Abodi: "I club devono recidere i legami con certe tifoserie". Gravina: "Daspo insufficiente"

14/02/2023 14:01

Andrea Abodi, ministro per lo Sport e per i Giovani, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della presentazione del report Aic 'Calciatori sotto tiro' e si è soffermato anche sul rapporto tra i club e alcune tifoserie. "Quello che stiamo analizzando oggi è un grido di allarme perché ciò che avviene oggi non crea il giusto clima per gli atleti del futuro. Raccogliamo ciò che seminiamo e in certi ambiti sportivi abbiamo atteggiamenti che hanno conseguenze gravi e denotano sempre di più una mancanza formativa di educazione. Il tema della violenza va analizzato nel presente, ma deve anche tracciare nuove traiettorie educative per il futuro. Se oggi abbiamo genitori più aggressivi dei figli sui campi di calcio dobbiamo farci delle domande. Va fatto un patto tra le istituzioni e andare tutti nella stessa direzione, andando oltre i dati e le statistiche, partendo dal vertice, e fare scelte di coerenza e di civiltà, tutti uniti, dando esempi diversi. Mi auguro che questo appuntamento preziosissimo creato da AIC e Osservatorio serva per ricominciare da capo, non restando freddi davanti a certi numeri, ma dimostrandoci più forti e convincenti della violenza che si combatte con l’educazione e la civiltà. Perché non ci sono tifosi e tifosi violenti ma ci sono tifosi e delinquenti che vanno perseguiti nella convinzione della immediatezza e della certezza della punibilità. Dobbiamo cambiare passo e faremo molto di più proseguendo il lavoro di chi ci ha preceduto".

Sul daspo.
"Il daspo non è sufficiente perché atti di delinquenza avvengono anche fuori dallo stadio. Non possiamo limitarci al fatto che dentro agli impianti succeda qualcosa di meno. Noi dobbiamo fare in modo che lo sport sia portatore di fattori educativi. Il daspo serve, ma servono anche altri strumenti - ha aggiunto - Soprattutto serve certezza della pena, le norme devono essere inequivocabili e non si deve sottostimare il comportamento delinquenziale. Troppo spesso i delinquenti vengono presi e poi rilasciati". 


Successivamente ha parlato anche il Presidente FIGC Gabriele Gravina: "Tema delicato, sempre attuale che richiede sempre molta attenzione. Purtroppo viviamo in quel tribunale pubblico che è il mondo dei social, dove i cosiddetti leoni da tastiera riescono a scatenare odio in tutte le direzioni. I numeri preoccupano e anche se sono diminuiti gli atti di violenza dentro gli stadi, in questa stagione sono tornate modalità di aggressione verbale e fisica nei confronti dei singoli, fenomeno che va debellato in tempi brevi. Ci vogliono interventi mirati e la riflessione che ci sottopone l’AIC ci stimola ad un intervento immediato, abbiamo creato norme ad hoc ma molto spesso ancora non bastano perché non possiamo pensare che interventi come il Daspo, ad esempio, possano essere sufficienti. Dobbiamo adottare provvedimenti ancora più severi contro certi delinquenti che nulla hanno a che fare con il mondo del calcio".