Quale è stato il risultato più difficile che hai ottenuto?
"Le due finali con la Roma sono state le più difficili da raggiungere, forse anche l’Europa League con il Manchester United. Erano due squadre che quando sono arrivato si trovavano in una situazione molto difficile. Alcuni allenatori sono magari più furbi e intelligenti di me e quindi scelgono l'incarico giusto con le condizioni ideali per arrivare al successo. Io invece ho bisogno di lavorare, mi piacciono le sfide, anche se a volte sono ingiuste perché non ci si può aspettare che io vinca trofei quando la mia squadra non è la più forte".
Hai vinto tanti titoli, ma nella tua bacheca manca ancora il Mondiale: quale nazionale ti piacerebbe allenare?
"Il Portogallo. Ho avuto due volte la possibilità di andarci, ma le offerte non sono arrivate al momento giusto. Mi sono fatto prendere dalle emozioni quando non ho accettato l’ultima proposta, perché ho deciso di restare alla Roma e penso di aver fatto un errore. Perché ora il Portogallo ha una squadra fantastica, una delle migliori, sicuramente tra le prime cinque. Lo sapevo, ma mi sentivo in grande connessione con la Roma e con i tifosi, quindi non ho voluto prendere quella decisione. L'occasione Portogallo è arrivata due volte, credo però che ne arriverà anche una terza e la sfrutterò".