Cassano: "Con Totti avevo un'alchimia incredibile. Dal punto di vista della bellezza in campo non esiste una coppia migliore di noi in Italia" (VIDEO)

07/10/2024 21:24

BSMT - Antonio Cassano è stato invitato come ospite al podcast condotto da Marco Gazzoli e tra i vari temi trattati si è soffermato sul suo trasferimento alla Roma e sul rapporto con Francesco Totti. Ecco le sue parole.

La decisione tra Roma e Juventus?
"Avevo l'accordo con Moggi e ogni volta che lo incontro mi dice 'Ti avrei cambiato la vita...'. In realtà mi avrebbe cacciato dopo due giorni. Avevo l'accordo con la Juventus, mi sarei dovuto incontrare con il mio procuratore ad Avellino. Ma poi è arrivata la chiamata della Roma, l'ingaggio offerto era il doppio e avrei giocato con il mio idolo Totti. Inoltre Roma è una città meravigliosa. Mia madre diceva sempre 'A Torino quando stendi i panni diventano duri' e allora io le dissi 'Andiamo a Roma allora'".

Il rapporto con Totti?
"La famiglia di Totti mi accolse in casa e per i primi 4 mesi vissi lì. Mi hanno fatto sentire come il terzo figlio, facevano di tutto e di più per me. Un giorno litigai con Totti perché non trovavo un assegno e me la presi con lui. In realtà l'assegno era sotto il sedile della macchina. In quel momento avevo paura anche della mia stessa ombra, erano tanti soldi e guadagnavo moltissimo. Accusai Totti di avermi rubato l'assegno, anche se lui guadagnava il triplo di me. Quando lo trovai non sapevo come dirglielo... Poi abbiamo litigato a 'C'è posta per te': lui era già Totti e aveva 25 anni, io ne avevo 19. Io mi arrabbiai perché lui guadagnava più di me... Abbiamo fatto pace tramite Vito Scala dopo un anno, poi abbiamo litigato di nuovo per il rinnovo di contratto e me la presi anche con Montella. Avevo un accordo verbale con Franco Sensi, poi lui ebbe un grave problema e la figlia Rosella prese in mano la situazione. L'accordo svanì perché io avevo litigato con la figlia e allo stesso tempo sembrava che Totti e Montella avessero rinnovato, quando in realtà non era ancora stato ufficializzato. Io lo scoprii e insultai entrambi, Montella mi disse 'Ho trovato l'accordo ma non ho ancora firmato', Totti invece l'ha presa larga... Non ho parlato con lui per 6/7 anni dopo quanto accaduto. Loro rinnovarono e l'anno dopo io andai a Madrid".

La complicità tra te e Totti quando ha influito in campo?
"Totti è il calciatore con cui mi sono trovato meglio. C'era un'alchimia tecnica in campo incredibile, anche nel 2002 quando non ci parlavamo. In campo l'opzione numero uno era guardare Totti e viceversa. Avevamo un'alchimia pazzesca, con un semplice fischio ci capivamo, era un qualcosa di unico. L'amicizia fuori dal campo ha influito, ma avevamo un legame calcistico unico in Italia. Un'altra coppia in Italia che ha fatto ciò che io e Totti abbiamo fatto dal punto di vista della bellezza e di emozionare la gente non c'è mai stata".

Una partita che racconta più di tutti il vostro rapporto?
"Il 4-0 contro la Juventus, li abbiamo disintegrati. I tre anni successivi allo scudetto del 2001 avevamo la squadra più forte in assoluto, ma nelle città come Roma, Napoli e Firenze se tu vinci una volta puoi stare tranquillo per i prossimi 10 anni. Avevamo una squadra clamorosa, abbiamo goduto tanto in campo e ci siamo divertiti. Era uno spettacolo".

Capello?
"E' stato l'allenatore più influente nella mia carriera. Se lo avessi ascoltato di più a livello di professionalità e di comportamento mi sarebbe servito nel corso della carriera. Mi ha sempre disintegrato facendomi pagare anche le minime c*****e per farmi capire, ma a 20 anni non lo capivo. Ha avuto un grande impatto su di me, voleva farmi migliorare".