05/12/2023 22:10
LAPRESSE - "È evidente che Mourinho ormai parla solo al suo popolo e da una parte è un peccato, perché in passato era molto più raffinato. Se fa bene alla Roma è un bene per lui e per la squadra, ma con le sue ultime dichiarazioni ha acceso un fuoco troppo grande". Così Paolo Di Canio commenta a LaPresse l'ultima polemica innescata dal tecnico della Roma, ora sotto inchiesta della procura Figc per le sue dichiarazioni sull'arbitro prima del match col Sassuolo.
"Mourinho non è uno stupido e sa benissimo anche lui che ha acceso un fuoco troppo grande, perché poi se si accodano tutti gli altri allenatori prima delle partite diventa un caos", dice Di Canio a margine della presentazione dell'offerta dei canali Sport di Sky per Natale. "Non dico che merita una squalifica, non me ne frega niente, anche io ho fatto in passato dichiarazioni simili, ma questa è molto eclatante anche contro gli avversari. La mia non è una riflessione contro Mourinho, la Roma o un'altra squadra", precisa l'ex bandiera della Lazio. Che poi aggiunge: "Per me non è una novità, non mi aspettavo che alzasse così tanto il tiro però potevamo aspettarcelo in un ambiente così caldo che vive nella frustrazione di non risultati, non solo quello della Roma, di chi non vince tanto per tanti anni. Con un uomo così forte speravano di vincere subito e hanno vinto la Conference, ma speravano anche in campionato di fare qualcosa di più. Quando lui fa queste performance c'è anche la sua frustrazione di non vedere una squadra che possa puntare non dico a vincere il titolo, anche se lui sperava di starci molto vicino. Adesso la Roma è anche quarta, ma fino a poche settimane fa quasi nemmeno lottava per le prime quattro posizioni. È una frustrazione generale e lui è abile a fare queste cose. Secondo me ha trovato un terreno fertile, dove si può anche sfogare in modo naturale nelle sue frustrazioni e nessuno gli dice niente. C'è tutto un ambiente dietro di lui fino alla morte, ha creato una cosa molto locale".