Diritti tv: la Serie A verso il Canale di Lega. Addio a Dazn e Sky

06/10/2023 10:42

La Serie A direttamente dal produttore al consumatore, senza passare per la "mediazione" dei media tradizionali. Addio Dazn o Sky, ecco il Canale di Lega per rivoluzionare il mercato dei diritti tv del campionato. Lunedì la commissione della Lega Serie A incontrerà i club, come ultimo atto di una trattativa privata complicatissima con Sky e Dazn per assegnare i diritti dal 2024 al 2029. Viste le offerte al ribasso, il canale della Lega non è più solo un'idea. Le offerte al momento si sono fermate a circa 880 milioni l'anno (680 da Dazn e 200 da Sky), a salire e con percentuali sui ricavi da condividere. In Lega la considerano, per ora, una formula irricevibile. Anche perché ora la Lega ha le spalle forti: Il fondo statunitense Oaktree, assistito da Centerview Partners - scrive Bloomberg - ha presentato una proposta da 950 milioni di euro l'anno garantiti per finanziare la costruzione del canale di Lega. Si tratta dello stesso fondo che nel 2021 ha concesso un finanziamento da 275 milioni a Suning e agli Zhang per l'. Il debito del club nerazzurro nel frattempo è salito a oltre 330 milioni da ripagare entro il prossimo maggio. Oaktree, peraltro, aveva già messo nel mirino la Serie A quando presentò un'offerta preliminare non vincolante per investire 1,75 miliardi di euro nella media company della Lega.

Nella proposta giunta nei giorni scorsi a via Rosellini si fa riferimento a un accordo che potrebbe durare fino a 10 anni, con eventuali ulteriori investimenti legati al numero di abbonati. "La Lega rispetterà le procedure, che prevedono l'esplorazione dell'opzione di vendere ai broadcaster", ha detto un portavoce della Serie A a Bloomberg.

COME FUNZIONEREBBE IL CANALE DI LEGA - Basta abbonamenti, si torna al pay-per-view: comprare solo la partita che interessa, o magari solo della squadra del cuore. La Lega ha già sviluppato un progetto avanzato con l'advisor Lazard, che permetterebbe di arrivare a produrre utili in 3 anni (finanziandosi nel periodo aprendo una linea di credito con fondi o banche d'affari). Si ipotizza anche una formula "ricaricabile": si spende a seconda di quante partite si guardano e se si arriva al prezzo dell'abbonamento mensile non si paga più.