FEYENOORD-ROMA: le pagelle. SVILAR "Candidatura" 6,5 - LUKAKU "Ruggito" 6 - KARSDORP "Nemo" 5

15/02/2024 21:28

LAROMA24.IT (Matteo Vitale) - Ancora una volta si deciderà tutto all'Olimpico, in casa della Roma. I giallorossi, alla prima europea di mister De Rossi, strappano un pareggio che risulta stretto per la prestazione, ma che è bene tenersi stretto per i lunghi minuti finali in apprensione. Svilar tiene a galla i giallorossi nei momenti critici, ma soprattutto si mette in mostra nella costruzione del basso. In difesa soffrono tutti tranne Mancini, unico a tenere sempre la barra dritta. Una delle migliori prestazioni stagionali per Paredes, che vede infrangersi sulla traversa una conclusione perfetta. Al suo fianco Pellegrini mette da parte le magie delle gare precedenti e si unisce alla lotta. Lampi di Dybala in attacco, con Lukaku che nonostante la serata "no" fa la cosa più importante: segna il gol che rimanda l'appuntamento con la storia allo Stadio Olimpico. 

SVILAR 6,5 - Costruisce per la Roma, distribuendo velocemente il pallone e giocandolo con disinvoltura, e distrugge le speranze degli avversari. Decisivo l'intervento su Gimenez, nel momento più difficile del match. Candidatura.

KARSDORP 5 - L'aria di casa non gli fa bene, anzi. In difficoltà dall'inizio alla fine, dalle sue parti gli avversari hanno vita facile, veramente troppo facile. NemoDALL'81' CELIK 5,5 - La sensazione è che sia un bene il fatto che sia entrato a gara praticamente finita. Non riesce a fare meglio del suo compagno, anzi.

MANCINI 6 - Nelle acque agitate del De Kuip tiene la barra dritta e rimane saldo alla guida della retroguardia giallorossa. Mai in affanno, neanche una sbavatura. Roccia.

LLORENTE 5 - Imperdonabile la lettura sbagliata in occasione del gol del Feyenoord, ma è solo il punto più basso di una prestazione complessivamente negativa. Perso.

SPINAZZOLA 6 - Inizia male, timidamente, poi cresce con il passare dei minuti e dai suoi piedi nasce la traiettoria che propizia il gol di Lukaku. Poi soffre e lotta con i compagni, senza commettere errori.

BOVE 5,5 - Tanta legna, solo legna. Poca qualità nelle scelte, tanta confusione sui posizionamenti e sui movimenti. Poi il giallo, pesante. DALL'87' CRISTANTE S.V. - Partecipa alla costruzione del fortino finale.

PAREDES 6,5- Una delle sue migliori dal ritorno nella Capitale. Potere temporale e spirituale della Roma, gestisce possessi senza paura e sbavature, organizza la manovra ed è sempre al centro del gioco.

PELLEGRINI 6 - Oggi la gara non richiedeva effetti scenici, ma sudore e movimenti senza palla e il capitano accetta di buon grado di seguire il copione della gara. Nella prima frazione crea qualche presupposto interessante, poi la gara diventa prettamente difensiva. Costante.

DYBALA 6 - Si muove sinuosamente e con libertà fra le linee del campo e i suoi compagni lo cercano con costanza. Lampi di Joya e tramite i suoi i giallorossi vedono le linee per infiltare il Feyenoord. Esce stremato. DALL'87' BALDANZI S.V. - Entra e scopre le fatiche europee. Si mette a disposizione.

LUKAKU 6 - Ecco Romelu. La prestazione non è stata esaltante e la sufficienza è dovuta al gol, in occasione del quale la sorte lo bacia per premiarne l'audacia. Sbaglia tante, ma fa la cosa più importante, quello che tutti gli chiedono: gol. Ruggito.

ZALEWSKI 5 - Si muove bene e si fa sempre trovare in buona posizione, ma di tutte le ciambelle non gliene esce con il buco neanche una. Timido. DAL 63' EL SHAARAWY 6 - Miglior cambio possibile, su questo non ci sono dubbi: entra e fa quello che può, sia per allungare la squadra, sia per difendere il risultato.

DE ROSSI 6 - La sua Roma oggi conferma le cose buone portate in dote il giorno del suo arrivo, ovvero manovra, ritmo e coraggio, e mostra qualche miglioramento nella tenuta difensiva. Nota i problemi del primo tempo sulle corsie esterne e riorganizza i suoi  con grande lucidità. La prima europea termina con un risultato positivo e questa è la cosa più importante, tra una settimana la storia sarà scritta in casa. Lascia qualche dubbio la gestione dei cambi: la piega presa del match ormai era chiara, ma lui ha cambiato poco e, forse, in ritardo. Il bicchiere, però, è mezzo pieno. Un passo alla volta.