LIVE - Scontri A1, il giudice non convalida l'arresto dei 2 romanisti, obbligo di firma e di dimora per il terzo. Domani alle 16 riunione dell'Osservatorio

10/01/2023 19:55

Dopo gli scontri di domenica tra tifosi della Roma, in viaggio per Milano, e del , in direzione Genova dove li attendeva la Sampdoria, lungo l'A1, nell'area di servizio di 'Badia al Pino', nuovi sviluppi sono attesi oggi. Questi tutti gli aggiornamenti sul tema:

19.55 - Il terzo tifoso della Roma, Martino Di Tosto, è stato scarcerato con obbligo di firma e di dimora. L'ultras giallorosso, rimasto ferito nello scontro, nell'udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere: il pubblico ministero aveva chiesto per lui la custodia in carcere.

(Rai News)

VAI ALL'ARTICOLO ORIGINALE

17.45 - "Ho talmente tanta fiducia nel ministro Piantedosi e nel capo della Polizia Giannini che sono sicuro che saranno prese decisioni adeguate rispetto alla gravità del fenomeno".
Lo dice il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, in merito all'incontro di domani al Viminale dopo gli scontri tra ultras di Roma e sulla A1 domenica scorsa.

17.30 - La curva A, i cinque gruppi tesserati, e la galassia di cani sciolti 'autorizzati' a viaggiare con la carovana azzurra. Non solo a Genova contro la Sampdoria, ma in tutte gli stadi italiani. Ecco da dove partono le indagini della Digos di che analizza, con quella di Roma, gli scontri avvenuti sull'autostrada A1 domenica scorsa, tra gli ultrà partenopei e quelli giallorossi. Una inchiesta che punta innanzitutto all'individuazione di chi ha materialmente noleggiato i minivan che si sono fermati all'autogrill di Badia al Pino. Numeri di targa già memorizzati dai sistemi di sorveglianza di Autostrade. Da lì si può già risalire a chi è partito da e si è fermato con l'intenzione di pianificare l'agguato. Secondo quanto apprende l'AGI, si tratta di frequentatori della Curva A dello stadio Maradona, quasi tutti della zona del centro di e appartenenti al gruppo Mastiffs. Già dai giorni prima della partita a Genova la Digos monitorava le chat di tifosi sui social. Dati che saranno incrociati con altri già acquisiti in queste ore.

16.30 - È prevista per domani alle 16 la riunione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, organismo interistituzionale del Dipartimento di Ps, che settimanalmente si occupa delle valutazioni di rischio delle partite di calcio. Al vaglio dell'osservatorio, dopo gli scontri avvenuti sull'A1 domenica scorsa, tra l'altro l'incontro previsto per il 13 gennaio tra e . Sono i prefetti e i questori a prendere poi i provvedimenti in base alle indicazioni di rischio emesse dall'osservatorio sui singoli incontri. Prima delle riunione, alle 12, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, incontrerà il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il presidente della Lega calcio serie A, Lorenzo Casini. «Darò indicazioni all'osservatorio sulle manifestazioni sportive perché ci sia un'impostazione di massima precauzione», ha detto oggi Piantedosi intervenendo all'«Aria che Tirà su La7.

16.00 - L'ultrà romanista Martino Di Tosto arrestato per gli scontri fra tifosi in autostrada ad Arezzo si è avvalso della facoltà di non rispondere e quindi non è stato interrogato dal giudice Elena Pisto la quale si è ritirata in camera di consiglio per decidere sulla convalida dell'arresto. E' quanto si apprende al tribunale di Arezzo nel corso dell'udienza di convalida, che si tiene a porte chiuse. Di Tosto è difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci di Roma che ha chiesto termini a difesa.

15.30 - Tornano liberi i due ultras della Roma E. B. e F. L., arrestati ieri pomeriggio per gli scontri di domenica sulla A1 all'autogrill Badia al Pino. Il giudice di Roma non ha convalidato l'arresto non riconoscendo l'urgenza e la necessità per l'arresto in flagranza differita e disponendo l'invio degli atti al pm che li trasmetterà ad Arezzo. La Procura aveva chiesto invece per i due, difesi dall'avvocato Marco Bottaro, la convalida dell'arresto.

Durante l'udienza di convalida, uno dei due ultras della Roma arrestati dalla Digos, a cui era stato sequestrato un coltello nel corso della perquisizione, ha spiegato di usarlo per il suo lavoro di idraulico. ''Il coltello lo porto con me perché lo uso per lavorare'' ha detto in aula. Per i due tifosi accusati di rissa aggravata, il giudice ha però ritenuto di non convalidare l'arresto.