07/04/2013 15:26
Alla viglia del derby con la Lazio, in programma domani sera allo Stadio Olimpico l'allenatore della Roma Aurelio Andreazzoli torna a parlare nella consueta conferenza prepartita. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico giallorosso:
Come sta vivendo la vigilia del derby?
L'ho già vissuta tante volte, con molta partecipazione, sentimento e apprensione. Possiamo moltiplicare per due.
La visita di Pallotta, vi siete detti qualcosa? Cosa può portare la sua presenza?
Beh, è il nostro presidente, non abbiamo molto occasioni per stare insieme. Solo vederlo è un piacere. Solo per il rapporto che ha dimostrato con tutto l'ambiente, e in particolare con la squadra. Naturalmente ci ha fatto visita in un'occasione speciale, ci da ancora più soddisfazione. Speriamo di dargli la soddisfazione che merita.
Un passo indietro, a Palermo è mancata la determinazione, come ha lavorato in settimana?
Sei stato molto buono a giudicare la prestazione di domenica. A Palermo siamo stati molto sottotono, ed è il motivo per cui siamo giustamente usciti sconfitti. Ho mostrato e ho detto ai calciatori di ricercare e riconoscere i motivi di ciò che era successo. Credo che ne abbiano preso atto e penso che sappiano perfettamente quale sia la strada per vincere un confronto.
Dal punto di vista tattico, immagina una Roma capace di cambiare il modo di stare in campo durante i novanta minuti o sta cercando un modulo che sia un riferimento fisso?
Per quanto riguarda la mia storia, abbiamo dimostrato di avere una linea da seguire, ma anche che la possiamo cambiare a gara in corso. Ho già detto altre volte che abbiamo la capacità di farlo, i nostri giocatori si adattano a questo tipo di variazioni.
Pensa che sia solo una partita da 3 punti? Per lei c'è qualcosa che i romani possano dare in più o può essere una cosa negativa per la troppa pressione? - GUARDA IL VIDEO
C'è un po' di tutto, rispetto a quello che hai detto. Sicuramente il derby vale 3 punti, ma è certo che vale di più e su questo non ho dubbi. Per me vale molto di più, e credo che sia così anche per la squadra, è innegabile. Certo, se questa valenza deve portare negatività sarebbe meglio che non ci fosse; ma questa valenza c'è, è inutile negarlo. Lo è anche per i nostri avversari. Per essere squadra e per essere degni di una sfida di questo tipo bisogna anche mettere in campo la capacità di sopportarre e sfruttare in maniera positiva questa pressione.
La striscia di sconfitte nel derby, è un problema in più a livello psicologico?
Può essere, ma quello che è decisivo è giocare una partita a cui tieni molto. Potrebbe influire più l'ultima partita che abbiamo fatto, che la storia dei derby precedenti. Credo che qualcosa ci può togliere, ma spero di no. Avremmo avuto il piacere di giocare il derby con 3 punti in più e con le convinzioni importanti maturate dopo Parma. Che non abbiamo dimenticato, ma che invece di incrementare abbiamo forse un po' stoppate.
Pallotta le ha chiesto della partita di Palermo? Come l'ha spiegata? Gli ultimi derby in inferiorità numerica, ha studiato questo aspetto?
No, non abbiamo parlato della partita di Palermo. Il presidente è una persona positiva, come me, ci è venuto spontaneo parlare del futuro immediato, cioè della partita di domani. La seconda considerazione è importante, va a riprendere la precedente risposta. Non abbiamo nominato il controllo dei nervi, ma è un fattore decisivo. Non credo che ormai, in Serie A, si possa giocare in inferiorità numerica e pensare di avere dei vantaggi, anche per breve tempo. Chi non riuscirà ad avere questo controllo avrà uno svantaggio certo.
Come vive personalmente il derby? Crede che sia un derby per guadagnarsene un altro, senza riferimenti alla possibile finale di Coppa Italia? - GUARDA IL VIDEO
Prima sono stato modesto, ho moltiplicato per due ma mi sono un po' nascosto, potrei moltiplicare per un numero più alto. Lo vivo con raziocinio, ho fatto tutto quello che avevo in animo di fare all'inizio della settimana, eccetto per qualche dettaglio che metteremo a posto tra oggi e domattina. Lo vivo con tensione e partecipazione, con la gioia di partecipare in prima persona. Non credo sia un privilegio di molt poter disputare in prima persona il derby di Roma. Per me lo è e me lo voglio godere fino in fondo.
Ha senso giocare con la difesa a tre contro la Lazio, che ha tanti centrocampisti e una sola punta?
Potrebbe avere senso, come potrebbe non averne. La tua domanda è lecita.
La Lazio, perché secondo lei ha avuto un cammino più sereno della Roma? Perché questa differenza, a parità di valori tecnici?
Non lo so da cosa dipende. E' innegabile, la Lazio ha dimostrato di essere una squadra importante. Non è semplice stare su tre competizioni ed essere sempre competitiva, pur avendo qualche difficoltà che hanno sempre limitato con una delle due Coppe, rimettendosi subito in condizione ideale. Questo dimostra la forza che ha. E' una squadra che stimo per il carattere, la partecipazione e le individualità, e anche per il lavoro dell'allenatore. E' una squadra che piace. E una squadra da battere.
De Rossi, è preoccupato per come approccerà questa partita, visto che la sente particolarmente?
Diciamo sempre che De Rossi è un campione. Un campione deve saper controllare queste cose. Credo che le ontrollerà. Non ha avuto l'annata più felice della sua carriera, ha la possibilità di riprendersi tutto e di confermare e dimostrare quello che dice da tempo il suo allenatore: cioè che è in netta ripresa ed è un giocatore sempre importante. Ha la possibilità di dimostrarlo a tutti quanti.
Ci assicura che la Roma non sbaglierà la gara?
Non te lo assicuro, non voglio prendere in giro nessuno. L'approccio è ottimale, siamo certi di quello che volgiamo fare, nessuno la snobberà. Ma come faccio a dirti che tipo di gara sarà? Come tutte le gare di questo livello, non si sa che risvolti possono prendere per l'una e per l'altra squadra.
La Roma veniva da un buon periodo, prima di Palermo. Perché la Roma 'stecca' sempre al momento di fare il salto di qualità? Chi è più forte tra Roma e Lazio? - GUARDA IL VIDEO
Non vedo una squadra più forte. Penso alla mia, e le cose che ho visto fare mi danno un ottimismo incredibile. Anche la Lazio ha fatto cose importanti. Come mai 'stecchiamo' ogni tanto? Ce lo domandiamo da sempre. E' una situazione conosciuta. Non capita solo alla Roma. E, effettivamente, prima di Palermo la striscia positiva faceva ben sperare. Non so cosa sia successo, avevamo preparato la partita con dovizia di particolari. Ma è venuta fuori quella partita lì. Inutile dire i motivi, sembrerebbero scuse che non voglio accampare. Ad esempio, nei primi minuti abbiamo avuto difficoltà fisiche, cinque-sei giocatori non riuscivano a rompere il fiato. Non vorrei accampare scusanti, ma abbiamo analizzato anche questi aspetti.
Lei prima ha detto di aver parlato del futuro immediato con Pallotta. Anche del futuro prossimo? Visto come si presenta la Roma, lei ritiene che la squadra abbia un solo risultato?
E' quello che ci sarebbe il massimo della soddisfazione e quello per il quale lavoriamo. Un pareggio sarebbe una mezza sconfitta? Dipende come arriva, bisogna valutare al '90. Se l'avversario è bravo quanto te è difficile batterlo. Ma è necessario fare un pochino di più di quello che facciamo di solito. Sfruttando una componente essenzaile per noi: il nostro pubblico. Ci saranno 55.000 persone, gran parte dei quali con i nostri colori. E sappiamo quanto il nostro pubblico possa incidere. Avremo il dovere di ripagare le aspettative di quelli che accorreranno a darci una mano. Per il futuro immediato, non ne abbiamo parlato ma non è assolutamenteil caso di parlarne. Il mio futuro è fare bene il mio lavoro, cercando di tirare fuori il meglio.
Questa partita è l'ultima spiaggia per l'Europa?
Le partite diminuiscono di qui alla fine, tutte le occasioni perse non si possono recuperare. Prima di entrare qui ho visto il Milan che sta vincendo a Firenze, per esempio... Le partite sono ancora tante, la classifica è li, dipende da cosa siamo capaci di fare. Se le vinciamo tutte, è evidente che l'Europa si avvicina. Non sarà facile, ma il nostro tentativo deve essere quello. Se non ne vinci molte, le possibilità diminuiscono.
Che tipo di convinzioni sono venute meno con la sconfitta di Palermo? Sulla classifica o sul lavoro che sta facendo sulla squadra? Le pressioni del derby?
Sono dovute alla classifica, certamente. Dopo la partita di Parma ho detto di aver visto una squadra in grado di costruire qualcosa di importante. A Palermo abbiamo fatto un passo indietro, noi abbiamo necessità di fare due passi avanti alla volta. Se avessimo avuto un andamento più fluido dall'inizio del campionato... Non è che ci hanno fatto male gil altri. Ci siamo fatti male da soli. Ci meritiamo questo carico e dobbiamo sopportarlo.
Affrontare una squadra molto uttile può essere un problema? Perché il saluto ai tifosi è stato fatto solo da una delegazione e non da tutta la squadra?
Per me è sempre un problema, la duttilità da' imprevedibilità e questo va annoverato tra i principi del possesso come un fatto positivo. Riguardo a ieri, non è stata una delegazione. Mi sono attardato a lavorare in campo, la gente che era stata fatta entrare ha partecipato all'allenamento, anche se da lontano. Poi siamo rimasti una decina in campo e siamo andati a salutare i tifosi, firmando qualche autografo e fatto qualche foto, non c'era alcuna delegazione.
Le condizioni di Destro, come sta adesso?
Diciamo che è migliorata quella situazione. Mattia può darci una mano. Oggi posso dire che lo possiamo utilizzare. Anche se part-time.
Pjanic può giocare più avanzato, con De Rossi e Bradley in copertura, ma gli scorsi mesi ci sono state polemiche sulla sua convivenza su Totti...
Se ci sono problemi di convivenza tra due fenomeni, allora è grave (ride, ndr) E' come dire che non c'è convivenza tra Xavi, Iniesta e Messi. Magari ne avessi di più. Se Pjanic gioca più avanti? Non confermo.
Ha fatto tanti derby con tanti allenatori, questo è il primo da allenatore. Cosa significa per lei?
Significa che, mentre prima partecipavo con molta apprensione, ora non c'è solo l'aspettativa del tifoso della Roma e del professionista. Ora sono nella condizione di caricarmi di tutte le responsabilità di contorno. E sono molte. Quella che mi pesa particolarmente è la simpatia che mi viene dimostrata e le aspettative che la gente ha nei miei confronti. Sono tanti, quelli la fuori, e hanno una passione incredibile. non è un peso insopportabile, mi motiva e mi da carica. Mi devo assumere un po' di responsabilità nei confronti di tutti, e questo mi pesa un po'.
Un ulteriore vantaggio, la Lazio giovedì rigiocherà in Coppa dopo aver perso in maniera pesante
Questo bisognerebbe chiederlo all'allenatore della Lazio. Chiaro, è un impegno importante, ma aspettiamo la fine della partita e possiamo fare questa valutazione in maniera più oggettiva
Cosa ne pensa di Petkovic?
Non l'ho mai incontrato, ma ci siamo incrociati in una diretta televisiva e gli ho fatto i complimenti, per come si pone e per le cose che dice. Il lavoro dell'allenatore non può essere non giudicato in maniera positiva.
Derby più di carattere o più di classe?
Penso di tutte e due.