09/06/2022 16:22
RADIO RADIO - Lungo le frequenze dell'emittente radiofonica, nel corso dell'evento "Palla al Centro" organizzata da FootballNews24, è intervenuto Fabio Capello, ex allenatore tra le altre della Roma, che ha parlato anche della stagione dei giallorossi: "A Mourinho, e l'ho già dichiarato, a Sarri e a Spalletti bisogna dare tempo per trovare giocatori per la loro idea di gioco, per trasmettere le loro idee di gioco. Quest'anno è stato un anno di transizione, l'anno prossimo non ci sono giustificazioni per nessuno. La Roma ha vinto una coppa internazionale, europea. Dicono che sia la terza, ma non è così: quando si vince a livello internazionale c'è grande rispetto e grande valore per quello che hai vinto. È importantissimo questo. Qualche volta è l'invidia che fa parlare perché se l'avessero vinta altre squadre, magari avrebbero fatto la stessa festa che ha fatto la Roma".
"Barattare la Conference con il 4° posto? La vittoria è un trofeo sportivo, il 4° posto è un trofeo economico. Non è di facile soluzione. Alzi un trofeo e c'è la gioia e la festa. La Champions è la Champions, è il sogno di ogni calciatore giocarla - ha aggiunto -. Mourinho-Psg? Il club farebbe gola a tutti, le risorse sembrano illimitate. Se il Psg pensa a Mourinho lo fa perché pensa di dare una svolta e portare un allenatore vincente, che sa dove vuole arrivare e che ha dimostrato dappertutto di saper fare".
"Non sono in grado di rispondere a livello organizzativo su quello che sta facendo Mourinho. Io so di aver fatto un grande lavoro alla Roma, venivo da società organizzate come Milan e Real Madrid: certe cose le ho imparate, viste e trasmesse alla Roma di quei tempi. Ho sentito dire che Mourinho vuole certe attenzioni a livello tecnico e di impiantistica, per cui credo che sappia dove voglia arrivare. Quanto manca alla Roma per vincere lo scudetto? È una risposta difficile. L'Inter, il Milan forse e la Juventus vediamo come si comporteranno sul mercato. È importante aspettare questo momento. Non so dire quanto manca, dipende dagli acquisti e dalle partenze della Roma - ha concluso -. Il Milan l'anno scorso ha perso Calhanoglu ed era arrivato secondo. La Roma ha perso Mkhitaryan, magari può essere un segnale per trovare qualcosa di diverso".