03/04/2023 20:39
TWITCH CRONACHE DI SPOGLIATOIO - Amantino Mancini, ex calciatore della Roma, è intervenuto al canale Twitch del sito che si occupa di calcio. Tra i vari temi trattati, si è soffermato sulla sua avventura nella Capitale, sul rapporto con Luciano Spalletti e José Mourinho ai tempi dell'Inter. Le sue dichiarazioni.
Spalletti.
«Se è vero che Spalletti a Roma era un po’ sergente di ferro? È normale per uno che comanda mettere delle regole rigide se vede che qualcuno ha esagerato. In generale, però, è una persona con cui convivere è eccezionale, molto umano. A volte sbrocca, però, si può sopportare (ride, ndr). Nel primo tempo di una sfida di Champions contro lo Sporting perdevamo uno a zero, anche se io avevo giocato bene. All’intervallo era un po’ nervoso e inizia a parlare, guarda verso di me e dice: ‘Devi giocarla di più’. Io ho fatto una faccia per fargli capire che non mi era piaciuto quello che aveva detto lui. Lui ha preso due arance, si è avvicinato a me e le ha schiacciate. ‘Perché fai questa faccia?’. Pensavo volesse uccidermi».
Un giocatore della Roma che somiglia a lui.
«Nella Roma di oggi un giocatore che somiglia a me, sinceramente non lo vedo. Abraham mi piace e anche Dybala, conosciamo tutti la sua qualità. Spinazzola mi piace tanto, terzino con corsa e molta fisicità. Anche lo stesso Ibañez è un giocatore interessante».
Il rapporto con Mourinho.
«Con il mister ho avuto un rapporto normale. Il primo anno dell’Inter mi ha fatto giocare, poi il secondo anno era un periodo in cui non stavo bene. Comunque è una persona eccezionale e un grandissimo allenatore. Un campione e un uomo di alto livello. È un personaggio, un grandissimo allenatore, ammirato da tutti e ovunque. È una persona che ti porta ad alzare il livello e alla Roma è successo».
I gol più belli.
«Appena atterrato a Roma dopo il prestito a Venezia arrivo in aeroporto e mi dicono: ‘Mi raccomando, questa è il massimo, il derby non si può perdere‘. È stato un gol meraviglioso. Il primo gol in Serie A con un colpo di tacco, un movimento fatto bene, un gesto tecnico meraviglioso. Poi lì c’è stata anche un po’ di fortuna. Io ho visto il mio gol 300mila volte su YouTube. Era l’unico movimento con cui io potessi toccare il pallone. Il gol contro il Lione? Eravamo una squadra che giocava a memoria. Siamo andati in casa di un Lione fortissimo e abbiamo fatto un’azione tutta di prima. Io attaccavo lo spazio, era una giocata che facevamo spessissimo. Ho controllato la palla e visto Reveillere davanti. Ho pensato: ‘Adesso devo andare in porta’. Ho capito subito che dovevo entrare dentro l’area, ho iniziato a fare movimenti in velocità, con forza, con potenza e coordinazione. All’ultimo lui ha mosso un po’ i piedi per il contrasto, però non è stato così cattivo e allora la palla si è spostata verso sinistra. Ho pensato: ‘Tiro forte, vediamo che succede’. Ho fatto questo gol meraviglioso in Coppa Campioni, è stato bellissimo».
L'attaccante più forte con cui ha giocato.
«Ho avuto la fortuna di giocare con tanti campioni: Francesco Totti, Cassano, Ibra, Adriano, Ronaldo. Io dico sempre agli amici che sono stato molto fortunato in carriera ad aver avuto tanti campioni al mio fianco. Quindi è difficile scegliere il migliore con cui ho giocato, ce ne sono diversi».