LIVE - Scontri A1, il tifoso romanista sarà processato domani per direttissima. Il Napoli: "Estirpare i facinorosi". Un supporter partenopeo: "Ci eravamo dati appuntamento"

09/01/2023 12:30

Nella mattinata di ieri si sono verificati scontri nell'area di servizio di 'Badia al Pino', in provincia di Arezzo, tra tifosi della Roma e del , nel viaggio che li avrebbe portati, rispettivamente, a raggiungere Milano, per i tifosi giallorossi, e Genova, dov'era di scena la squadra partenopea. Questi gli sviluppi della giornata sugli accadimenti:

18:21 - Stando alle fonti, nessuno dei contusi durante gli scontri, tranne il 44enne romanista poi arrestato, sarebbe ricorso alle cure del 118 o del pronto soccorso preferendo fuggire per non essere preso dalle forze dell'ordine.

(ansa)

17:42 - M.D.T., 43 anni, l'ultrà romanista arrestato per gli scontri di ieri sull'A1, è stato ferito con più coltellate ed accompagnato sanguinante al pronto soccorso di Arezzo dai compagni che lo hanno scaricato davanti all'ospedale e sono fuggiti. Domani a suo carico c'è il processo per direttissima, per rissa aggravata.

(ansa)

17:16 - Parte con una prima ipotesi di reato, per rissa, il fascicolo aperto dalla procura di Arezzo sugli scontri di ieri. Secondo quanto si apprende, gli esiti, secondo valutazioni in corso di approfondimento, potrebbero far contemplare, oltre alla rissa, anche i reati di interruzione di pubblico servizio, blocco stradale, danneggiamento, lancio pericoloso di oggetti e, in altre eventuali condotte più gravi contro l'incolumità dei viaggiatori, potrebbe scattare anche il reato più grave di attentati alla sicurezza dei trasporti fino a cinque anni di massimo edittale della pena. Tra questi, oltre alla denuncia penale, le questure sono pronte a infliggere anche i Daspo.

(ansa)

16:57 - Spunta un messaggio vocale di un ultrà romanista che circola tra le chat dei gruppi organizzati: «Da quello che so i napoletani erano già pronti, stavano all'autogrill e i romanisti sono scesi. So che ci sono stati parecchi feriti: i napoletani le hanno date, pure parecchie, anche qualche napoletano era ferito. I napoletani hanno fatto una bella azione, studiata nei minimi particolari. I romanisti ci stavano, sono scesi, si sono compattati per andare allo scontro»

(ansa)

16:08 - Sono circa 180 gli ultras identificati che sarebbero coinvolti negli scontri di ieri tra romanisti e napoletani all'autogrill di Badia al Pino (Arezzo). In particolare, sono un centinaio gli ultras romanisti identificati a Milano in occasione della gara tra Milan e Roma e 80 i napoletani a Genova, dove si è giocata Sampdoria-. Sono al vaglio le immagini registrate dalle telecamere del sistema di sicurezza dell'autogrill.

(adnkronos)

15:49 - Un tifoso partenopeo ha parlato al quotidiano, raccontando alcuni retroscena: “Ci eravamo dati appuntamento. Correva voce di un appuntamento già dalla mattina di ieri. E sarebbe avvenuto proprio in quell’autogrill, dove spesso vengono organizzate delle soste delle tifoserie. I fatti di Roma di nove anni fa non sono stati dimenticati, alla base di tutto c’è naturalmente la morte di Ciro, ucciso da un ultras romanista”.

(Il Mattino)


13:25 - Il  ha rilasciato un comunicato sul proprio sito ufficiale relativo agli scontri che ieri hanno coinvolti tifosi partenopei con quelli della Roma sull'autostrada. Questa la nota pubblicata dagli azzurri: "Il Calcio  condanna fermamente gli atti e i comportamenti di alcuni presunti tifosi, che purtroppo ancora frequentano gli stadi italiani, creando da sempre per i veri appassionati disagi e pericoli. Terrorizzando, come è successo ieri sull'autostrada A1, anche persone che tra l'altro erano completamente estranee a qualunque tifo calcistico.  L'Inghilterra negli anni '80 ha estirpato i facinorosi dagli stadi rendendo il calcio inglese il più sicuro e spettacolare del mondo, con provvedimenti drastici ma efficaci.  Auspichiamo che il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, voglia prendere una volta per tutte iniziative appropriate e radicali. Sarebbe ingiusto, per colpa di poche centinaia di individui, vietare le trasferte a tutti. Ma non è tollerabile che persone violente possano viaggiare indisturbate per l'Italia e frequentare gli stadi. "

(sscnapoli.it)


12.50 - E' prevista per domani l'udienza per direttissima per l'unico arrestato al momento per gli scontri di ieri tra ultrà napoletani e romanisti. Si tratta di Martino Di Tosto, supporter della Roma già in passato coinvolto in incidenti, nei cui confronti l'accusa è di rissa aggravata. Per lui, difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci, l'udienza si svolgerà domani.

(ansa)


12.45 - "Tutti gli sforzi di questo ufficio e della Polizia di Stato sono concentrati ad individuare i responsabili di quanto accaduto. È stato un atto folle". Così il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, sugli scontri tra i tifosi della Roma e del lungo un tratto dell'autostrada A1 nei pressi dell'area di servizio di Badia al Pino.

"E' stato un atto - ha detto Rossi - che ha messo in serio pericolo l'incolumità dei viaggiatori e che ha bloccato una delle principali arterie di circolazione del nostro Paese. Contiamo di identificare i responsabili quanto prima e di chiamarli a rispondere in sede penale delle loro condotte e delle loro gravi azioni".


11.30 - Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha commentato al termine della presentazione del documentario di Sara Gama le vicende di ieri che hanno coinvolto tifosi della Roma e del in alcuni scontri sull'A1. Queste le sue parole:

Cosa può dirci sullo scontro di ieri tra ultras di e Roma?
"Bisogna rendere molto più stringenti ed efficaci alcune sanzioni. La chiave di volta deve essere uno stretto rapporto tra le istituzioni. Ormai abbiamo verificato che alcuni incidenti avvengono fuori dallo stadio, questi appuntamenti tipo far west per picchiarsi e risolvere le proprie tensioni non è più accettabile. È vergognoso quanto accaduto e lo condanniamo in maniera molto decisa, credo le istituzioni possano e debbano fare qualcosa in più. Questi soggetti che non hanno nulla a che vedere col mondo dello sport vengano puniti"

Come pagheranno?
"Ci sono norme e questa gente deve pagare. Oltre ai danni fisici che si arrecano tra di loro, arrecano un danno morale e di immagine a tutta la società"

Rivedrete anche le norme sul razzismo?
"Sappiamo che si può fare molto di più, l’abbiamo sempre sostenuto, ma andiamo sempre a impattare contro condizioni oggettive che ti impediscono di andare oltre. Mi riferisco alle ipotesi di sospensione che non generano mai l’interruzione di una gara. E’ difficile: provate a immaginare all’interno di uno stadio l’interruzione di una gara? Non è di nostra competenza, ma di chi gestisce la pubblica sicurezza perché sta poi a loro gestire in sicurezza l’uscita di 80mila persone. Ci sono però ipotesi su cui stiamo lavorando perché tutto questo deve finire"


10.30 - "Mio marito lo vedevo rientrare a volte da un servizio di ordine pubblico ferito e amareggiato -prosegue la vedova Raciti-, era rassegnato che le cose non sarebbero cambiate, L'unica cosa che ricordo che mi disse è che le cose sarebbero cambiate solamente con un morto, poi purtroppo senza saperlo il morto era lui. Noi abbiamo uno Stato, e lo Stato c'è per garantire la sicurezza a tutti i cittadini. Mi hanno fatto promesse che nessuna famiglia avrebbe vissuto quello che abbiamo vissuto noi. Ci sono stati i primi cambiamenti, purtroppo ieri si è verificata un'azione inaccettabile e il governo di oggi deve dare delle risposte immediate".

"I miei figli sono ormai adulti, una ha 31 anni e l'altro 24. È una ferita non chiusa, un'amarezza costante, stiamo continuando a lottare per avere una normalità di famiglia. I miei figli continuano a far vivere il loro padre con l'esempio che hanno ricevuto". Senso di rassegnazione di fronte a questi episodi: "La avverto anch'io, ma non deve accadere, non possiamo ricadere nella rassegnazione, fa comodo far passare questi segnali e non dare risposte, non è giusto per chi ha perso la vita. Ieri ci sono stati segnali di guerriglia urbana, di terrorismo, di violenza inaccettabili in uno Stato civile". Come dovrebbe comportarsi la tifoseria sana? "Parte della tifoseria sana ormai non va più allo stadio, ne conosco parecchi qua a Catania. Sicuramente quelli che ieri erano in autostrada non si possono definire tifosi, sono dei delinquenti e dei violenti".