26/10/2016 03:51
"Tirare in ballo la libertà di stampa c'entra come le galline del Cioni". Luciano Spalletti replica così dopo l'episodio che ha visto protagonista il tecnico giallorosso e il giornalista del 'Corriere dello Sport' Roberto Maida nel postpartita di Roma-Palermo. Episodio sul quale si era espresso ieri anche l'Ordine dei Giornalisti, che aveva "stigmatizzato il comportamento" dell'allenatore. "Il comunicato dice che avrei accusato il giornalista di manovre occulte contro la Roma - prosegue Spalletti - ma in generale mi è parso di notare un'interpretazione personale degli episodi. Si può fare una cosa più diretta: Ho visto che quando abbiamo preso El Shaarawy ci sono stati titoli tipo "A che serve il Faraone?" A che serve? Facciamolo giocare, poi vediamo a cosa fare. Ho visto titoli sui giornali, se fa gol qualcun altro è "Ciao Dzeko". Diamogli tempo di farlo entrare in una squadra. Nainggolan: "Spero che lo stadio sia pieno, sosteneteci anche quando non c'è Totti". Titolo: "Il Ninja se la prende con i tifosi della Roma". E' un interpretazione soggettiva. Oppure "Totti purga Spalletti". Perché? La notizia è che la Roma ha vinto, se Totti fa gol io ho vinto. C'è un'interpretazione personale dei fatti, che va bene lo stesso, ma bisogna saperlo che c'è un interpretazione personale... La libertà di stampa guai a chi me la tocca, deve essere totale".