Diritti TV per l'estero, asta vinta da IMG per 360 mila euro. De Laurentiis attacca: "Cifre ridicole"

11/10/2017 01:48

La Lega Serie A ha assegnato i diritti tv internazionali di campionato, coppa Italia e Supercoppa italiana per il triennio 2018-21 agli americani di Img. Dopo le trattative private condotte, assieme all'advisor Infront, con i 30 operatori che hanno partecipato al bando, l'assemblea della Lega Calcio Serie A ha deciso di assegnare l'intero pacchetto dei diritti all'agenzia statunitense per una cifra vicina ai 360 milioni l'anno.


«Dobbiamo cambiare lo statuto, assumere un ad che si dedichi a migliorare la vendita dei diritti e massimizzare gli introiti e vendiamo prima? Cos'è questa fretta?»: Aurelio De Laurentiis contesta i tempi del bando per i diritti tv internazionali della Lega Serie A. «Già a Infront avevamo detto di non fare il bando per l'Italia perché non era il momento: ha disconosciuto il suggerimento e abbiamo fallito, ci ha creato un danno», ha attaccato il presidente del , sottolineando che «questi 350-360 milioni ci portano al baratro: il gap con i campionati stranieri aumenterà a dismisura. Visto quanto è aumentato il costo dei giocatori, non potremo acquistare più nulla. Mi meraviglio che e Milan, comprate dai cinesi, cadano nel baratro di questo misunderstanding».

Dopo l'apertura delle buste con le offerte degli operatori, De Laurentiis ha lasciato l'assemblea della Lega Serie A e si è presentato in sala stampa parlando per circa sei minuti. «Ve lo dico con estrema serenità e sono serio, sono molto deluso - ha esordito -. Lo sapevo che avremmo aperto delle busteM che decretavano magari la soddisfazione e la fame di alcuni club di avere dei soldi, ma avrebbero impedito alle cinque più importanti di diventare competitive nei prossimi quattro anni. Di fronte a una Spagna che sta a 680 milioni per l'estero, la Premier o la Bundesliga, noi abbiamo bisogno di recuperare tanti anni di grandi errori, in cui il nostro prodotto all'estero non veniva visto. Abbiamo ottenuto offerte a dir poco mortificanti, per un grande errore fatto da Tavecchio, Nicoletti e Infront, che è al suo ultimo mandato, ma ci crea dei danni. Se gli altri fatturano molto più di noi, e noi pensiamo di aver preso solo il doppio dell'ultimo anno, questo non è sufficiente».

De Laurentiis punta ancora il dito contro l'advisor e non risparmia critiche a Figc e governo: «Infront cura anche gli interessi della Figc, che quindi non andrà mai contro Infront. Dirà sempre 'bravi, bene, fantastico!'. E tutti vissero felici e contenti. De Siervo a capo di Infront l'ha messo Renzi e, con tutto il rispetto che ho per Renzi non credo che Luca Lotti sarebbe mai andato contro Infront. C'è tutto questo ingranaggio che fa faticare il calcio italiano. Il calcio italiano dovrà dire addio alla sua gloria per molti altri anni grazie questo caos che c'è. Lo dico serenamente, non con animosità o con astio. Verifico una constatazione, da uno che vive di licenza di diritti perché è quello che faccio da 45 anni nel cinema. Conosco i player e i territori di tutto il mondo, so che bisognerebbe lavorare territorio per territorio, broadcaster per broadcaster».

«È chiaro - ha continuato il presidente del - che le agenzie dicono ai broadcaster: 'Tu non ti muovere, offri di meno, poi tanto li assegno a te i diritti tv'. Però insieme ai diritti del calcio assegnano i diritti che hanno su atletica, tennis, Formula 1, su cui hanno un tornaconto maggiore. Allora si fa presto a spostare cifre su contenuti diversi. E poi non voglio dire altro. Credetemi - ha concluso De Laurentiis lasciando la sala stampa della sede della Lega Serie A - non sono inc***ato, sono deluso».