14/04/2018 20:24
A pochi giorni dalla straordinaria rimonta con il Barcellona in Champions League, Eusebio Di Francesco torna a parlare in conferenza stampa. L'allenatore della Roma interviene dalla sala Champions di Trigoria alla vigilia del derby con la Lazio, in programma domani alle 20.45, per il tradizionale appuntamento prepartita. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico giallorosso (ASCOLTA L'AUDIO):
Come si gestisce l'euforia?
Secondo me ben venga il derby, solitamente queste partite si preparano da sole dal punto di vista della motivazione. L'entusiasmo deve esserci, come la consapevolezza di quello che abbiamo fatto dobbiamo rimettere in campo la stessa motivazione. E' una gara che vale più di 3 punti. Vale un posto in Champions, vale doppio. Per di più ha una storia a sè, esula da altre gare, ma è importante anche per la classifica.
Il cambio di modulo, una nuova soluzione?
Vi piace parlare di numeri e vi dico che era un 3-4-1-2, ma ribadisco che modulo e sistema sono dinamici. E’ stata una scelta ponderata che ha dato valore aggiunto, che mi ha fatto capire che si può giocare anche così in altri casi. Siamo arrivati ai quarti con il 4-3-3, tutto può diventare nulla se non si interpreta quello che si fa con convinzione e atteggiamento giusto. Ma i numeri vanno a farsi friggere se non c'è un atteggiamento corretto
Schick giocherà?
Non parlo della formazione, non posso dare vantaggi a Inzaghi come penso che lui non me li dia, come è giusto che sia. Ma è probabile che possa giocare. O lui o Under, uno dei due sarà in campo.
Dzeko, cosa l’ha colpita di più di lui?
Ha delle qualità impressionanti per la struttura che ha, sia tecniche che fisiche che a volte non sfrutta al meglio. Col Barcellona ha fatto la sua miglior partita da quando è con me per applicazione, attenzione, determinazione e convinzione. Spero ripeta quella prestazione in futuro, sia con le gradi anche con le squadre meno blasonate, anche se per me tutte le squadre vanno trattate allo stesso modo e da qui passa la nostra crescita. Dal punto di vista generale è un giocatore che ha qualità straordinarie
Con il Barcellona crede che sia stata una partita che può realmente cambiare il corso della storia della società, non solo della sua avventura?
Lo vedremo più avanti, abbiamo raggiunto qualcosa del quale magari ti accorgi il giorno dopo quando ti svegli... Qualcosa di inaspettato ma sono molto sereno. Questo ci deve dare grande consapevolezza. Nella conferenza pre-gara mi avete sentito parlare di mentalità, questa partita deve dare seguito a questo discorso. Dobbiamo trattare ogni partita allo stesso modo, questo ci farà diventare più forti.
Come mai ha lasciato il campo dopo la gara con il Barça?
Lo faccio sempre ultimamente, lascio spazio ai festeggiamenti miei giocatori e ai collaboratori. Voglio far crescere la mia squadra dentro Trigoria, quello che dovevo esternare l’ho fatto in privato davanti ai miei giocatori e ai miei collaboratori.
Defrel e Perotti?
Entrambi non saranno disponibili domani. Per Defrel non sappiamo i tempi di recupero valuteremo il problema alla caviglia, per Perotti speriamo di riaverlo per il Genoa o per la Spal. Forse più facilmente per la seconda. Riguardo giocatori che hanno avuto la febbre che non sono stati bene, abbiamo qualche dubbio su Manolas e Florenzi. Valuteremo: gli allenamenti tra oggi e domattina mi daranno maggiori sicurezze. In passato abbiamo avto problemi anche con lo scelte, ad esempio con lo Shakhtar abbiamo sbagliato a mettere in campo qualche giocatore che era ‘a metà’, ora non possiamo più sbagliare.
Il 3-4-1-2 può diventare la nuova base o era un modulo adatto per il Barça? La rosa pensata però per un certo tipo di squadra resta un limite?
Se dovessi portare avanti un certo sistema di gioco, la sua analisi sarebbe perfetta. Al momento non ho molte pedine, magari ho più centrocampisti che difensori centrali. Però credo che questo sia un valore aggiunto. Domani potremmo ripresentare questo modulo, potremmo tornare al 4-3-3 ma al di la delle scelte, conta l’atteggiamento e il principio di gioco che c'è in questo momento. Giocando a 3 facevamo uscire uno dei nostri centrali in aggressione e diventava quasi un centrocampista e si difendeva quasi a 4. Per fare questo ho scelto una squadra più fisica e ho cercato di avvicinare un giocatore a Dzeko. Una scelta che mi ha dato risultati importanti, sono felice che la squadra lo abbia intrepretato in questo modo ma non è detto che il nuovo modulo sia la medicina per tutto.
Fisicità come miglior qualità della sua Roma? Chi arriva meglio al derby tra voi e la Lazio?
Le situazioni del passato si annullano tutte in questa partita. Non conta nulla, il derby è una storia a sé. Spero di essere avvantaggiato, ma non sarà così, è una partita da prendere davvero con le molle. Per di più è una squadra rabbiosa, dobbiamo saperlo visto la nostra sconfitta con la Fiorentina e il fatto che nessuno si aspettava ciò che abbiamo fatto. Dobbiamo pensare che dall'altra parte facciano una prestazione simile alla nostra con il Barcellona, dobbiamo prepararla allo stesso modo. La fisicità è una qualità importante e fondamentale a certi livelli. E anche la condizione fisica, che ora è in crescita poteva sembrare sotto le scarpe dopo la gara con la Fiorentina... Ma non tanto, quella gara andrebbe analizzata con maggiore attenzione e magari rivista insieme.
Parlando della Lazio, cosa teme di più dei biancocelesti? Che effetto le fa di essere l'unica squadra italiana rimasta in Europa.
Un motivo di soddisfazione per la Roma poter rappresentare l'Italia in Europa. Mi è un po' dispiaciuto per le altre. Ad esempio la Lazio con il Salisburgo dava l'impressione di avere la nettamente gara in pugno, non c'era motivo di pensare a 4 gol incassati. Questo fa capire che non bisogna mai abbassare la guardia, dare forza a una squadra che sembrava demotivata, che non avesse forza: e con un gol hanno cambiato la gara. Ma vedo la Lazio una squadra di grande fisicità e hanno davanti un giocatore bravo ad attaccare la profondità, al quale dovremo stare attenti visto che concediamo sempre campo. Poi ci sono Milinkovic e lo spagnolo (Luis Alberto, ndr), bravissimo a fare assist, che ha una qualità negli ultimi 30 metri... La Lazio è la squadra migliore a mandare in porta i propri attaccanti.
Roma pronta per reggere fino alla fine di questa stagione, magari anche in Champions?
Del Liverpool non parlo ancora con la squadra, ci sono altre 3 partite. I giocatori ci dovranno pensare dopo, io gli darò un occhio prima. Dico solo che i tifosi aspettavano questa partita da 34 anni. Ben venga il sorteggio, hanno giocatori di gamba, tra cui uno che a Roma è conosciuto benissimo... Non sarà facile, ma sono felice di potermela giocare. Lo dico dalla fase a gironi: affrontiamo quello che dobbiamo affrontare. Il nostro destino è questo, siccome ci ha portato in semifinale mi auguro che ci consenta di andare ancora più avanti. Dirti come l'ha assorbita la squadra... Non lo so e al momento non mi interessa.
Sulla questione della mentalità, spesso ha detto che la squadra deve essere resiliente: quanto ci ha lavorato?
Ci sto lavorando, nel senso che per me i lavori sono ancora in corso. Abbiamo alternato grandi prestazioni a prove al di sotto delle aspettative. E' un percorso fatto di alti e bassi. Mi auguro che avremo la capacità di restare meno oscillanti nelle prestazioni. E' un lavoro importante anche di chi mi sta vicino, non solo da parte mia, ma anche da parte di tutto l'ambiente.