Conferenza stampa, ROSELLA SENSI: "Con Vincenzo non sarà autogestione. Chieste le mie dimissioni? Falso" - MONTELLA: "Non sono un traghettatore. Qui per fare scelte, ho più panchine di molti tecnici di A..." (AUDIO, VIDEO E FOTO)

22/02/2011 13:43

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Debutto in conferenza stampa per Vincenzo Montella, da ieri allenatore della Roma a seguito delle dimissioni di Claudio Ranieri. L'ex attaccante giallorosso debutterà domani da allenatore al Dall'Ara per 'recuperare' i 74 minuti restanti della sfida con il Bologna. 

Dopo una battuta di Montella sulle 'compagne di conferenza' ("Una mora e una bionda, non male insomma...", riferendosi alla Sensi che siede alla sua destra e alla Turra sulla sinistra), la Sensi apre la conferenza stampa: "Grazie di essere qui. Le mie prime parole sono per mister Ranieri, il quale ringrazio come già fatto personalmente ma ci tengo a dirlo per quello che ci ha fatto vivere per quello che ci ha dato sia professionalmente che umanamente, ci tengo anzitutto a ringraziarlo anche e soprattutto per i suoi comportamenti di serietà in questi ultimi giorni. Siamo qui oggi per presentare il nuovo allenatore della Roma, che è legato a questà società, a questi colori, da tantissimi anni, lui ha dato in tutti i modi e continua a dare tanto a questi colori. Desidero ringraziare il mister Montella per aver accettato con grande entusiasmo e con grande determinazione. Ci tengo a correggere quella che è stata definita un'autogestione, perchè conoscendo il carattere della persona non venga ad autogestire ma ad imporre, anzi più che ad imporre a trasmettere la sua mentalità da allenatore. Prima di passare la parola lasciatemi un piccolo commento personale che oggi mi prendo anche se in tutti gli altri anni non l'ho mai fatto. Io non accuso mai nessuno, però oggi il mio sfogo si rivolge ad alcuni vostri colleghi, ad uno in particolare, che vuole sempre farmi apparire come caprio espiatorio di una situazione. Io le responsabilità me le prendo, me le sono sempre prese: c'è un comunicato di UniCredit che ribadisce che non sono state chieste le mie dimissioni, continuo a fare il mio lavoro con il massimo dell'entusiasmo per poter accogliere i nuovi proprietari e rappresentare questa società e questa città come merita. Mi rivolgo soprattutto a questa persona che vuole sempre buttare discredito nei miei confronti, oramai credo di avere la corazza giusta per sopportarlo ma non mi fa piacere quando vedo mia madre, la mia famiglia, che tanto ha dato a questa città, soffrire perchè qualcuno vuole buttare discredito essendo poi smentito dopo qualche ora dalla stessa UniCredit. Mi scuso, soprattutto con mister Montella, per questa digressione ma sono stufa e stanca: me le prendo le mie responsabilità ma quelle che ho, non quelle che inventano. Grazie"

La parola passa a Montella. Queste le parole del neo-allenatore giallorosso: 

La prima cosa che devi fare per rialzare la Roma.

"Mah, mi fa piacere che le mie parole si sappiano subito...perchè non sono state mie parole dette alla stampa, ma dette internamente, ma questa non è una novità, non mi da neanche più fastidio. Io ho accettato con entusiasmo perchè sono convintissimo, ma lo dico seriamente, che ho una grande fortuna di allenare la Roma, giocatori molto forti che ora non stanno passando un momento psicologico non idoneo, ma questo perchè sono persone perbene, persone sensibili. Talvolta sarebbe meglio avere un carattere più spigoloso. Credo molto nella loro voglia di rivalsa, anche verso sè stessi non solo verso la situazione o verso qualcuno. Sarà importante parlarci con alcuni di loro, cosa che sto facendo, anche individualmente. E poi credo molto nelle loro potenzialità sia umane, sia tecniche"

Si è parlato di una Roma spallettiana. E' vero? Cambiarai molto? Ti ha lasciato molto Spalletti?

"Sì, mi ha lasciato la panchina...(ride, ndr). In due giorni è davvero difficilissimo impostare un sistema di gioco e poter insegnare un sistema di gioco. Credo che i giocatori abbiano bisogno di altro in questo momento però credo di poter dire di andare avanti con un'idea unica, per quanto sia possibile. Sul sistema di gioco anche con delle piccolissime variazioni, c'è bisogno di capirsi subito. Credo che i giocatori migliori, che in questo momento reputo essere i migliori, debbono giocare nelle posizioni in cui si esprimono al meglio. Di più non dico per non dare vantaggi all'avversario"

La tua esperienza nel settore giovanile ha dato un'idea di gioco molto offensiva. Continuerai su questa falsariga? 

"Parallelismi non è giusto farne: i ragazzi sono ragazzi, gli adulti sono adulti. Come ho detto prima, la squadra deve mettere i giocatori migliori nelle posizioni migliori. C'è una fase di possesso e una di non possesso, ma per me sarà importante trasmettere che tra le due fasi ce n'è una di transizione che significa passare il prima possibile da una fase all'altra. Questo fa la differenza"

I nomi che sono circolati sulla composizione del tuo staff sono quelli circolati o ci sono novità?

"No, eravate ben informati"

Il Problema con la 'P' maiuscola. Qual'è?

"Da esterno: un blocco psicologico. In questo senso sono contento che giochiamo subito e fuori casa. Sono ragazzi sensibili e si tengono dentro questo malessere che vivono. Devono libersarsene. E' il primo passo per farli esprimere"



Hai parlato con Ranieri?

"Sì, ieri"

Sai che lui non era contentissimo del comportamento di alcuni giocatori. Secondo lui non tutti avevano dimostrato il senso di appartenenza. Pensi di migliorarlo?

"Io ho chiamato Ranieri per due motivi: uno per ringraziarlo perchè è stato tra le prime persone che quando ho deciso di fare l'allenatore l'ha saputo per una coincidenza eravamo insieme e m'ha dato degli ottimi consigli. Perchè lo stimo, e poi perchè credo fosse la cosa giusta. Non sono andato nel dettaglio perchè credo che io mi debba fare la mia idea. Da dentro, da ieri, da oggi non da quello che è successo. E' stato un saluto sentito"

Hai giocato con giocatori che allenerai. Credi possa essere un problema quando dovrai fare delle scelte?

"Questa domanda me la son posta prima di accettare. Per me è stato più difficile lasciare fuori dei bambini che sognano di giocare e divertirsi. Per me la domenica, ho fatto la finale scudetto, è stato il giorno più triste (a livello sportivo) perchè era un momento per loro che sarebbe più ritornato. Domani non sarà un giorno triste perchè siamo tutti professionisti e tutti dovranno accettare le scelte con molta serenità"

Non è stato un salto troppo grande per te? Passando dai Giovanissimi a una squadra come la Roma...

"Il mio programma personale era leggermente diverso. Però ho accettato con entusiasmo e sicurezza. Sono consapevole a cosa vado incontro, basta vedervi oggi... Sono sicuro che anche vincendo tutte le partite non si può avere unanimità mediatica e dei giocatori. Sono perfettamente consapevole a cosa vado incontro e ho accettato con molta serenità"

Nella gestione precedente abbiamo visto un'alternanza in porta. Tu hai già scelto il titolare?

"Sarà uno, nel senso che chi sceglierò giocherà, a prescidenre di cosa farà. Il portiere deve essere sicuro di avere il posto, a meno di cose clamorose. Ho già parlato con entrambi e stasera, al massimo domani, comunicherò loro la mia scelta"

Avrai un'idea base di squadra? Hai una formazione tipo in mente?

"Sì, penso di avere la mia idea, ma questo non vuol dire che in determinate partite non possa giocare chi magari la partita precedente è stato in panchina. Ho la fortuna di avere una rosa ampia e di alto livello. Ho l'imbarazzo della scelta, però non significa pesare il minutaggio, accontentare tutti. Dovrò scegliere"

Ti senti un traghettatore o pensi di poter sfruttare la vetrina per affascinare la nuova proprietà?

"Discorsi che non mi toccano, ho accettando sapendo di mettere a disposizione la mia serietà, il mio impegno, spero la mia competenza. Non mi interessa che qualche allenatore si presenti, si promuova, che si parli di Ancelotti, l'ho messo in preventivo. Non mi sento un traghettatore. Il mio obiettivo è fare bene da qui alla fine dell'anno poi chi fa calcio sa che le situazioni cambiano continuamente"

Mazzone ha detto: "L'inesperienza a volte può essere un vantaggio". Condividi?

"Intanto lo saluto e lo ringrazio perchè ha detto di più, anche qualche consiglio. Lo saluto con una battuta che non è assolutamente rivolta a Mazzone: credo di avere molte più panchine in Serie A, di parecchi allenatori di serie A e per questo credo di avere un pò di esperienza. E forse domani sarà l'unica volta che andrò in panchina contento..."

Come gestirai il parco attaccanti?

"Credo che il giocatore di alto livello, deve avere un certo profilo. Anche giocando mezz'ora si può essere decisivi, anche giocando non tutte le partite si può essere amati. Se oggi sono qua è perchè ho questi requisiti anche: è la qualità non la quantità del minutaggio. Credo molto al giocatore che sì che si può incazzare, si deve incazzare, ma non deve venir meno ai suoi doveri di professionista, di allenamento e non dev'essere di disturbo agli altri giocatori. Poi se si incazza, lo ripeto, sono più contento significa che ha qualcosa dentro. Io ero uno di questi, nel momento in cui mi sono incazzato meno ho smesso...Importante che il calciatore abbia la voglia di prepararsi a vincere. Questo significa anche fare delle rinunce, ingoiare qualcosa..."

Cosa ne pensi del campionato?

"Molto equilibrato. Se si guarda alle squadre in testa sono con merito ma hanno perso molto di più rispetto agli altri campionati. Questo qualcosa vorrà dire..."

Qual'è l'obiettivo della stagione?

"Non possiamo guardare a lungo termine, bisogna guardare a domani. Ambiamo al massimo, la squadra ha le potenzialità per fare il massimo"

Problema fase-difensiva. Come pensi d'intervenire? Spesso stato problema di concentrazione...

"Bisogna darci dei principi, delle linee guida. Bisogna essere tutti consapevoli e convinti. Se si prende gol non è soltanto ed esclusivamente colpa dei difensori. Frase fatta però è così..."

Qualche allenatore a cui ti ispirerai?

"Una delle cose che mi son chiesto è che dovrò riuscire ad essere me stesso. Poi prendere qualcosa da ognuno ma se non sono cose tue non avranno lo stesso valore...anche per chi ti ascolta"

Trovi analogie con la stagione che hai vissuto dei 4 allenatori?

"Una cosa la vedo, che ci sono molti più giornalisti e questo vuol dire che la Roma è cresciuta molto"

Molti episodi di insofferenza di chi va in panchina. Come pensi di gestirla?

"Il giocatore, nei limiti, può manifestare. Però poi si deve trasmormare in spirito di rivalsa, anche verso l'allenatore. Però non deve mai venire meno il rispetto nei compagni e nei ruoli"

Di quanto tempo avrai bisogno per la tua Roma?

"Intanto non è mia e non lo sarà mai mia. La Roma è di tutti, dei proprietari, dei tifosi... Se parliamo sul piano tecnico-tattico, ci vorrà del tempo. Non so quanto, credo di avere a disposizione giocatori molto evoluti. Penso ci sarà bisogno di poco per fargli cambiare tendenza"

"Ci tenevo a ringraziare la famiglia Sensi. Per rispetto dei dirigenti che ci sono in questa società, io sono stato contattato solo dopo che mister Ranieri si è dimesso. Per correttezza e rispetto che nutro verso i dirigenti, penso sia opportuno ribadirlo"


Per quanto affascinante la soluzione Montella è condizionata dal momento societario?

"Sono stati presi al vaglio più di un nome, perchè quando parlo con i miei dirigenti si fanno sempre delle scelte più opportune. La scelta di VIncenzo è stata pensata per una serie di motivazioni per cui abbiamo ritenuto che fosse lui la persona più adatta in questo momento"

Perchè ha vinto Montella nel ballottaggio?

"La preparazione tecnica, la determinazione, il carattere, il senso d'appartenenza. Sicuramente non il fatto che fosse un ex compagno"