04/10/2012 17:21
"Ho avuto l'esperienza della Roma di Viola che era un grande parafulmine per noi dirigenti - continua Marino - E' fisiologico che quando manca la presenza fisica di un proprietario possa nascere qualche problema, ma la Roma proprio di conseguenza al fatto che abbia proprietari che non vivono la quotidianità, si è dotata di grandi manager, all'altezza del ruolo, a cominciare da Baldini che reputo uno dei migliori. Che conosce la funzione dei media, in modo specifico quella di Roma, che fa il suo lavoro, può essere dura nei momenti difficili, ma è anche in grado di esaltare i momenti positivi. I manager americani hanno voluto proporre sin dallo scorso anno con Luis Enrique e coi giocatori giovani scelti, un progetto tecnico manageriale atipico alle nostre latitudini. Non per fare di necessità virtù, per puntare in alto. Chiaro che coniugare un progetto del genere con gli obiettivi prefissati, che mirano a una Roma ambiziosa, non sia facile da proporre. A Napoli io ho sofferto il primo anno quando portai Hamsik, Lavezzi e Gargano, perché la gente pretendeva tutto e subito, poi arrivarono i risultati molto presto e dimostrammo che quel tipo di politica potesse attecchire anche in una piazza calda e ambiziosa. L'allenatore, anche Zeman, è sempre importante per la costruzione di una squadra, non credo abbiano fatto mercato senza la sua consulenza. Ora il responsabile per il funzionamento della squadra che i dirigenti gli hanno messo a disposizione è lui, non credo proprio che Baldini e Sabatini gli abbiano affidato una squadra composta da giocatori presi a sua insaputa. Finora Zeman ha sempre fatto tanto con poco a disposizione. Ora è atteso a una prova importante per la sua carriera. Fare altrettanto bene ma avendo a disposizione una base più importante. Siamo solo a inizio stagione, nonostante la partenza stentata ha tempo e modo per dimostrare il suo valore e quello della squadra"
"Colantuono è il segreto numero uno dei risultati dell'Atalanta. Lui è il vero ottimizzatore del lavoro che noi dirigenti facciamo. Stefano è sempre stato chiaro, lascerebbe l'Atalanta solo se arrivasse una proposta di Roma, Juve, Inter e Milan. Solo in uno di questi casi. Subito dopo questa ambizione legittima, per lui c'è l'Atalanta. Il giocatore in attività che ho preso e che mi sta dando le maggiori soddisfazioni? Sicuramente Hamsik, lo pagammo cinque milioni e mezzo, oggi diventa difficile quantificare il costo del cartellino. Il Brescia addirittura lo pagò poche decine di migliaia di euro. Sono operazioni, nel primo step, da settore giovanile, da valutare nel breve per capire se siano all'altezza del calcio dei grandi. Per un giovane che diventa Hamsik ce ne sono tanti, per i quali spendi una cinquantina di migliaia di euro, che non arrivano. Fa parte del gioco.