L'Ingegnere scompare nella sua stagione più difficile, quella 1990-91: cosa ricorda di quegli ultimi mesi di vita del Presidente?
"Fu la stagione del mio addio al calcio. E dell'addio a mio padre. Se ne sono andati a poca distanza uno dall'altro. Fino all'ultimo, Dino Viola ha saputo condurre le sue battaglie con profonda serenità. Lottava perché la Roma fosse rispettata in un periodo di lotte al vertice con la Juventus. Con lui vicino ci siamo sentiti sempre forti. Dino Viola ci ha dato delle regole e ha dato un'impronta al Club. Mi ripeto: lo ha reso grande".
Una delle citazioni più note dell'Ingegnere è la Roma non ha mai pianto e mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai.
"Già. Dino Viola ci ha insegnato a superare le avversità. Quando hai accanto una figura di riferimento così importante, non ti fai sopraffare dalle difficoltà. Liedholm è stato un maestro sotto l'aspetto tecnico e tattico. Viola, sotto quello della vita".
Ed è stato anche il Presidente della Roma che ha vinto più.
"Quei successi sono stati la dimostrazione di quanto fosse stato bravo Dino Viola nella sua opera. Da grande ingegnere, assieme al Barone seppe costruire un meccanismo perfetto. E per questo, fu Roma Campione".
(asroma.com)