 in Colombia. Ruolo terzino destro, ventenne, inizialmente, almeno nelle intenzioni, fu affidato alla Primavera di Alberto De Rossi.
Il salto in prima squadra non arriverà mai però e nel 2013 riprende le valige e migra in Belgio, allo Standard Liegi. Neanche qui trova adeguata consacrazione e finisce all'Ujpest, in Ungheria (tenere a mente...), ma i tempi non sembrano ancora maturi. Fa un salto in Inghilterra al Charlton per tornare indietro 6 mesi dopo. Una stagione, quella del 2014/15, dove riesce a raggiungere le 23 presenze, con due reti. E' l'anno che ne segna la rinascita: si trasferirà al Videoton nell'estate del 2015, sempre in Ungheria, nell'anno successivo e inizierà la ricerca del tempo perduto.
Oltre 150 presenze fino al 2019, quando diventa cittadino ungherese e completa la trasformazione: ha ormai 28 anni, diventa un calciatore arruolabile anche per la Nazionale ungherese e anche in campo, da terzino destro, ora ha alzato il proprio raggio d'azione a centrocampo. E ieri sera, all'88', ha regalato il pareggio all'Ungheria contro l'Islanda, poi battuta nel recupero da una rete di Szoboszlai. Un risultato che ha spedito l'Ungheria alla fase finale degli Europei che si terranno la prossima estate. Non è tutto, perché Nego chiuderà il cerchio, ormai trentenne, trovando proprio la Francia nei gironi di Euro21.