Lupo (ex dt Spal): "Esonero Mourinho? De Rossi la soluzione più logica. Non ripeterà gli errori commessi a Ferrara"

17/01/2024 14:57

CUSANO ITALIA TV - Fabio Lupo, ex direttore tecnico della Spal, ha espresso la sua opinione sull'esonero di José Mourinho e sull'arrivo di Daniele sulla panchina della Roma. L'ex dirigente del club di Ferrara conosce molto bene il neo allenatore dei giallorossi: i due infatti lavorarono insieme alla Spal, ma il loro rapporto fu tutt'altro che positivo, tanto che DDR sbottò in conferenza stampa rivelando che "tutte le indicazioni per il mercato di gennaio sono state disattese".

Ecco le dichiarazioni di Lupo: “Se il club ha ritenuto di intervenire, lo ha fatto sicuramente perché ha considerato la situazione logora. Credo che la soluzione sia la più logica. Occorreva sostituire non solo un tecnico, ma anche un uomo in grado di mobilitare la curva, il pubblico, e credo che rappresenti in questo senso la migliore soluzione. Le scelte molto forti hanno spesso ragioni che noi non possiamo vedere. Una scelta forte che ti espone in ogni caso a delle valutazioni da parte della tifoseria. Positive se le cose vanno bene, ma nel caso in cui fra un mese le cose non dovessero andare nel segno giusto, questa scelta si rivelerebbe catastrofica per la proprietà”.

Come è da allenatore?
“Non credo abbia problemi nel gestire la squadra. , negli ultimi anni soprattutto, ha gestito spesso lo spogliatoio. Lo ha fatto già da compagno di squadra, pur essendo una cosa un pochino differente, ma posso assicurare che come carisma, come impatto sui calciatori, ha questa capacità comunicativa. Quando si interfaccerà con un Dybala o un Lukaku, sapranno bene con chi staranno parlando. Per l’aspetto esperienziale dovrà ancora maturare, però sono certo che abbia studiato, si sia dato da fare perché è uno che ha voglia di emergere. Sono convinto che troverà delle soluzioni giuste anche sotto il profilo tecnico”.

Se si dovesse trovare un difetto al nuovo allenatore dell’AS Roma?
“Come spesso accaduto ad altri suoi compagni campioni del mondo, ritengono di poter conoscere tutto, e invece spesso vivono una realtà, nella Roma, nel Milan, nella , ben differente da quella della Spal, della Ternana e di altre. A volte manca loro la capacità di interpretare e di capire che si trovano in un altro ambiente. Ma Daniele l’ho visto lavorare, non è un allenatore pigro. Penso che l’esperienza di Ferrara, nel suo piccolo, gli abbia insegnato tanto e possa essere qualcosa da cui trarre delle riflessioni per fare bene”.

Come verrà preso il cambio allenatore dalla squadra?
“Ha un passato da calciatore che lo fa rispettare dai grandi, non è che si presenta uno che non ha mai giocato a calcio. Il problema non si pone. È sempre stato uno che ci ha messo la faccia nei momenti difficili della Roma e della nazionale. Non si è mai nascosto e questo gli va riconosciuto”.

L’esperienza non positiva alla Spal?
“Credo che abbia riflettuto molto sui mesi passati a Ferrara. Sono certo che certi errori non li ripeterà. La realtà della Spal in B e la realtà della Roma in A sono due cose assolutamente differenti e, probabilmente, lui è più a suo agio nella realtà di Roma che non in quella di Ferrara”.

Mourinho?
“Nel momento in cui fai la scelta di Mourinho sai benissimo a cosa vai incontro. Se accetto e decido di prendere lui, devo sapere che ci saranno momenti in cui verrò attaccato, in cui farà questa comunicazione divisiva, e quindi dovrò essere preparato. A fronte di questo, ha però il vantaggio della sua capacità di attirare giocatori e di saper gestire i grandi campioni”.

Lo scontro con in seguito all’esonero dalla panchina della Spal?
“Fermo restando che ormai è diventata quasi un’abitudine per gli allenatori lamentarsi del mercato dei propri direttori, credo che nello specifico abbia sbagliato la tempistica. Eravamo alla vigilia di una partita e credo che alcune cose debbano sempre essere dette all’interno. Un confronto, anche duro, ci deve essere, ma è sempre meglio tenerlo all’interno della società. Penso che si sia fatto prendere dalla foga anche in un momento di difficoltà personale e abbia fatto questo ‘errore di inesperienza’. Sono convinto che fra 2-4 anni non lo rifarà”.