21/04/2021 19:43
Nelle 48 ore più folli del calcio europeo, con il romanzo popolare del pallone trasformato in una serie tv stile house of cards, Agnelli e Perez le hanno provate tutte, fino all'ultimo, per convincere gli altri soci fondatori e portare avanti il progetto della Superlega. Anche pensando di sostituire la fuga delle squadre inglesi con altri club, dal Siviglia al Lione passando per Napoli, Fiorentina e Olympiacos. Quella cominciata alle 21 di ieri e durata oltre tre ore, con qualche intervallo, è stata una riunione dai toni concitati, decisi, accorati. I dodici, «quella sporca dozzina», come li ha definiti il presidente Uefa Ceferin, si sono trovati su una piattaforma: tutti dirigenti di massimo livello, proprietari o amministratori delegati. Un ultimo tentativo per provare a convincere le società pentite. La lingua ufficiale è l'inglese, ma ogni tanto un'imprecazione in spagnolo emerge.
Andrea Agnelli, è tra i più attivi durante il vertice, soprattutto nel chiedere chiarezza ai manager delle inglesi: «O state con noi o no, non potete provare a tenere il piede in due scarpe», la posizione del presidente della Juventus. I sei club d'oltremanica si dimostrano irremovibili da subito. Non basta nemmeno una pausa di riflessione durante la riunione, per convincere Liverpool e colleghi a rimanere dentro la Superlega. Tanto che, dopo il break, le stesse società inglesi rientrano confermando che avrebbero lasciato il progetto. Troppe pressioni dal governo di Boris Johnson - spiegano - mostrando di temere Downing Street più che i tifosi inferociti.
La scelta delle inglesi crea un clima di delusione tra gli altri. Prima di mezzanotte gli inglesi lasciano anche la chat, in un simbolismo chiaro a tutti. Restano in sei, ipotizzano di andare avanti con qualche rimpiazzo. «Chi mettiamo?», si chiedono: corrono i nomi di Siviglia, Napoli, Fiorentina, Olympiacos e Lione, ma fin dall'inizio tutti capiscono che si tratta di una ipotesi di fatto impraticabile. «Come ne usciamo?» si chiedono i presenti. Le sei squadre rimanenti trovano l'accordo per diramare un comunicato che parli di una «sospensione» della Superlega, con la necessità di «rimodellare il progetto»: maquillage di comunicazione, la fuga è già cominciata. Si sfila infatti anche l'Inter che dichiara all'ANSA di non «essere più interessata alla manifestazione». Sono quasi le due di notte, e diventa chiaro a tutti che la Superlega non vedrà mai l'alba.
(ansa)