24/09/2016 18:39
Luciano Spalletti torna a parlare in conferenza stampa. Il tecnico della Roma, alla vigilia della trasferta di Torino in programma domani alle 12.30, incontra i cronisti nel tradizionale appuntamento prepartita. Questo l'intervento INTEGRALE dell'allenatore:
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La situazione è un po' la stessa delle ultime settimane. Vermaelen è fermo, gli altri sono a disposizione. Su Vermaelen c'è da fare una riflessione in più, è meglio non mettere paletti. Dobbiamo valutare con più calma il suo recupero, perchè poi ogni volta che proviamo ad alzare l'asticella torniamo indietro ed è un rischio che non possiamo permetterci di correre.
Quanto è cambiato il Torino dopo l'addio di Ventura e cosa pensa del lavoro di Mihajlovic?
Quando si parla del Torino ho un rispetto speciale. Da innamorato di questo sport, da innamorato del calcio, le imprese del Grande Torino hanno un significato unico. Di conseguenza mi sembra sempre che si sia la loro 'supervisione' quando vado a giocare contro di loro. Sarà una partita sicuramente difficile. Mihajlovic è sicuramente uno che riveste bene ciò che volevo dire in questo discorso, è una persona di assoluto carattere e lo ha dimostrato sia da allenatore che da calciatore. Ci sarà da lottare forte in questa partita, ma noi dobbiamo dare seguito alle ultime prestazioni e tentare di vincere ugualmente questa partita. Il Torino gioca un buon calcio, ha dei buoni calciatori. Servirà una Roma forte.
Nell’ultima partita in campo 8 giocatori su 11 nati dopo il 1990, più di Juve, Napoli ed Inter. Possono essere loro il valore aggiunto nel corso della loro stagione, considerando l'esperienza che hanno già maturato?
Dobbiamo evidenziare ciò che deve essere il futuro e lavorare per il futuro. Nella composizione della rosa da parte della Roma c’è stata anche l’intenzione di dare un seguito e mi sembra si sia scelto bene, per quanto abbiamo visto. Questi giocatori hanno la possibilità di dare seguito a una Roma forte.
La Roma ritrova Castan. Qual è l'esempio che offre questo giocatore, che ha rischiato di smettere e che domani sarà titolare?
Questo la dice lunga su quello che è la forza del calciatore, che aveva già mostrato qui nella Roma. Mi farà piacere ritrovarlo, anche se da avversario. E' ancora un giocatore della Roma e mi fa piacere che abbia trovato un club in cui ha più possibilità di trovare continuità. Sarà un avversario molto difficile, ci vorrà dimostrare qualcosa visto che siamo proprietari del suo cartellino. Mi ha sempre fatto vedere che teneva alla maglia della Roma e con grande dispiacere ho dovuto affrontare questioni di trasferimenti. Ha fatto vedere che ci potevamo fidare di lui. Ora vederlo giocare titolare mi riempie di gioia, per la qualità della persona.
Per Vermaelen è un problema di pubalgia?
Si, è quello, ma quando si parla di pubalgia ce ne sono svariati tipi. Ci sono infiammazioni che sono guarite in 15 giorni, quelle che vanno gestite per più tempo, quelle assolutamente da fermare... Non è che parlando di pubalgia si indica una tempistica. Si parla di più cose. Però si tratta di pubalgia.
Due cose molto leggere: ha detto che regalerebbe a Totti la macchina del tempo. Più realisticamente, che regalo pensa di fargli? L’ha invitata per la sua festa di compleanno?
Si, mi ha invitato e penso che andrò a salutarlo, sarà una festa importante. Poi non voglio rovinare il resto della festa, per cui entrerò, gli farò gli auguri e andrò via (ride, ndr). Perchè quando mi vedranno entrare, sarò sicuramente non gradito dal resto del gruppo. Gli farò il regalo, ma se te lo dico non è più un regalo (ride, ndr). Riguardo il regalo di cui avevo parlato, non lo posso comprare, ma rispecchia il mio pensiero.
Totti sembra più tranquillo, vedendolo dall'esterno. La sensazione è che le cose vadano meglio tra di voi, è così?
No, per me sono sempre andare nella stessa maniera. E andranno sempre in quella direzione. E’ un giocatore della Roma, può subentrare, uscire e giocare dall’inizio. Attualmente è perfetto: viene, si allena, è dentro il gruppo, fa spesso riferimenti al collettivo e al gioco di squadra. Per cui, è quello che volevo. Si va avanti insieme.
Manca ancora una vittoria in trasferta. E' casuale o un fatto da far ricondurre alla mancanza di personalità che spesso ha tirato in ballo?
Non è che siamo una squadra senza personalità, ma a volte si vede che cala questo fattore, questa caratteristica. Ci sono momenti in cui la palla viaggia veloce e ci si prende responsabilità, altri in cui abbiamo timore a proporre ciò che avevamo già fatto vedere. Secondo me è una casualità, abbiamo giocato belle partite e ora siamo sulla strada giusta, non dobbiamo tornare indietro.
La nuova posizione di Salah può dar fastidio a Florenzi, che abbiamo visto spesso da solo nell'uno contro uno? Il fatto che resti solo è un rischio calcolato
Bisogna vedere quello che si vuole prendere. Se Salah riesce a partire più centrale e più alto, avrà una strada più corta per arrivare a fare l'uno contro uno contro il centrale avversario. Se deve partire dal raddoppio sul terzino, la strada diventa doppia e si incontrano molti più avversari prima di arrivare dove si può 'far male'. E' chiaro che ci sono poi altre valutazioni da fare. Se Florenzi viene lasciato solo a difendere, specie se il terzino avversario spinge, bisogna trovare il modo di aiutarlo. Già lui ha delle caratteristiche che stridono con il ruolo di terzino difensivo, ecco. Bisogna trovare una via di mezzo. Con questo modulo il mediano lo può aiutare ogni tanto, a seconda delle azioni.
La sua posizione sulle Olimpiadi?
L’ho già un po' detto e mi resta difficile poter dire di più, non conosco il tema in profondità ma secondo me era un’occasione da sfruttare. Bisognava trovare le soluzioni per sfruttare questa occasione, che non era solo per Roma ma lo era per tutta l’Italia. Vedo la gioia degli altri quando noi rinunciamo. E' chiaro che ci sono cose da mettere a posto e fare la conta dei vantaggi e degli svantaggi. Sicuramente comporta sviluppo, dare gioia agli sportivi che meritano quel palcoscenico, dare la possibilità di creare anche posti di lavoro. Però lo dico così, con una certa superficialità, perchè i conti in profondità non li so.
Potrebbe essere la gara giusta per il rilancio di Juan Jesus?
E’ un giocatore di cui ci si può fidare. Ha sbagliato in qualche giocata, ma aveva un problema. Avevamo avuto bisogno di avere uno in più sulla linea difensiva. Non so chi farò giocare, non lo dico, ma mi sembra un po' azzardo mettere mano alla linea difensiva in una partita così delicata. Se non succede nulla, penso che i titolari resteranno Manolas e Fazio, ma Juan Jesus può giocare a sinistra e centrale, sa fare benissimo l'uno contro uno in fase difensiva, è forte di testa... Ha commesso errore, come li fanno tutti. Ma ci sarà la possibilità di avere 23 giocatori anche domani, non 11 titolari e 12 misteri, come ci garba dire a noi. Avremo 23 titolari.
Dzeko è un attaccante da 20 gol in campionato secondo lei?
Secondo me si, ci arriva. Ma non è una soluzione per la Roma se Dzeko fa 20 gol, si riparte sempre da lì, per me contano altre cose, come la partecipazione alla squadra. Voglio che Dzeko sia dentro il nostro progetto e le nostre intenzioni, perché ci dà qualche soluzione in più. Va bene anche la soluzione dello scorso anno, se si riesce a farla con la fisicità di Dzeko abbiamo soluzioni in più. La soluzione dello scorso anno è andata benissimo, lo dicono i numeri. Non ci è piaciuta, visto che abbiamo sempre cercato qualcos'altro, ma i numeri dicono che è stata perfetta Bisogna sempre cercare una soluzione in più, una forza maggiore. Se con Dzeko questo riesce a funzionare la avremo. I gol sono un dato che serve ad evidenziare le cose più visibili ed eclatanti, che danno subito voti e commenti. Conta il gol, ma se non c’è il lavoro di squadra il gol è fine a se stesso. Contano la squadra, il gruppo, il comportamento, il sacrifico, il modo di ragionare, l'essere stretti o corti, tutti in zona palla o disponibili a sprecare 50 metri per creare densità in una zona del campo dove poi i compagni possono riconquistare facilmente palla, perchè debbono giocare in spazi più ristretti in fase difensiva. Un calciatore che prende e fa una rincorsa dal limite dell'area e arriva fino al limite della tua area (e ce ne sono stati diversi) non lo vede nessuno, non riprende palla ma copre uno spazio in cui i suoi compagni hanno meno tragitto da fare. E riconquistano loro la palla. Lui direbbe: "Ma se resto alto, questi 70 metri li posso usare poi per uno scatto verso la porta, per fare magari un assist o un gol". Perfetto. Però probabilmente avremmo preso un gol nell'azione precedente, perché non ha coperto uno spazio che ci avrebbe permesso di recuperare palla. A grandi linee è così. Quando si fanno gli score si fanno i numeri che accompagnano la performance (oggi l'ho detto bene, ho avuto c*lo). Si dice che ha il 100% di passaggi positivi. E se ha toccato 2 palloni, fa il 100%. Chi ne tocca 50, farà il 50%. Due palloni toccati sono pochi. Bisogna anche sbagliarne qualcuno.