Dopo poche ore dalla dichiarazione da parte della sindaca Raggi è arrivata la risposta da parte di Eurnova, inviata tramite una lettera che è stata inviata alla prima cittadina, ai suoi assessori, a tutti i componenti dell’Assemblea capitolina, al segretario generale, all’Avvocatura comunale e, per conoscenza, anche alla Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio. Questo il testo della lettera.
"L’affermazione della sindaca disvela nella prima cittadina una concezione totalitaria ed autoritaria del pubblico potere, col pretendere, o nel voler far intendere, in spregio della nostra Costituzione, che per taluni atti dell’amministrazione non operino le garanzie costituzionali di tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi; di modo che, pur solo prefigurarne l’esercizio darebbe luogo a ‘intimidazioni inaccettabili’. Né, d’altronde, può essere considerata come ‘intimidazione’ l’aver ricordato ai membri dell’Assemblea capitolina che la giurisprudenza contabile ascrive a loro, oltre che ai dirigenti e funzionari dell’amministrazione, la responsabilità amministrativa e patrimoniale dei danni che abbiano cagionato all’ente in conseguenza delle loro decisioni e dei loro comportamenti".
CENTRO SUONO SPORT - Nello spazio di 'Te la do io Tokyo', è intervenuta la Sindaca di Roma Virginia Raggi. Il tema discusso è quello dell'annullamento della delibera di pubblica utilità relativa allo Stadio Tor di Valle e del nuovo progetto che dovrebbe nascere coi Friedkin. Queste le parole della prima cittadina:
Perché la delibera che annulla la pubblica utilità non approda in aula Giulio Cesare?
"Voglio che lo stadio della Roma si faccia, lo chiedono città, tifosi e società. In questo momento è fondamentale chiudere il progetto Tor di Valle al quale siamo vincolati. La Roma non vuole il progetto Tor di Valle ed Eurnova non ha presentato alcuni documenti, bisogna girare pagina. Ho parlato con Friedkin ed è interessato a una nuova visione. Io con la giunta ho approvato questa revoca, ma c'è un problema: la Eurnova ha fatto una serie di pressione, una serie di lettere, dicendo che in caso di revoca i consiglieri dovrebbero pagare di tasca loro i danni per la mancata realizzazione. I nostri avvocati hanno detto che non è così ed è pronta una querela. Per quanto riguarda i tempi bisogna chiedere al presidente dell'aula"